La tenacia e la combattività degli aviatori italiani
La tenacia e la combattività degli aviatori italiani La tenacia e la combattività degli aviatori italiani i i o e n i a a e a e l o n a o Contro la stragrande superiorità delle forze angloamericane lanciate nella battaglia, composte da reparti forniti di modernissimi apparecchi di ogni tipo, la Regia Aeronautica ha impegnato una lotta impari ed eroica cui hanno preso parte tutte le specialità. L'impiego intensivo dei nostri reparti, il reiterarsi delle azioni e la combattività dei nostri equipaggi hanno consentito all'aviazione di contrastare, malgrado le condizioni di in feriorità in cui era costretta: ad operare, la violenta azione avversaria, e di conseguire notevoli successi. Mentre i bombardieri In quota e a tuffo insistevano instancabilmente nel battere i trasporti in mare e nei punti di sbarco nonché le basi dell'Africa Settentrionale e quelle successivamente occupate dal nemico, i nostri reparti da caccia e d'assalto hanno operato in stretta collaborazione con le truppe di terra italo-tedesche, proteggendone i movimenti e battendo le' colonne attaccanti, anche quando le nostre basi più avanzate hanno dovuto essere arretrate. Le nostre forze di intercettazione, che non hanno potuto impedire l'azione offensiva partita dal nemico contro le nostre basi dell'isola e contro il territorio metropolitano, hanno tuttavia assoggettato gli incursori a durissime perdite. La nostra caccia si è opposta con instancabile accanimento alla indiscriminata offesa aerea avversaria, condotta con mezzi sempre più imponenti e con criteri sempre più inumani. Nel complesso della attività svolta dalla Regia Aeronautica, ancora una volta hanno primeggiato gli aerosiluranti, soprattutto per le loro ardite azioni notturne compiute specialmente nei periodi di fasi lunari favorevoli contro i convogli nemici in rotta verso la Sicilia o lungo le coste dell'Africa Settentrionale. Nel quadro delle perdite che il nemico ha - subito sul mare ad opera delle forze aeronavali dell'Asse durante tutto il periodo della campagna di Sicilia, dal giorno dello sbarco a! giorno della evacuazione, le cifre dei risultati ottenuti dalla Regia Aeronautica sono particolarmente elevate e dicono meglio di ogni altra parola con quanto ardimento e con quanta efficacia i nostri reparti hanno operato. Dalla notte sul 10 luglio a tutto il 18 agosto del 1943, la aviazione Italiana ha affondato due cacciatorpediniere, una unità da guerra imprecisata e trentuno navi mercantili, per una stazza complessiva di 252 mila tonnellate. Sono stati inoltre danneggiati con bombe e siluri ventuno incrociatori, tre cacciatorpediniere, otto mezzi da sbarco e tre unità imprecisate per un dislocamento complessivo di 150 mila tonnellate. I mercantili danneggiati'assommano a cinquantanove, per una stazza di 372 mila tonnellate. Roma, 20 agosto. La segnalazione a bollettino dell'opera svolta in quest'ultimo periodo dalla Regia Aeronautica costituisce un pieno riconoscimento della tenacia, della combattività e dello spirito di abnegazione di cui gli aviatori italiani hanno dato prova, nel contrastare con ogni loro mezzo e con ogni loro energia, la poderosa offensiva che l'avversario ha sferrato contro il sacro suolo della Patria. Il nemico, sfruttando vie strategiche al riparo da offese dirette, aveva potuto scaglionare il suo schieramento aereo nell'Africa Settentrionale in estensione e in profondità, così da fare tempestivamente affluire contro la Sicilia e 11 territorio peninsulare imponenti masse di aerei. Esso aveva deciso di puntare soprattutto sulla sua potenza aerea per sostenere l'attacco, e cioè per battere i nostri centri, stroncare la nostra resistenza, proteggere e appoggiare le sue forze terrestri, rendere inattaccabili dal cielo le sue navi.
Luoghi citati: Africa Settentrionale, Roma, Sicilia
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