I capi delle organizzazioni lavoratori precisano la natura del loro compito

I capi delle organizzazioni lavoratori precisano la natura del loro compito LE DIRETTIVE DEL GOVERNO E LA POSIZIONE DEI SINDACATI OPERAI bk i/iiifa ■ 1 ■ ■ m m* wm WW ■ ■■■■■Vw *■ shbt* ■ w w ■ mm u w ■ « w wmmmm w ■ ■ m sve ■ ■ ■ ■ w ■ ■ w I capi delle organizzazioni lavoratori precisano la natura del loro compito fi Ciiniinnn ri! otrrvffn noroffnro oinrlonolo oon-ro rinomina nnrrnonnnoohilirà nnli_ "Funzione di stretto carattere sindacale, senza nessuna corresponsabilità politica *, - La liberazione dei condannati politici richiesta dai dirigenti confederali al Maresciallo Badoglio - La nomina di altri commissari e vicecommissari Roma, 16 agosto, [.,,„.„,. 04„,__j „„_„_.„_ - L'agenzia Stefani comunica che sono state disposte le se guenti nomine: Confederazione delle aziende del credito e dell'assicurazione: commissario: avv. prof. Amedeo Gamblno; Confederazione del lavoratori delle aziende del credito e delle assicurazioni: commissario: dott. Carlo Casali; Confederazione degli industriali : vice - commissari : dottor Riccardo ' Jucker e ingegner Fabio Friggerl. I nuovi dirigenti delle Confederazioni sono quindi i seguenti: Confederazione degli agricoltori: commissario: conte Filippo Maria Visconti di Modrone; vice-commissario: Pietro Germani; Confederazione lavoratori dell'agricoltura: commissario on. Achille Grandi; vice-commissario: rag. Oreste Lizzaci ri Confederazione degli indù striali: commissario: senatore ing. Giuseppe Mazzini; vicecommissari: Riccardo Jucker e ing. Fabio Friggeri. Confederazione del lavoratori delle industrie: commis- sario: on. Bruno Buozzi; vice- commissari: Gioacchino Qua. Rinvnnni Roverla.^ rello e Giovanni Roveda; Confederazione dei commercianti: commissario: avv. Enzo Storoni; Confederazione del lavoratori del commercio: commissario: prof. Ezio Vanonl; Confederazione dei professionisti ed artisti: commissario: prof. Guido de Ruggiero; vice-commissario: dott. Raffaello Ferruzzi; Confederazione aziende del credito e dell'assicurazione: commissario: avv. prof. Amedeo Gamblno; Confederazione del lavoratori aziende del credito e dell'assicu razione: commissario: dott. Carlo Casali. La dichiarazione Prima di prendere possesso delle cariche ad essi affidate, i commissari e vice-commissari delle Confederazioni sindacali hanno fatto le seguenti dichiarazioni: «Noi sottoscritti, nominati commissari e vice-commissari per le Confederazioni lavoratori dell'industria, lavoratori dell'agricoltura, lavoratori del commercio, lavoratori delle a-1 liziende del credito e delle assi- pcurazloni e per la Confedera- \ ratone professionisti ed artisti, considerando che la funzione a cui siamo chiamati ha uno sdtastretto carattere sindacale, che dnon implica nessuna corre- ! csponsabilità politica, dichiariamo di accettare le nomine nell'interesse del Paese e dei nostri organizzati, per procedere alla liquidazione del passato, e alla sollecita ricostru- dc???ldei «r*1^» ita}ianj>?he.\*vrest'o Kofnffi'a W^presto gh organizzati a nonn-< nare direttamente i proprii di¬ rigenti ». Seguono le firme : Bruno gnpcBuozzi, Guido De Ruggiero, SAchille Grandi, Gioacchino ! ?Quarello, Oreste Ltzzadri, Raf-1 Pfaello Ferruzzi, Giovanni Ro45veda Carlo Casali idLa' dichiarazione del com-i "missarl confederali, annun- aciando l'accettazione delieno-i- mine, sottolinea che la funzlo- ane alla quale questi sono stati chiamati non implica nessuna corresponsabilità politica, afferma insomma che essi sono solamente rappresentanti dei , ù e i , i i o i i a e l o o * a e voratori, dai quali ripetono le origini e traggono le direttive. Questa messa a punto era stata anticipata da uno dei vice-commissari, il Roveda, con parole abbastanza precise; e il Roveda, che politicamente appare più a sinistra che gli altri dirìgenti sindacali, e anche il Buozzi e 11 Grandi, tutti e due sindacalisti di antico nome, avrebbero più rigidamente marcato l'Indipendenza