Il servizio del lavoro

Il servizio del lavoro Il servizio del lavoro Alta funzione morale del provvedimento - Il grande apporto dell'elemento femminile alla produttività nazionale - Immediata, ma graduale applicazione Roma, 2 luglio. La chiamata di controllo per il servizio del lavoro di quanti, uomini e donne, appartengono alle classi in corso di mobilitazione, ha anche un fondamento morale che occorre sottoporre alla meditazione degli italiani. Il servizio del lavoro va considerato sullo stesso piano morale del servizio militare, polche comune è 11 fondamento di essi e comuni sono le loro finalità. Il contadino che ara la terra, l'ope:raio dell'officina o del cantie're, tutti coloro che partecipalo allo sforzo produttivo della Nazione in armi, dalle mansioni più umili a quelle più ele'vate, sono oggi a fianco de- gli eroici soldati e dividono con essi l'onore di servire la Patria. GÌ uni e gli altri sono artefici della vittoria. Il servizio del lavoro è, comunque, un dovere, ma, come tutti i doveri che prima di essere giuridici siano morali, esso e essenzialmente affidato alla coscienza individuale di coloro che sono chiamati ad adempierlo. La legge penale punisce i trasgressori dell'obbligo del lavoro cosi come punisce il soldato che abbandona il suo posto di combattimento. Ma non è dalla funzione intimidatrice o repressiva della norma penale che si può o si deve attendere l'adesione dei singoli al servizio del lavoro. Questa adesione è reale e feconda solo quando sia spontaneamente sentita, quando chi è mobilitato per il servizio del lavoro sia consapevole della nuova funzione che egli è chiamato ad adempiere, quando egli sappia che il dovere impostogli e anche un onore concessogli. Con l'annunciata chiamata di controllo (alla quale, secondo le esigenze, potranno seguirne altre) per II servizio del lavoro delle quattro classi maschili e femminili che vanno dal 1922 al 1925, la legge sulla disciplina dei cittadini in tempo di guerra entra in una nuova fase di attuazione. Il concetto fondamentale della nuova fase è che pure gli « aprofessionali », cioè coloro che non hanno una professione qualificata, un determinato mestiere o comunque, consuetudine di lavoro, potranno essere impegnati in questo momento supremo della Nazione a dare la loro collaborazione secondo le loro ragionevoli possibiUtà. H provvedimento, che è il frutto di una lunga e minuziosa preparazione da parte degli organi preposti all'organizzazione del servizio del lavoro, riflette tanto gli uomini quanto le donne: ma conviene aggiungere che esso mira a far leva specialmente sull'elemento femminile, che dal punto di vista qualitativo e quantitativo costituisce un grande serbatoio di energie lavorative. Per guanto si riferisce agli uomini, l'apporto quantitativo non potrà essere notevole, dato che la maggior parte degli uomini valevoli è alle armi o già impiegata nel settori produttivi, mentre scarsi sono d'altra parte gli elementi maschili « aprofessionali >. La mobilitazione per il servizio del lavoro consta di due distinti momenti. In un primo tempo si provvede alla chiamata di controllo, che è diretta ad accertare gli elementi che risultino disponibili e che possano essere (eventualmente dopo un breve periodo di addestramento) utilmente avviati al lavoro nei diversi settori. Le modalità della chiamata di controllo sono stabilite nell'apposito manifesto che detta precise norme circa la presentazione ai centri di censimento. Sono state inoltre indicate le categorie di persone che sono dispensate dal servizio del lavoro pur essendo soggette alla chiamata di controllo (militari in servizio, sacerdoti, degenti, ecc.), nonché le persone che dovranno essere considerate indispensabili agli effetti del servizio del lavoro. Il secondo momento della mobilitazione tocca l'addestramento e l'avviamento al lavoro mediante precettazione degli elementi di cui si ritiene opportuno l'impiego. L'attuazione pratica del provvedimento sarà immediata, ma tuttavia graduale. Gli elementi disponibili saranno precettati a seconda delle reali esigenze dei singoli settori produttivi. Ma non è da escludere in linea generale che, a prescindere dai lavori di assoluta urgenza, la mobilitazione debba essere attuata con criteri di maggiore estensione e con più drastiche misure, sè e Suando le supreme esigenze ella guerra lo richiederanno. '

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