Alberghi e clienti nell'antica Pompei

Alberghi e clienti nell'antica Pompei LA VITA 20QO ANNI FA Alberghi e clienti nell'antica Pompei ,w 1^ abbia eser\zft _a° .,.„?} c ra_S. antiI c.°. albergatore Qua del modestoi hospitium o diversorium a i n. 34-35 dell'isola XII della Regione VII, perchè le pareti del suo esercizio fossero risparmiate dagli scaraboc gchi degli avventori, possiamoimmaginarcelo. Per ridare aimuri il decoro di un intonaco rinnovato — obbligo di nor-male manutenzione dal qua-le non v'era modo di esi-mersl — erano davvero dolori... e spese; ed egli non tanto di frequente poteva sobbarcarvisi. Quanto mai semplici d'altronde furono Installazioni di questo albergo e ristoratore. Da una spaziosa corte a tetto impluviato, capace dl un considerevole movimento di cose, di persone ed anche di carri, si aveva accesso, nel pia-jno terreno, dal lato sinistro.|al locale dl direzione (ampia sala con annesso cubicolo del padrone) seguito da tre cubicoli per gli avventori, e, dal lato destro, alla cucina tutta aperta alla vista dei clienti, menti e nel fondo, accanto ad to ed alla stalla. In piano su-penore dovevano salire per to ^i^'jttWaltre due camere da letto. corridoio adduceva al gabmet- <:ii- SSfc. £S&*WM£ Cfieir" 1:1?'° fi?*?™ dl 'KS&.SSS a disposizione cizio tenesse della clientela in tutto una dozzina di camere, con, al massimo, una trentina dl letti, o modestissimi strugtilu. La vendita delle più povere minuterie della cucina e la mescita dei vini alla clientelapiù grossolana e rumorosa e-rano invece esercitate nell'o-steria (ceninomi) aprentesi al-11'angolo dell'Isola, al n. 34. ma, ai fini della necessaria vigilanza, messa in diretta co municazione con 1' atrio per mezzo di un apposito vano di passaggio, Malgrado adunque i cento occhi d'Argo del nostro albergatore, e nonostante la regolamentare diffida che non si stancava dl fare agli avventori, non mancavano 1 male intenzionati che riuscivano a fargliela, onde anche gl'lntonacnt di fresco rinnovati negli ultimi tempi in quest'albergo ci h3nno serbato una considerevole mèsse di ricordi graffiti nelle pareti. Ed è qui un an0nimo che volge un *,spiro nostalgico alla sua Eglogc, 11 un Vibius Restitutus che nell'attuale solitudine rimpiange l'assenza della sua bella Urbana. In un altro cubicolo è C. Valeritts Vernisi us, milite della prima coorte pretoria al co- fl di contrapporsi a queU.« acqua cheta » del fra wto C- falerius Maximus, di mando del centurione Rufo, in- f-.pn!,hMp nn„nlli,,.,„„ ,u lrenapiie conquistatole di don- ÌSi'definito'^s^nusTcioè ' un soldato... casalingo, inno cuo ln un'altra camera da letto è registrato sulla parete che, recatisi per affari a Pompei, in questo albergo pernottarono gli avellinesi Lucceius Albanus e Tiavius Aetius, mentre in ultra stanza non è detto donde proveniva l'avven tore Af. Claudius Primio che pure qui fu ospitato: Aie fuit. Gioia e soddisfazione suprema sono invece l sentimenti che traspaiono da questo altro saiuto d'un anonimo mo ad un tal Snenecio Fot lunato. Non po tremo mai indovinare quali vlcende, od affari, abbiano posto l'uno a contatto con raltro, ma le cose s'erano certo risolte nel modo migliore se ' anonimo augura all'amico »f«n»n«J» salntem ubique, cioè <Jl godersela in buona salute dovunque si