Giovanni Caselli e il pantelegrafo

Giovanni Caselli e il pantelegrafo GRANDI ITALIANI POCO NOTI Giovanni Caselli e il pantelegrafo Press'a poco il principio delia televisione - Le applicazioni pratiche - 4860 messaggi in un anno - Il tipo-telegrafo, invenzione analoga di un altro italiano, il Bonelli o e N ella seconda metà del secolo scorso il telegrafo rappresentò nella opinione dei più il « non plus ultra > delle trovate della scienza. I perfezionamenti portati al dispositivo del Morse, venuto esso stesso dopo molti tentativi più o meno felici di precursori, si succedettero con grande Intensità. Il Bain Ideò un procedimento elettrochimico per la scrittura dei segni sul rotolo della stazione ricevente; 11 Siemens modificò il ricevitore per renderlo atto al funzionamento anche per variazioni notevoli della tensione di linea; il Mayer presentò nel 1873 alla esposizione di Vienna un apparecchio che permetteva la t ras missine contemporanea di quattro dispacci sulla stessa lìnea; il Huges ideò un metodo capace di sopprimere l'alfabeto convenzionale di Morse e di trasmettere direttamente il testo In caratteri tipografici ordinari, dispositivo questo che ebbe poi In seguito molti perfezionamenti e varianti. E finalmente l'Italiano Giovanni Caselli inventò un apparecchio capace di tras mettere telegraficamente scrit ti e disegni In accurati facsimili. Il successo Giovanni Caselli nacque a Slena nel 1815. Fatti gli stu di a Firenze ebbe ivi a maestro di Fisica Leopoldo Nobile, di cui scrisse poi un « Elogio ». Entrato negli ordini si recò a Parma dove fu precettore del figli del Conte di San. vitale. Ritornò poi a Firenze perchè esiliato dal governo ducale per motivi politici e li si consacrò interamente allo studio delle scienze, fondando fra l'altro un giornale di divulgazione scientifica che intitolò < La Ricreazione ». Nel 1856 costruiva per la prima volta un apparecchio capace di trasmettere i disegni. L'apparecchio che egli chiamò «pantelegrafo», e che fu messo a punto dopo anni di laboriosi tentativi consta essenzialmente di due grossi pendoli identici collocati l'uno alla stazione di partenza l'altro a quella di arrivo: essi sono disposti in modo che entrambi incomincino a muoversi nello stesso Istante e continuino In perfetto sincronismo: a ciascuno di essi è connesso una punta di platino. Quella della stazione di partenza sfiora il disegno da trasmettere, quella della stazione di arrivo disegna su apposito foglio la figura corrispondente. Il disegno delle stazioni. di partenza è scritto con Inchiostro 'grasso su un foglio di stagno; il disegno corrispondente della stazione di arrivo è ricevuto su un foglio di carta Imbevuto di una soluzione di prusslato giallo. Ad ogni oscillazione del pendolo trasmettitore la punta percorre una linea del dispaccio da trasmettere stabilendo un contatto elettrico che viene interrotto soltanto In corrispondenza del luogo ov'è depositato l'inchiostro grasso del disegno. Durante la sìncrona oscillazione del pendolo del-il'altra stazione un opportuno dispositivo elettrico, coman-jdato dall'interruzione di clr- !cuito dovuto all'inchiostro, Imprime un segno sulla carta nel luogo corrispondente del foglio della stazione di arrivo. Dopo un certo numero di oscillazioni, al termine di ciascuna delle quali ciascuno dei due disegni subisce un leg- fero spostamento laterale, l'inero disegno è stato « spazzato », su per giù come avviene oggi nella tecnica della televisione. Ad ogni oscillazione un elemento di disegno si aggiunge al precedente, dando una riproduzione esatta del disegno da trasmettere. Messa a punto la sua invenzione, il Caselli riuscì a far sottoscrivere ad alcuni volenterosi il capitale per la fondazione di una modesta società. Raccolse cosi duemilacinquecento lire fiorentine, che permisero la costruzione di un apparecchio perfezionato e l'esecuzione di prove che riuscirono a meraviglia. L'Invenzione fu proposta al governo toscano che però rifiuto di accoglierla. Il Caselli si recò allora a Parigi presentandosi al celebre Froment uno dei più quotati costruttori di apparecchi scientifici, specializzatosi nelle applicazioni dell'elettricità. Furono rifatte le prove, interessate le autorità e finalmente nel 1863 11 governo francese accettava di adotta1 re 11 pantelegrafo Caselli per le sue linee telegrafiche. II primo collegamento fu fatto fra Parigi e Lione; esteso poi a Marsiglia, l'accoglienza del pubblico fu ottima. Gioachino Rossini telegrafò le proprie felicitazioni autografe da Parigi dove dimorava a Lione dove era U Caselli. La tariffa non era poi tanto bassa: venti centesimi per centimetro quadrato. L'amministrazione poneva In vendita al prezzo di dieci centesimi ciascuno i foglietti di stagno su cui dovevano essere scritti i messaggi. La perfetta concordanza tra 1 due pendoli era ottenuta da un dispositivo elettromagnetico. Successivi perfezionamenti permisero di aver riprodotte alla stazione di ar rivo più copie dello stesso messaggio. La fedeltà della trascrlzio ne ottenuta col pantelegrafo Caselli risultò superiore ad ogni aspettativa tanto che 11 servizio oltre che essere ado- iperato per trasmettere dise gnl, notazioni musicali e sijmill fu adottato anche In so ! stituzlone del telegrafo ordì nario ogni volta che si voleva eliminare la possibilità di errori di trasmissione da parte del personale telegrafico. Tra Parigi e Lione nel primo anno di esercizio furono trasmessi quattromila ottocentosessanta messaggi, tutti (ad eccezione di appena sette!) rlferentisi ad operazioni di bor sa. Si aveva con questo dlapo sitlvo anche 11'vantaggio del riconoscimento della firma del mittente. Uno sfortunato Un altro italiano s'era pochi anni innanzi impegnato In un'invenzione analoga, voglio dire il milanese Gaetano Bonelli, nato nel 1818. Compiuti gli studi a Pavia, s'era aedi cato ancora giovane agli stu di di elettricità. Emigrato in Piemonte nel 1849, ebbe dal governo piemontese Incarichi nell'amministrazione dei telegrafi: del quali fu poi nominato direttore nel 1852. Nel 1860 diede le dimissioni dalla sua carica per dedicarsi interamente all'Invenzione del suodi tipo-telegrafo, un sistema tràsm salone telegrafica imparentato con l'arte tipografica. Il messaggio da spedire veniva composto tipograficamente tal quale si dovesse stampare: un sistema di punte collegate elettricamente riproduceva alla stazione di arrivo la superficie della composizione. Ci si poteva cosi prendere il gusto di mandare un messaggio in caratteri aldini o bodoniani, tondi o corsivi; ma soprattutto si aveva 11 vantaggio di una trasmissione perfetta. Il Bonelli fu meno fortunato del Caselli. Recatosi In Inghilterra, vinte le difficoltà oppostegli dalle compagnie telegrafiche preesistenti, riuscì a fondare una società e ad impiantare' un servizio regolare fra Liverpool e Manchester. L'esperienza riuscì bene e 11 servizio funzionò per otto mesi consecutivi. Resesi necessarie delle modificazioni 11 Bonelli stava appunto apportando ritocchi e perfezionamenti al sue sistema quando fu colto da un male improvviso che lo portò alla morte ancora relativamente giovane: aveva quarantanove anni. G. Castelfranchi