PER LO SPORT
PER LO SPORT PER LO SPORT Non solo quella minoranza per la quale lo sport è profess^one, ma anche la grande maggioranza degli italiani che dj eaao fa solo oggetto della propria curiosità o passione, o mezzo del proprio svago o risawamenfo fisico, vede e sente jj mutamento di volto dellu ^ó'" 'òVT """ sport, praticamente gli aveva fatto subire la stessa sorte che alle altre attività nazionali; e voi sapete quale essa fosse e !°»a» cauae l'abbiano ineyita- Miniente provocata. Anche in campo sportivo hanno agito come veleno deprìmente e intossicante V imposizione dei quadri dirigenti a criterio puramente politico, con conseguente spregio delle compe¬ tenze, l'insofferenza della cri tica anclie puramente tecnica j e del controllo amministrativo, !l'illusione ottimistica, saputa 'mente falsa, con la quale si /acevun passare per oro colato le ferramenta lucidate da ad domesticati dirigenti e da giornalisti turiferari. Perciò la gente capace ed onesta doveva assistere, impotente e sfiduciata, all'elevazione sugli altari di santoni improvvisati e senza fede, all'incensamento di qualità assolute, all'invasione di trafficanti in cariche e onorificenze, all'occultamento di profittatori sicuri di non essere presi con le mani nel sacco, allo sperpero di uomini e di quattrini, al contrasto e alla sovrapposizione di enti in concorrenza, al soffocamento di ogni libera e franca, se pur assennata idea d'opposizione. E a dimostrare — citre alla mano — che già le Olimpiadi di Berlino denunciavano i mali frutti di questi .sistemi bluffistici e traviati 2H?liticli^^t:r9V$n !^^^"^^ZlorlT'a indicare le vere cause di nostri successi internazionali, o a scoprire che sotto il luccichio non c'era oro puro, o a mettere il dito su una piaga, o a dir pane al pane, s'èra presi per gente che volesse pugnalare lo sport e la Patria, sfidati, diffidati, sanzionati. i Oggi, finalmente, la ultraventennale umiliazione, la macerazione dei nostri spiriti anelanti in purezza al più bello, al più forte, al più sano sport d'Italia, è finita. In noi sportivi non resta seme d'odio o di rivalsa, di vendetta o di ritorsione; tutt'al più ricordo d'amarezza, stanchezza di sopportazione, senso di commiserazione. Ma quel che profondamente sentiamo e apertamente proclamiamo è il proponimento di metterci quanto prima sarà possibile all'opera per ripulire, riordinare, rivivificare il nostro sport in un'atmosfera di collaborazione delle vere competenze e dei limpidi entusiasmi, di eliminazione di ogni invadenza politica sovvertitrice di valori tecnici, di libertà di controllo e di critica esercitati con senso di obbiettività e responsabilità, cioè senza acido risentimento o sospetto pessimismo, e senza facile incantesimo o bolso servilismo. Se sapremo purificare il nostro amore per lo sport, se riusciremo a ricostituire i quadri dirigenti col semplice criterio della competenza, dell'onestà e della laboriosità, se ridaremo fiducia agli atleti, serietà alle organizzazioni, franchezza d'espressione alla stampa tecnica, se questa non piccola e non facile opera di revisione e di ricostruzione sapremo compiere, il filo di vita che gli avvenimenti hanno oggi lasciato al nostro sport si tramuterà, in un non lontano domani, in ampia e chiara corrente risanatrice, in impeto di ripresa, in irresistibile slancio d ascesa. E anche lo sport italiano avrà riacquistato la sua libertà e dignità e riaperta la via alle sue più fulgide affermazioni. Giuseppe Ambrosini Bruno (marchi ÌCO.OOO, m 2400): 1. Panzerlurn (SS, H. Zèhnisch) rin.f"?.1 0Gra<iit«: 2. Samurai (60Vt, G. Sreit) di razza S.hlenderhau; 3. Ticino 163, W. Pria, ten). TORTONA — Ciclismo: Coppa E. uos«; 1. Danesloi Hocco, in ore 3,10': 2. Parodi Luciano a due macchine- 3. Milano Ettoro a 30 : 4. Zanclll Pietro; 5. Gior-i Oarlo. In una riunioni atlMira a lirescia due primati provinciali cono «tati migliorati: Uni no lloiinni'-lli ha ior?o i ni soon :n o'i4"4'0; Itila Conchleri gli 8co mctrj in 2'57"5/lu.
Persone citate: Giuseppe Ambrosini, Parodi Luciano, Pria
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