Confessioni di Alfredo Signoretti

Confessioni Confessioni Gli ambienti nemici sono n tale stato di euforia che non misurano più i loro termini e abbandonano quelle posizioni polemiche che prinrn avevano difeso ad oltranza, senza curarsi nè deile contraddizioni nè delle conseguenze logiche che se ne possono trarre. In vino veritas; i dirigenti britannici in condizioni di ebrezza non hanno più il minimo pudore di rivelare quelle che sono le loro reali intenzioni. E' una sfrontata albagia che rende molto più facile la nostra posizione polemica e che toglie qualsiasi velo perchè anche i più ingenui si persuadano della inoppugnabilità delle nostre affermazioni. Quante volte abbiamo scritto che è stata l'Inghilterra ad aggredire e che essa 0*,v.«k5,? . fS?bBe., P0^0 facilmente ^"jWg; ™ scatenamento del conflitto? Non avremmo pero mai pensato che uh giorno lo stesso Churchill in dichiarazioni pubbliche ed uf- Sciali si sarebbe fatto aperto paladino di questa verità basilare nel fissare le responsabilità dello scoppio del conflitto. Il premier ha detto esplicitamente che la Gran Bretagna è entrata in guerra di sua propria volontà senza essere stata at direttamente. La 3Ua- delucidazione successiva> che cioè il suo paese sa- rebbe intervenuto per salvaguardare la libertà dei piccoli popoli è nettamente smentita dall'atteggiamento britannico verso tanti popoli tenuti soggetti (vedi India, Palestina, Egitto, ecc.) o assoggettati durante la guerra (Irak, Iran, Siria, impero coloniale francese, ecc.) con il terrore e con vere e proprie azioni belliche. Nel caso specifico della Polonia che fu il motivo contingente della dichiarazione di guerra di Londra, la falsa posizione inglese si è venuta definendo in tutti i suoi termini estremi coll'abbandono completo delle sorti di quel paese alla volontà egemonica del Cremlino : cogli accordi di Mosca sottoscritti da Eden, Stalin ha mano libera su tutta l'Eu ropa orientale e insieme colla Polonia, la Finlandia, l'Estonia, la Lettonia, la Lituania, la Romania, la Bulgaria sono considerate nella sfera cji influenza so- ™ Il consiglio che Londra rivolge ai governi- ™Hi?55?%i c? di intendersi coll U.R.S.S. nell unico sen- s° c»/ Puo essere ammesso Aa- Mosca, diventare delle repubbliche federate bolscejp8-.** rivendicazione di Churchill per a cricca guer rafpndaia da lui capeggiata nella responsabilità della Zuer™ specie dopo 1 accorAo d» Monaco e un docu mento fondamentale che re- . .. . . . stera. agli atti per la storia „£ «uanto opportuna, per terra mai confermare là persuasione in tutti i popoli che l'Inghilterra porta la colpa più grave della immensa tragedia che insanguina il mondo e che solo sconfitta dell'Inghilil mondo e specialmente l'Europa potranno trovare condizioni di equilibrio e di giustizia. Un'altra preziosa confes sione che riguarda particolarmente l'Italia è uscita fuori dalle griglie dell'autorevole Econamist, un giornale che a Londra fa testo almeno quanto il Times. Nella attività propagandistica delle scorse settimane rivolta col metodo deidoccia scozzese a mimorale del la nare la solidità fronte interno italiano spes so qualche giornale o qualche rivista nemica lascia vano intravedere la evenL ,jt- h ., f dualità cne ove n nostro Paese si fosse arreso nmet: tendosi alla... generosità dei vincitori, sarebbe stata sal vaguardata non solo l'unità italiana ma ci sarebbero state restituite, magari con ^ ■ -, . festr zl0.nl politico-militari, 'e colonie da noi possedute prima della conquista del l'Etiopia. Mezzucci propagandistici di pressione e di ricatto; ma ora VEconamist ne fa tabula rasa senza tan ti complimenti pur avendo riconosciuto le capacità e le benemerenze civilizzatrici del regime italiano in terra d'Africa. Le colonie italiane interessano l'imperialismo britannico; perciò esse non verranno restituite nemmeno ad un governo liberale-democratico che succedesse al Fascismo. Quando c'è di mezzo l'interesse imperiale britannico non so- ì"01 re*imi che c°ntan.?; y! è una sola legge, quella di depredare a vantaggio esclu sivo dell' Union Jak. Con un soffio crolla tutto il ca stello cartaceo di menzogne insidiose: l'Inghilterra ha un solo obiettivo verso l'Italia, quello di ridurla in condizioni permanenti di schiavitù. Ed è sintomatico che proprio in questi giorni in un altro grande giornale, il Daily Mail, è apparso un articolo a base pseudostorica in cui si vorrebbe dimostrare che l'unità d'Italia non possiede delle solide fondamt Sa e che quindi si assister. "1 un pro- cesso di disintegrazione nazionale e statale del nostro Popolo. Già a Londra si guarda alla possibilità di ridurre l'Italia in pillole come prima del Risorgimento e si valuta l'ipotesi come fa- ZS5S* no" Sfficiìmoci che nel gennaio 1861 alla vigilia del riconoscimento del Regno d'Italia, lord Palmerston, cioè lo statista inglese ritenuto più favore vole alla nostra causa, inlina lpttera alla Reo-ina VH-una lettera alia negina yit- tona scriveva senza equivo-ci che alla Gran Bretagna sarebbe stata più convenien-te una divisione dell'Italiafra il settentrione, il centro e il meridione. E' chiaro cheil Foreian Office rUnnlvern ìi foreign uff ice rispolvera i_ suoi vecchie cari progetti, il frazionamento delle unità nazionali attuatesi nel secolo scorso e particolarmente il frazionamento dell'Italia. Riaffiorano i ricordi di Nelson e di lord Bentinck; ma gli italiani hanno capito da tempo dove mirano i progetti di Londra e difenderanno all'estremo il sacro suolo della Patria: nessunaforza riuscirà a portare in-Hiptin la storia Hi Hue sproli le', n iRSTniia m aue secon. Alfredo Signoretti

Persone citate: Churchill, Stalin