Ciandra Bose parla agli ufficiali e ai soldati

Ciandra Bose parla agli ufficiali e ai soldati Ciandra Bose parla agli ufficiali e ai soldati Shonan, 8 luglio. Il Quartier generale della Lega per l'indipendenza indiana comunica: « La lega per l'indipendenza indiana Ita organizzato un esercito che ha giurato fedeltà alla causa della completa indipendenza dell'India. Tale esercito si chiamerà esercito nazionale indiano. I suoi ufficiali sono uomini che lianno dedicato la loro vita al compito sacro di espellere gli inglesi dall'India e di creare una India per gli indiani». In occasione della costituzione dell'esercito nazionale indiano, Ciandra Bose ha in1 drizzato un mes*- gio agli fficiali e ai sole' Egli ha .ietto fra l'altro che « l'esercito nazionale non soltanto libererà gli indiani dal giogo inglese, ma costituirà anche il nocciolo dello Stato indiano dell'avvenire. « Proclamiamo oggi — ha proseguito Bose — il grido del combattimento: « Avanti verso Delhi », come l'esercito giapponese non conosceva altra divisa al principio della guerra che quella di: « Andiamo n Singapore ». Il nuovo esercito costituisce la base per la difesa futura degli indiani affinchè la libertà una volta conquistata non sia più perduta. Il senso del dovere, la sincerità e lo spirito di sacrifizio sono i tre principi di cui i soldati dell'esercito nazionale indiano debbono sempre ricordarsi ». Bose ha poi pronunciato alla grande rivista dell'esercito nazionale indiano, svoltasi oggi a Shonan, il seguente discorso: « Soldati dell'esercito di liberazione dell'India, oggi è il giorno più felice della mia vita. E' piaciuto alla Provvidenza di darmi il privilegio e l'onore di annunciare al mondo intero che l'esercito della liberazione dell'India è stato costituito, e proprio in questa città che già fu chiamata Singapore, e che fu uno dei più potenti baluardi dell'impero britannico. Questo esercito non solo emanciperà l'India dal giogo britannico ma costituirà il primo nucleo del grande esercito nazionale della liberazione. Ogni indiano deve essere orgoglioso che quest'esercito, il suo esercito, sia stato organizzato interamente sotto la guida di indiani e che. quando sarà il momento, andrà verso la battaglia sotto la guida di indiani. Molti credevano e credono che l'impero sul quale il sole non tramonta mai, fosse destinato ad essere eterno. Tale pensiero non mi ha mai preoccupato. La storia mi ha insegnato che ogni impero ha il suo inevitabile declino e sfacelo: e tale destino si approssima per l'impero britannico. « Quando i valorosi soldati nipponici iniziarono la loro marcia nel dicembre 19^1 lanciarono il grido di combattimento: « a Singapore! a Singapore! ». Camerati, fate che il vosto grido di battaglia sia: « a Delhi, a Delhi! ». c/n tutta la mia carriera politica io ho sempre sentito che, benché l'India fosse sotto ogni aspetto matura per l'indipendenza, essa difettava di un esercito della liberazione. E oggi, camerati, è vostro pri- . iVtleoto e onore essere i primi a far parte dell'esercito natio- lnale dell'India. I | alla libertà » « Questa vostra entusiastica partecipazione rimuove l'ultimo ostacolo nella via verso la nostra libertà. Voi avete un doppio compito da adempiere. Con la forza delle armi e a costo del vostro sangue voi dovete guadagnare la libertà. Poi, quando l'India sarà libera, voi dovete oi-ganizzare l'esercito permanente della libera India, il cui compito sarà quello di mantenere la libertà per tutti i tempi. Un vero soldato ha bisogno di allenamento militare e spirituale. Voi dovete allenare voi stessi e i vostri camerati in modo che ogni soldato abbia un'illimitata fiducia- in se stesso e acquisti la coscienza di essere immensamente superiore ai nemico. A causa della nostra schiavitù politica noi non abbiamo tradizioni militari cui ispirarci. Noi dobbiamo dimenticare molte cose che i britannici ci hanno insegnato e dobbiamo apprenderne molte altre che essi non ci hanno insegnato. Io ho fiducia che voi sarete all'altezza del vostro compito. Rammentate anche che dalle vostre file dovrà uscire il futuro stato maggiore dell'esercito della libera India. « Camerati, voi avete volontariamente accettato una missione che è la più nobile che la mente umana possa concepire. Per portare a termine tale missione nessun sacrificio è troppo grande, neppure il sacrificio della propria vita. Per un popolo schiavo non v'è più grande orgoglio e più grande onore di quello di entrare a far parte del primo esercito della liberazione. Ma quest'onore comporta seco una corrispondente responsa-. bilità, e io sono perfettamente conscio di ciò. Io vi assicuro che sarò con voi nelle ore dure e in quelle luminose, nel dolore e nella gioia, nella sofferenza e nella vittoria: e sono sicuro che voi mi seguirete nella vita e nella morte mentre vi guiderò alla vittoria e