La conferenza di Quebec si è iniziata ieri

La conferenza di Quebec si è iniziata ieri La conferenza di Quebec si è iniziata ieri Ipot i è a a a o a i a & a L'arrivo di Roosevelt - Le prime conventzioni . I progetti di Eisenhower Stoccolma, 18 agosto. Finalmente ■ il Presidente Roosevelt è giunto a Quebec dove è stato ricevuto con molta solennità. Egli era accom- . pagnato da Harry Hopkins, daisuo segretario privato Eàrly e dalla sua segretaria personale signorina Tully. Più tardi è arrivato nella città canadese Eden, capo del ministero degli esteri britannico, accompagnato da Sir Alexander Cadogan e dal ministro delle informazioni Brendan O' Bracken. Anche Cordeli Hull ha preannunciato il suo arrivo per partecipare alla fase politica delle discussioni. esi e congetture Roosevelt è stato accolto alla stazione dal Primo ministro britannico Churchill, dal Primo ministro canadese Mackenzle King, dal Governatore del Canada Athlone e dalle altre autorità militari. Applauditi dalla folla che si addensava dinnanzi alla stazione e per le vie, il Presidente nordamericano e il Primo ministro Inglese si sono diretti col seguito nelle rispettive automobili verso il castello di Frontenac destinato alle conversazioni prestabilite e che si sono iniziate oggi stesso. Le notizie filtrate attraveri alla stampa sono assai scarse e si tratta più di ipotesi che di autentiche informazioni, x giornalisti nordamericani, inglesi e canadesi convenuti a Quebec deplorano infatti che sia stato stabilito, intorno al convegno di Quebec, un vero sbarramento che rende impossibile qualsiasi informazione diretta relativa alle discussioni in corso. Essi deplorano anche l'eccessivo rigore della censura. Data questa situazione, si deve vagliare quanto pubblicano i giornali con molta cautela. Essi dicono che la conferenza di Quebec si trova dinnanzi a un doppio ordine di questioni, e cioè questioni politiche e questioni militari. Tra le prime v'è il riconoscimento del Comitato di Algeri cui verrebbe. affidata la tutela e la conservazione degli interessi francesi d'oltremare. In tale riconoscimento Churchill-Roosevelt sarebbero già addivenuti ad un accordo di massima salvo il suo perfezionamento formale la cui formulazione verrebbe affidata a Eden e Cordell Hull. Altro problema politico è quello dei soccorsi da fornire nell'immediato dopo guerra ai paesi europei depauperati e spossati dalla guerra. Anche su di ciò. vi sono accordi di massima che presentano però enormi difficoltà di realizzazione. Ci sono poi te questioni aperte con l'unione sovietica che sono forse le più delicate. A questo riguardo Cordell Hull, annunciando a Washington che parteciperà alla fase politica delle discussioni di Quebec, ha rifiutato recisamente di dire se i problemi di carattere politico che saranno trattati alla . conferenza riguardano anche l'Unione sovietica. Per il secondo fronte Naturalmente le relazioni con Mosca riguardano altresì la strategia bellica Interalleata ed il corrispondente da Londra del Da gens Nyheter informa che voci sempre più numerose si levano in Gran Bretagna a favore del secondo fronte europeo. Il News Chronicle scrive oggi sull'argomento: « Supponiaimo che noi trascuriamo questa occasione di dare ai russi tutto l'aiuto possibile: supponiamo che l'armata russa riesca, tuttavia, a riconquistare il territorio occupato dal tedeschi. In tal caso non potrebbe avvenire che i russi dopo due anni di perdite colossali, decidessero che la funzione futura delle armate rosse debba essere difensiva, lasciando quella offensiva agli anglo-americani? Una simile decisione dei russi lascierebbe libere un gran numero di divisioni o di squadre aeree tedesche che potrebbero essere impiegate in occidente, con il che la guerra si prolungherebbe di mesi e forse di armi ». Roosevelt e Churchill, come nelle conferenze precedenti, si trovano adunque di fronte alla necessità di aprire il secondo fronte. Eisenhower, forte dal successo siciliano, annuncia di esser pronto ad attaccare l'Italia continentale, ma a Quebec si dovrebbe decidere tra questa direttrice d'attacco, quella verso la costa mediterranea della Francia che richiederebbe uno sforzo preliminare non indifferente contro la Sardegna e la Corsica e quella verso i paesi balcanici..