Estrema vigilanza di Alfredo Signoretti

Estrema vigilanza Estrema vigilanza Gli anglo - americani do- pvrebbero essere soddisfatti del riaccendersi della battaglia sul fronte orientale: infatti nelle ultime settimane della lunga pausa i loro giornali manifestavano un malcelato nervosismo quasi che essi fossero defraudati dello spettacolo favorevole al loro obiettivo fondamentale che cioè russi e tedeschi si esauriscano nello sforzo reciproco in modo da lasciare alle truppe di Roosevelt e di Churchill il facile compito di passeggiate militari sui territori europei. Eppure, ora che la mischia è ricominciata furibonda colla partecipazione di un numero impressionante di aerei e di carri armati, non si nota negli ambienti inglesi e americani quell'entusiasmo che sembrava logico prevedere. Perchè ? I motivi sono vari. In primo luogo ci si aspettava che l'iniziativa fosse sovietica e che almeno per un certo periodo si sviluppasse a vantaggio degli attaccanti. Invece e avvenuto che sebbene i generali di Stalin avessero concentrato immense forze nel saliente di Kursk, alla mossa di partenza sono stati subito presi di contropiede dalla vigile reazione germanica: il comando bolscevico non è riuscito nemmeno a disporre il suo formidabile schieramento d'attacco che subito ha dovuto subire la tremenda e costante pressione delle Armate di von Kluge la quale continua tuttora vigorosa. Le perdite sovietiche risultano enormi specie in aerei e in carri corazzati; la superiorità delle nuove armi tedesche è ap parsa netta; il morale delle truppe si è rivelato non cer tamente inferiore a quello delle campagne precedenti. Tali immediate e inoppu gnabili constatazioni costringono inglesi ed americani a trarre dagli avveni menti delle conseguenze quanto mai contrastanti col la loro propaganda che per mesi e mesi ha imbottito ! crani delle opinioni pubbli che: la Germania non è affittito agli estremi; essa è stata tutt'altro che spossa ta dall'offensiva invernale che invece sembra aver logorato maggiormente i sovietici; la produzione di armi si mantiene superiore per quantità e soprattutto per qualità a quella del nemico ; non vi è il minimo indizio che lo Stato Maggiore di Hitler per controllare la si tuazione orientale abbia indebolito qualsiasi altro fronte su cui possa manifestarsi la minaccia di uno sbarco anglosassone. Quale profonda revisione di prospettive ultra-ottimistiche hanno già imposto in cinque giorni i successi ottenu/.i fra Bielgorod e Kursk! Ma oltre che una ri¬ percussione psicologica essi hanno un' influenza immediata di carattere più grave nel campo politico-militare. Se, secondo le previsioni di Londra e di Washington, bolscevichi avessero potuto mantenere l'iniziativa otte nendo magari soltanto dei lentii successi tattici, sarebbe srato relativamente agevole per i capi anglo-americani di studiare e preparare loro piani controeuropei con assoluta libertà di azione fuori da ogni pressione. E forse i generali di Roosevelt aiutandosi con un po' di diplomazia avrebbero sapientemente atteso che il reciproco logoramento fra tedeschi e russi fosse arrivato all'estremo limite. Ma oggi non più; gli eventi hanno preso la mano a calcoli tanto prudenti quanto cinici. Stalin non si contenterà più di promesse dilazionate al cader delle foglie. Stalin ha chiamato improvvisamente a Mosca l'ambasciatore Maiski ed è molto probabile che lo rinvierà a Londra colla richiesta perentoria di un secondo fronte insieme colla imposizione di un nuovo capo di governo polacco docile agli ordini di Mosca. Siamo alle strette; le cambiali col Cremlino vanno pagate sia sul terreno politico che su quello militare. Gli stati maggiori di Londra e di Washington affretteranno l'esecuzione dei loro piani di attacco contro l'Europa? Ciò è molto probabile. Ma l'Asse vigila dovunque; l'Asse ha preveduto i contraccolpi della ripresa della battaglia sul fronte orientale ; e vigila in special modo l'Italia contro cui sembra maggiormente puntare lo sforzo nemico. Alfredo Signoretti »♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦•♦♦♦♦♦<

Persone citate: Churchill, Hitler, Roosevelt, Stalin

Luoghi citati: Europa, Germania, Italia, Londra, Mosca, Washington