Distruzione a Genova di chiese e abitazioni

Distruzione a Genova di chiese e abitazioni Distruzione a Genova di chiese e abitazioni Genova, 9 agosto. Anche nel bombardamento effettuato la notte di sabato eu Genova 11 nemico non è venuto meno al suo concetto terroristico di trascurare qualsiasi obiettivo industriale e militare per demolire selvaggiamente il centro edilizio della città. Il segnale d'allarme è stato dato alle ore una meno 10 minuti; esattamente un quarto d'ora dopo incominciava l'azione avversaria, contrastata da un violentissimo tiro di sbarramento. Il bombardamento durava mezz'ora circa. Terminata l'azione di fuoco si mettevano immediatamente in moto tutti i servizi di soccorso e di assistenza. Il Comandante del Corpo d'Armata, il Prefetto e il Podestà si portavano subito nelle zone colpite, mentre Vigili del fuoco, truppe italiane e tedesche, sterratori e volonterosi si accingevano immediatamente allo spegnimento degli incendi e allo sgombero delle macerie. Fortunatamente le vittime sono pochissime perchè la dotazione di gallerie-rifugi genovesi ed il loro perfetto funzionamento offrono le maggiori garanzie possibili. Purtroppo 11 bilancio delle distruzioni artistiche, religiose e di pubblica utilità è ingentissimo. E' crollata completamente, colpita per la seconda volta, la sto rica Chiesa di Santo Stefano in quella vecchia sua parte che conteneva il fonte battesimale ui Cristoforo Colombo, i resti della cui casa si sono salvati miracolosamente dalle schegge e dallo spostamento d'aria di una grossa bomba dirompente scoppiata poco lontano nel tufo. Smastamemera za al gi sgrmararne gencorgioviamanaperin noundodachpedalatstrinolodloggaVimequriacocodiacol'eLa magnifica Chiesa dellaiP°ContolaS' ha penduto ffi Nate, incendiato, mentre l'Inter-1 Hano è pressoché intatto; di-;sototruzadei vC.RmePrtacosisnepeprdiahastrutte o gravemente danneg- fiate sono invece le Chiese di an Pietro alla Foce, Sant'Agostino, San Donato, Santa Maria, Gesù Nazareno, San Luca, della Santa Passione e di San Siro. Distrutto completamente è andato il teatro Carlo Felice, la stupenda opera di Carlo Barabino; gravemente danneggiati sono stati palazzo Tursi, l'Ospedale Galliera e — per la terza volla — palazzo Venera. Via XX Settembre, piazza De Ferrari, le adiacenti vie Carlo Felice, via Roma (dove è arso completamente il grande palazzo della Rina¬ scente) sono particoIarmrtntejferco'.mt»; inten- tratti dei super- ,. bi portici di via Venti Settem-i^bre sono crollati. Ma anche nei rioni del Molo, di Marassi, di San, Vincenzo e di Porteria e nelle zone della città nuova alta bombe dirompenti e incendiarie, irrorate senza economia, hanno seminato la rovina. I genovesi hanno mantenuto il Toro tradizionale contegno calmo e sereno. Gli immediati provvedimenti delle autorità hanno valso ad alleviare subito le prime necessità dei sinistrati : sono in funzione quattro grandi centri di assistenza. fotopra peculioR // "Carlo Fe lice,, devastato Se il bombardamento fu massiccio, distruttore e* devastatore, il numero delle vittime non è stato proporzionalmente grave. Una volta ancora la disciplina e la prontezza dei milanesi nel mettersi al riparo scendendo nei rifugi sono state provvide. Disgraziatamente qualche vittima civile si è dovuta deplorare sul piazzale della stazio ne centrale, proprio fra la gente che dalle case contigue correva verso il grande rifu gio pubblico, n servizio tran viario, sospeso per l'intera mattina, potè essere ripristi nato nel pomeriggio, ma solo per poche linee. In Via Principe Umberto e in Piazza Cavou'r i binari so no stati sollevati e contorti una granale buca è stata prò dotta da una bomba caduta davanti all'edificio di quelle che fu il Popolo d'Italia. Un pezzo del fabbricato dell'ospedale Fatebenefratelli è crollato nella