Squadra sulla costa di Edilio Rusconi

Squadra sulla costa RITRATTINI GRIGIOVERDI Squadra sulla costa La piazzuola per le armi automatiche, scavata nella roccia, è una bella terrazza sopra il mare, tutta in cemento; vicina ad essa, la baracca di legno, razionale e quasi elegante, contiene cuccette alla marinara, la cucina la rastrelliera per i fuclli, ed ha le pareti ornate di fotografie di donne e di bambini. Oggi è di turno per 11 rancio il soldato Mariani, il quale da giovanissimo, dice, è stato aiuto cuoco in un alberghetto, ciò che lo impegna a cucinare con -eccezionale maestria. E' arrivato un nuovo caporale, attorno al quale al sono riuniti, tutti seduti su sgabelli, gli uomini della squadra, Le divise portano polvere bianca e odore di mare. I discorsi portano nostalgie di terre lontane. Il caporale nuovo arrivato ha parlato subito del suo paese, di Cassano d'Adda. Dalla finestrella della baracca 11 soldato Mariani, gettando una manciata di sale dentro una pentola, gli domanda che mestiere faceva a Cassano. — Fabbricavo gassose, — risponde 11 caporale. — Come gassose? — Gassose in bottiglie, bibite dissetano, — risponde il caporale. E subito prende a descrivere come si fabbricano le gassose: acqua, polverine dei colorì, zuccheri, bombola di un certo gas; e poi la macchinetta che tappa ermeticamente i vetri, comprimendovi capaule foderate di sughero, e poi le cassette entro cui s'inquadrano le bottiglie come del plotoni sull'attènti. Si commuove a discorrere della sua fabbrica di gassose, la quale dev'essere una fabbrica alla buona, visto che. et lavoravano soltanto lui e il fratello e la moglie del fratello. Si commuove come se rievocasse un paradiso perduto. — D'estate si lavora anche di notte; fuori in cortile, di notte. — Il caporale è uno di quegli uomini che posseggono la facoltà di suggestionare: sognano e comunicano agli altri il fervore dei loro sogni. E infatti i soldati attorno a lui pensano tutti alle gassose bevute golosamente per le strade, d'estate, alle carrettelle, al chioschi festosamente carichi di vetri varicolori. Ognuno si abbandona silenziosamente ad immagini predilette, le quali si risvegliano da una regione occulta del cuore, e vengono su, nuotano in mezzo a un firmamento di bollicine lucenti. — Ed ho una ragazza, lassù, — confida il caporale. E tutti pensano a una ragazza, o alla moglie, dimenticando le ore lunghe di guardia notturna, la polvere nei panni, le cicale, il fucile e la mitragliatrice col loro vari pezzi da ripulire: oppure avendo ben presenti queste cose, ma come un contrasto, un avvertimento della lontananza, per rendere più dolci le sembianze delle donne care. Cerca di interrompere il torpore il caporalmaggiore caposquadra, il quale cava 11 pacchetto delle sigarette e le offre In giro, in maniera eccezionalmente da salotto, indicando insieme i tre «re magi > che passano lontano in mare. Re magi essi chiamano tre spazzamine che ogni giorno passano lentissimi, l'uno dietro l'altro, con le alte alberature romanzesche. A completare il risveglio intervengono le esclamazioni furiose del soldato Mariani, il quale, essendosi pure incantato, per poco non lasciava andar la pasta oltre la giusta cottura. Si ode nel¬ la baracca un rumore di pentole che mette tutti in allegria. Lestamente vien portata nella piazzuola una tavola rudimentale; ognuno si prende, dall'assicella ch'è in testa alla cuccetta, gavetta e posate. Il caporale tira fuori anche un fiasco di vino. — In attesa delle gassose, — dice. — Quando andrò in licenza, vi porto una cassetta di aranciate: roba di prima qualità. — Signori, a tavola, — grida il soldato Mariani, comparendo con una enorme marmitta. E' ancora 11 caporale nostalgico a uscire con una frase melanconica: — E pensare, — dice, tenendo sospesa una grossa forchettata di pastasciutta, — pensare che si potrebbe anche morire. — Ma questa volta non trova consensi: proteste e risate, trova. Neanche lui, In fondo dev'essere ben convinto che si possa anche morire. Quando mai pensano, a queste cose 1 soldati della piazzuola? Di notte, qualche volta, quando sulla testa passano gli aerei del nemici. Viene la sera. Passano infatti gli aerei del nemici; le artiglierie li tengono molto in alto. — Tutte le notti sono qui, — grida il soldato Mariani al caporale. Cadono a un tratto delle bombe vicine. Polvere e sassi addosso; spruzzi d'acqua. Si vede la baracca piegarsi tutta su un fianco e poi sfasciarsi. — Tutti vivi? — grida il soldato Mariani. Non risponde nessuno. Egli ripete il suo grido, spaventato. Il polverone dirada. Le artiglierie ammutoliscono. — Tutti vivi ? — grida ancora il soldato. Tutti vivi: vengono .=» :>d uno ad uno dal fondo della piazzuola, dove erano distesi. Qualcuno perde un po' di sangue, ma basta l'acqua di mare a pulire la ferita. Il caporale nuovo arrivato trema ancora per tutto 11 corpo. La baracca è squinternata; domattina bisognerà mettersi al lavoro per ripararla. Questa notte si dorme dentro la piazzuola, la testa appoggiata a un materasso e ad alcuni cuscini che si son potuti recuperare insieme col fucili, SI guarda in cielo e si fumano le ultime sigarette. A turno uno monta di guardia, il fucile a bracciarm. Gli altri si addormentano: tranne il caporale, ch'è ancora spaventato, tanto che gli pare di sentirsi la febbre; ma intanto pensa a quando racconterà queste cose alla sua ragazza. « Per poco non mi accoppavano », pensa di dirle. « Ma perchè ti fai bianca: hai paura? Non avevo paura nemmeno lo che stavo là ». Edilio Rusconi

Persone citate: Cassano, Mariani