dal governo che li ha nominati se, preoccupati dalla situazione nazionale e internazionale, non avessero volentieri aderito alle esortazioni del Ministro Piecardi e, infine, del Maresciallo Badoglio. ' . Uomini come questi, cosi repentinamente riapparsi nella vita sindacale e polìtica italiana, non potevano far sorgere idee poco chiare o, peggio, confuse. E' stato già detto che le nomine confederali sono avvenute in modo eccezionale, perchè la situazione tuttavia non consente libere nomine dirette. Il Governo ha ritenuto giustamente opportuno di sottoporre gli organismi sindacali alla gestione commissariale, che dovrà provvedere al rinnovamento del quadri direttivi e all'efficienza dell'organizzazione. Nella scelta dei dirigenti il Governo si è* orientato verso uomini non solamente sperimentati ma che hanno qualche fama nel movimento sindacale, e che dai lavoratori sono stati già eletti a rappresentare idee e Interessi propri. Potrebbe apparire complicata e addirittura difficile la collaborazione di uomini che provengono da partiti diversi e opposti; ma è evidente che essi obbediranno essenzialmente ai concetti sindacali, cioè alla rappresentazione e alla cura degli interessi delle masse, che della produzione sono fattori prlnclpalisslmi, per svolgere più tardi, nell'inevitabile e atteso regime democratico, i temi economici e politici discendenti dalle loro idee. Appunto, terminata la guerra, cominceranno le lotte politiche dalle quali dovrà scaturire 11 nuovo regime. Intanto le nomine confederali non hanno Imposto a nessuno sacrifici di idee e di principi. Trattative delicate NcsRcI nl a i i ¬ i a , o e à n i e e e i a e e Le trattative dei dirigenti sindacali col Ministro dell'Industria e Lavoro non sono state brevi e tanto meno facili. I commissari hanno appunto posto la pregiudiziale strettamente sindacale con esclusione di un'adesione più o meno formale all'azione del governo. Il vice-commissario Roveda aveva enunciato, come s'è detto,' la riserva politica appena nominato, in una dichiarazione fatta a un giornale milanese; e presto, dopo il primo incontro, Buozzi ha manifestato la completa accettazione del punto di vistai, del collega; e con 1 due sono stati d'accordo gli altri commissari federali e anzi tutto il prof. Guido De Ruggero, rappresentante dei professionisti e degli artisti, il quale ha preso immediatamente posizione accanto ai rappresentanti delle masse lavoratrici. Le trattative, dunque, non sono state nè brevi nè facili. Non è che siano avvenute cose drammatiche, bensì c'è stato un necessario sforzo per non confondere le idee e per non suscitare sospetti e per evltare compromissioni inutili e dannose. « Voi rappresentate forze vive e vere della nazione — ha detto press'a poco il Ministro Piccardi — Il Governo Intente appunto raccogliere intorno a sè le autentiche forze della Nazione indipendentemente dalle idee e da compiti che a queste forze saranno riservati -e assegnati nell'avvenire >. I dirigenti sindacali hanno Insistito sul principio dell'indipendenza politica, e poiché 11 governo non chiede, e non potrebbe chiedere l'accettazione di un principio autoritario, non ha opposto difficoltà. Ma, risolto questo punto fondamentale, 1 commissari hanno chiesto la liberazione iiqmediata dei condannati pò J rranmp litici, e polche la questione ap pativa assai complessa e non risolvibile da parte del Mini¬ stro Piccardl, una delegazione dei dirigenti confederali è stata, ricevuta; dal Maresciallo Ba- doglio, che s'è mostrato molto comprensivo e generoso. Problema di giustizia Come è noto, la liberazione del condannati politici è già cominciata da tempo, limitata *l condannati per ahtifasciamo W^^^^>^^ „„„ h= «Ug¬ governo non ha preso finora nessun provvedimento. Ma dopa il colloquio del dirigenti confederali con il Maresciallo SSHSH* u ! ?f±fiì?m!„tPr^a^ Leorn°^nÌ 1 Pf°^ve*™!?", 9 $Sft#25? 