trovi, Continuando l'esame delle pareti, eccoci nell'atrio in presenza d un entusiastica accia mazione alla città di Pozzuoli, gratificata da Nerone dell'ap pcUativo di Cojonjn Claudia ftèroneMsts Puteolana. L« ev- l acclamazione è Indizio quasi aicuro che u motto rìove.4cna. cludere un'animata discussione sopra eventi felici quanto inai•>--• rSnca&Tntrt campana, tenutasi qui da un iifolto gruppo di persone pen denti dalle labbra di un cittadino di Pozzuoli, Caius lulius Speralus. Questi infatti mentre consacra sulla parete e firma il ricordo, si merita col plauso del presenti, il saluto di uno di essi: Sperate vale 1 Eccolo questo curioso ricor do nel suo testo completo: Coloniae Cluudiae Neronensi Puteolaìiae f'cliciter! Scripsit C. Itilius Speralus; e, d'altra mano: Sperate vale! Nella sua clientela abituale l'ignoto ue lignoto nostro albergatore sembra certo annoverasse pure le compagnie comiche, (scaeni- corum greges) che si alter- navano sulle scene del Tea-Ili» »nn„nt°òr!SeÌ'„<.?r^rìr<ÌheS;|già appunto in questo atrio un Imoioso, rlsoltosi giova credereIn un memorabile ma^,\di due compagnie dirette l'una da un Salvine e l'altra da C. Cominius Pirrychus, un lungo graffito tracciato in queste pareti. Dei due capocomici Salvio non è noto che per questa sola iscrizione, Pirrico invece godeva già presso i frequentatori del Teatro di Pompei salda fama, se pur non riuscisse a raggiungere la popolarità dl un Paride, la cui arte, come è ben noto, destò nei pompeiani veri deliri ed un duraturo fanatismo. Se, infatti, ricordi e saluti indirizzati a Pirrico spesseggiano su i muri dl Pompei, quelli relativi » ^' 2," i-<-— n -Paride incontratisi ad ogni pie sospinto. Eccolo, adunque, tradotto, ' iia: ^t1!8.!1 al*ri. ,due capocomi questo caratteristico ricordo dell'albergo: s Pirrico al camerata Salvlo salute ! Caio Cominlo Pirrico, con gli altri attori Lucio Nonio Prisco e Lucio Campio Primigenio (dell'impresa ?) di Sineteo, furon qui lietamente ospitati col compagno Marziale. AH'alle-gra brigata parteciparono pu-re gli ammiratori di Aetius Anicetns (altro famoso artista). Viva il compagno Salvlo !: Salcio sodali fcticiter ! ». Poco di là le pareti dell'albergo recano cinque saluti ed acclamazioni anche ad Azzio Aniceto, come se ne sono finora incontrati tanto in siti vari della città, quanto fuori, cioè all'imboccatura della via di Nocera (altri cinquei, quivi senza dubbio stesi da Nocerlni nell'atto di ripartirsene per Nocera, entusiasti dell'acclamato spettacolo al quale avevano assistito. In fatto di critica teatrale gli antichi pompeiani non la cedevano ad altro pubblico scelto ed esigente. Ce ne recano gli echi tre graffiti della Basilica, dai quali si ricava fra l'altro che gli Holconi non solo furono i munifici ricostruttori del grande Teatro, ma ne sostennero per un certo tempo anche le « imprese ». E tornano anche li fieri giudizi sul l'arto Hi P!,ri^n ci, Tfceorws e Mazgaba. Si dice adunque presso a poco que-i sto: «gli Holconi si sono as-l sìcuratfla compagnia diretta Lda Teorio, ma quelli non è nè un Mazgaba. nè un Pirrico. bnr altrimenti famosi !... ». m ti r» ii r> i rvlatteo Della Corte |

Persone citate: Caio Cominlo Pirrico, Della Corte, Lucio Campio Primigenio, Nerone, Nocera, Salvio

Luoghi citati: Azzio, Pompei, Pozzuoli