"ANIMUS" E "ANIMA"

"ANIMUS" E "ANIMA" "ANIMUS" E "ANIMA" tino del segni caratteristici'pdella decadenza di ciò che noi uchiameremmo la. « civiltà vi- crile * nell'era moderna, è lapconfusione fra due principi, ] tche l'antico mondo tradlzio- tnaie, e la romanità in prima ! slinea, teneva ben distinti; 111 rjvero spirito, o animo, e l'a- \ cnims». ì cCome l'antica Grecia mai spensò di confondere la psyché ircol nous, ossia l'anima, con la t« niente », elemento olimpico pe divino nell'uomo quanto • lml'altra, invece, è una realtà confinante con la sensibilità fisica e con la vita animale, del pari l'antica romanità oppose all'oiiimn,?. quale princi pio maschio, e luminoso della vita, spirituale e morale dell'uomo, l'attinia quale prin cipio femminile della, vita af fettiva, emozionale e passio naie, e, in più, quale forza .vi tale, quale principio pura mente animale (e la parola « animale » viene proprio da I«animai) della vita, quale entità promiscua e quasi subpersonale. Se sia l'animus, sia t'anima, non sono da. confonde* con la realtà grossolana del corpo, sussistono tuttavia fra l'uno e l'altra, dei precisi rapporti gerarchici: in ogni uomo degno davvero di questo I nome, è l'oin'mù.s, è il nous il ! principio sovrano; l'anima rej sta, di fronte ad esso, qualI cosa di puramente terrestre, di passivo, di fuggente, come fuggente è lo stesso soffio vitale del corpo, ad essa significativamente connesso da espressioni come animam emiti fere, anima-m e.vspirare per i t morire », Parole La romanità conobbe anche il detto: sapimus animo fruimur anima: siile animo dePsvpnnducRrde Ih. facoltà di conoscenza i"'senso superiore, all'anima in-1 de?e éUMttfe 'ÌZ'aìim'o]nnima £t PrfeM?is c oè Vani- Sufè ciò chedennkc! Il "ir, l'uomo in senso eminente, op- Li posto ad homo, uomo in sen- so generico. All'animus si le-1i a o e o si ga la « felicità eroica », quella che nulla può turbare e travolgere; antonimo, invece, la felicità bramosa, precaria, per eccellenza, perchè determinata, da oggetti che non dipendono da noi, provocata più da un « patire » che da un vero « agire ». E' vero che nello sviluppo dell'antica lingua romana si incontrano talvolta, nel riguardo, dei significati divergenti, coinè per es. quando l'animus va a significare una disposizione affettiva ovvero orgoglio, fierezza, coraggio: tuttavia predominanti sono i significati ora accennati. E su tale base si può ben dire, che l'antica civiltà romana fu fondamentalmente una e!civiltà virile dell'animus, unaciviltà che ebbe per ideale loi I assoggettare l'anima alla for za spirituale centrale, eroica ip diciamo cosi, olìmpica, co-Istituente l'essenza dell'umanami I personalità. E', questo, undi'ldeale classico e, in genere,ìal'io- „ , - " ' ' successivotale vedla-mo tuttavia realizzarsi unadi! ideale arioj „ „ o , Nello sviluppo o della civiltà occidentale vedlae-. ,...„. e curiosa traslazione dì signifl-o- cati. E' dell'anima che ora, inu-1 prevalenza, si va a parlare: cie- isi chiede, appunto, se l'animan- esiste, se l'anima è immorta--ìIe> se l'anima è stata « crea-a ifa » e 3e essa subirà delle san-r-ii!'om nell'oltretomba, e cosi-ivla- 11 termine animus si puòn ''Ire che praticamente scom- , ,, n vamente, 1 uomo occidentale a- moderno da una civiltà virile™ : o* Mtl^^o verso^una cM£a anewa delM»., però nona più nel senso di nous. di prinle cipio sovrano ed olìmpicof man- nel senso di principio Irraztoni naie, vitale e passionale. Semn- nel senso di principio Irrazioni naie, vitale e passionale. Sema- bra cioè che l'uomo modernop- sia stato portato a spostare ia centro della sua personalitàpersonalitàa appunto sul piano di una spia- ritualità confòndentesf^"conTàe. I emotività, con la «vita», cono,:l'Istinto, con la sentimentalitàr.