parte interna. Distruzioni notevoli sono state, inoltre, portate al teatro Filodrammatici, al Circolo filologico, ad alcune chiese, alla galleria d'arte moderna, nella Villa Reale e in un grande numero di case di abitazione nei quartieri di Monforte, Vittoria e Venezia. Il prefetto D'Antoni, accompagnato dal questore, comm. Coglitore, si è immediatamente recato sui luoghi colpiti constatando di persona l'esemplare contegno della iP°P°laziohe e il perfetto fun Nanamente di tutti i servizi 1 Hanno coadiuvato all opera di ;soccorso e di assistenza le autorità militari con reparti di truppa appositamente attrezzati, tecnici del Genio civile, del Comune e della Provincia, i vigili del fuoco e l'Unpa. La C.R.I., in esecuzione delle immediate disposizioni date dal Prefetto sul luogo, ha prontamente sgomberato tutti i ricoverati e il personale di assistenza dell'ospedale Fatebenefratelli, in tutto circa 700 persone, sgombero compiuto prima delle 8 di stamane. Il Prefetto, accorso immediatamente sui luoghi colpiti, ha portato ai sinistrati e ai jferiti ricoverati negli ospeda ,. „,..„,,,_, „_„ j. „„_ i^cjttaaim ™* P*™1? à'J°1' forte e di solidarietà. Intanto la Cassa di risparmio delle province lombarde ha messo a disposizione del Prefetto per i sinistrati dell'ultima incursione la somma di un milione di lire. Un drammatico episodio - nelle incursioni su Reggio Calabria Ritrova a Venezia la moglie con- un figlio creduti morti Venezia, 9 agosto. Una settimana addietro giungeva nella nostra città da Reggio Calabria tale Carmine Ruzzanti con il figlio Paolo di 16 anni e raggiungeva a Santa Croce la casa del fratello nil'itidolilidpqasadpGiuliano. Il Ruzzanti aveva IHavuto la sua casa sita sul pLungomare Sabina, rasa al mssuolo e nella catastrofe aveva perduto la moglie e tre bimbi di tenera età. Ieri, alla porta di casa Ruzzanti si presentava una donna, lacera e smunta,, con in collo una creatura: era la moglie del Carmine che, miracolosamente era rimasta illesa nel crollo del caseggiato, essendosi trovata nella parte in cui alcune travi avevano re sistito al peso delle macerie lasciandole in tal modo un breve spazio sufficiente per salvarsi con uno dei suoi picIcoli. .♦♦♦t)è«ét)ét)»éé«»»< ^Oa1La proiezione del Giornale Luce ti. 1 Roma, 9 agosto. E' stato proiettato in tutti i cinematografi d'Italia il giornale Luce n. 1. Due cronache vi sono incluse, quella della faustissima giornata del 25 luglio, movimentata da dimostrazioni e scritte patriottiche fra crolli e schianti di fasci di gesso che vanno in frantumi e quella drammaticissima del bombardamento di Roma. Ma questo non vuol dire che i giornali Luce precedenti siano mandati al macero. Al contrario, poiché nessun regime nella storia può offrire allo fica. , studio alla mediazione e <*1Ia | vigilanza delle generazioni fu- j ture, una mole cosi immensa a', di documentazione fotograi l i a e o i : i e - Il marchese Antaldi morto a Roma Roma, 9 agosto. E' morto, dopo lunga malattia, il marchese Alfonso Antaldi che fu una delle più spiccate figure dell'Ottocento romano. Di illustre e ricco casato di Pesaro, lo scomparso era vissuto nella Capitale fin dalla sua prima giovinezza. Ebbe vita brillante, fu ricercato nei salotti dell'alta aristocrazia e negli ambienti più eletti della mondanità. Il marchese Antaldi, legato da lunga e strettissima amicizia con il principe Prospero Colonna, allora Sindaco di Roma, fu funzionario del Municipio e nell'esplicazione delle sue mansioni ebbe modo di farsi apprezzare e di guadagnare larghe simpatie tra le masse. irPindsfnpglndlm morte del pittore Plinio Nomellini La Firenze, 9 agosto. La acorsa notte all'una è morto, dopo lunghe sofferenze, nella sua casa di via San Felice a Ema, il pittore Plinio Nomellini. Era presente al momento del trapasso il figlio Vittorio.