45HS85? J^Si^sS^Sé^T idannati politici. Ma quale il i "!?do..Plu adatt° di procedere alla liberazione? i- J. «^ornali romaiU dedicano all'argomento 1 loro .editoriali. a e è l a e . l o e , e e e a a e i e e o i Non si domanda nè grazia nè clemenza, ma solamente giustizia — scrive il Popolo di Roma. — Non è ammissibile che centinaia di cittadini siaI no tuttora In carcere per ave- i . o e l ,' e ; a n i l i n . r r e e l e i i o e e o ri e J re cospirato contro la dittatura fascista, in una parola, per aver compiuto atti che la rinnovata . coscienza nazionale non solo non considera reati, ma approva ed esalta. Il nuovo regime si è subito preoccupato del problema ma non dispone di mezzi legali necessari a risolverlo prontamente. Il giornale nota che secondo l'attuale legislazione un condannato con sentenza penale può riacquistare la libertà solamente in tre modi: per revisione della sentenza, per grazia sovrana, per amnistia. «La revisione — scrive 11 Popolo, di Roma — la si può domandare od ottenere solo in casi ben determinati. Ma nessuno di questi casi corrisponde a quello del condannati politici. Primo caso: se 1 fatti ,stabi-« liti a fondamento della„«en> tenza di condanna non possono conciliarsi con quelli stabiliti in un'altra sentenza penale di condanna ha ritenuto ia sussistenza del reato a- càrico del condannato in conseguenza di una sentenza che abbia deciso una questione pregiudiziale di stato e che poi sia stata revocata. E non è questo il caso. Terzo: se dopo la condanna sono sopravvenuti o si scoprono nuovi fatti o nuovi elementi di prova i quali rendano evidente che 11 fatto non sussiste o che il condannato non lo ha commesso. E neppure questo è 11 caso. Quarto: se è dimostrato che la condanna fu pronunciata In conseguenza di falsità In atti o in giudizio. E questo è meno che mal 11 caso. La grazia sovrana è un provvedimento che viene proposto caso per caso dal Ministro della Giustizia. Il Ministero della Giustizia e quello dell'Interno hanno in questi giorni fatto miracoli di' rapidità facendo ottenere la grazia ad alcuni condannati politici in pochi giorni. Si è provveduto cdsl per alcuni casi famosi. Ma noi temiamo che'si dimentichino gli umili, gli operai, 1 poveri diavoli che non hanno amici influenti né awpcatl. Poi c'è la categoria numerosa di coloro che erano detenuti in attesa di giudizio. Costoro non possono essere liberati per via di revisione della sentenza perchè la •revisione — come la parola stessa dice — presuppone una sentenza di condanna e se la condanna non c'è stata non c'è niente da rivedere. E neppure possono essere liberati con provvedimento di grazia perchè anche la grazia presuppone una condanna. L'amnistia estingue 11 reato e se vi è stata condanna ne fa cessare l'esecuzione. Si applica dunque cosi ai condannati come al semplici detenuti in attesa di giudizio. E sl-.appllca subito, si potrebbe quasi dire automaticamente. Delle tre vie dunque sarebbe la migliore. Assicurerebbe la liberazione rapida, si potrebbe dire Immediata, cosi dei condannati come dei detenuti in attesa di giudizio. Ma vi è una considerazione che. dovrebbe dissuadere le autorità dal seguire questa via come dal seguire l'altra della grazia. La grazia e l'amnistia sono atti di clemenza sovrana e qui non s'invoca clemenza ma giustizia. Qual'è dunque la via da seguire? La via maestra. Occorre una legge. Questa legge deve prima di tutto abrogare le disposizioni tale e tal'altra del codice panale, della legge di pùbblica sicurezza e delie varie leggi speciali, e dichiarare che gli atti definiti reati da dette disposizioni di legge non sono reati e non già da oggi ma dall'origine. Poi deve dichiarare nulle le condanne inflitte per quel tali reati e ordinare che si arrestino le procedure iniziate. Infine deve ordinare l'immediata scarcerazione dei condannati o degli imputati ». IUn profilo di Roveda La figura del vice commissario alla Confederazione dei lavoratori dell'Industria, Giovanni Roveda, viene tratteggiata in un breve scritto apparso sul Messaggero. Dppo ayer ricordato la spie-

Luoghi citati: Quarto, Roma