ÌnaEmma„icon ci6„?he_sl Pode trebbe chiamare «l'Io del corsi po » e che in Oriente si coni-; cepiya come un dèmone fei- minile. n-l no! Dar una «ora rrararnhla ail rBI u,,d 'Bld gc'Ollllla i-I iù I Peraltro, questo ri volgimenzejto he, avuto per fatale consen-1 guenza 11 depotenziamento e o-;lo svuotamento di tutto quela che non è « anima*. Sorto 1laimondo esangue della mera e-1 cultura, della speculazione, dele'razionalismo, si produce un he!vero e proprio capovolgimenc-;to: poiché mentre l'uomo ani-1 tico poteva dire: sine animo el ottima est dehilis, yuomo mole derno può affermare: .sine anit- ma animus est debilis, nel sena- so che tutte le idee e le astraie ; zionl rlie ln lui hanno preso 1i-1 posto dell'antico animus oliml- >. hi. cni nearpica ed eroico In tanto, ormaihanno un potere, in quanto, a vivificarle e a muoverle, stanno Impulsi e correnti irrazionali scaturenti dal basso, dall'* anima » in senso antico. Ed è proprio questa, in fondo, l'essenza dello spirito « romantico » e, poi, della moderna « religione della vita » '—di ' pare, sussistendo di esso solo e :» significati secondari ad e- senrptp 11 significato di «anio ! mosltà * che in fondo ripor-; ta proprio all'anima e allaa-IParte irrazionale e femminilee ! «iell'esaere umano, come se--^condo il detto: mulier non ha-e-''ci animam ned animtim,o-(Sempre maggior voga ha inve-n ce " termine a spirito », avente-'un significato da per sé vagon-l Etimologicamente, lo « spiri-o I to » infatti è il « soffio », ri-a- i manda a rio. rient, ad ànemosa,:termini greci che si ritrovanol- alla base tanto di animtrsei quanto di anima. Del reston-Innesto termine «spirito» ap-a partiene soprattutto al Un-n-1guaggio astratto e filosofi-ai co: nei riguardi dei problema-! « spirituali » è quasi sempreo I dell'anima che, nel linguaggioi-; comune, si parla. n-l Chi crede che la trasfor-le : inazione delle parole rifletteto quella delle idee, nel colutala* e ire tutto ciò non può non av-l-|vertire qualcosa di preoccu-t- pante: poiché, volgendo i0o- sguardo al complesso dellaa- storia, fin troppi segni elo-n-: quenti gli dicono che effetti- artendo da un Bergson e da n Klages fino a tutta la psianalisl e ad analoghe discipline. In tutta questa correne di pensiero è ben visibile la endenza a travolgere ogni barramento ed ogni controllo ja parte della ratio;del prinipj0 cosciente, e di esaltare ome forza primaria dell'es- ere umano l'ente vitale e irazi0nale. Per Klages, è l'anagonismo dello * spirito», principio irreale, eterno avvermrlo delv< anima», la causa di ogni specie di mutilazioni e di Impoverimenti della vita. Per la psicanalisi, il subconscio o l'Inconscio è il vero sovrano della vita umana: impresa vana, creatrice solo di nevrosi e di ogni specie di fenomeni patologici, 11 tentativo di contrastarlo, di imporgli una norma, una legge non conforme alla sua volontà. Resta possibile, al massimo, la « sublimazione. » — vale a dire: che quella sfera, che tradizionalmente fu concepita come il luogo di manifestazione di qualcosa di più alto della « vita », di una realtà eroica, intellettuale e morale in senso superiore, può solo accogliere delle esalazioni e del-' le forme mutate di apparire di energie che sono sempre dal basso, dal « sottosuolo » di ogni vita umana normale. Questa è la forma-limite del capovolgimento accennato; Ma sulla stessa direzione stanno mólti altri aspetti della cultura e della civiltà moderna. Il materialismo dell'epoca che ci ha preceduti ha fatto si che, una volta cessato di contare fino ad uno — la materia —• si è saputo contare solo fino a due: la materia e lo spirito. Questo spirito è una specie di sacco che contiene ogni sorta dì cose, in una contaminante promiscuità. Un compito di rlviltà ma anobViier TV suo clvllVtt. ,ma ancne P.ei .'e sue solo per ciò che è In genere ì per Te i manifestazioni politiche, è ^0 di discriminare nuova mentè e di "stabilire la vera S^t U^l? W.? LSWd„°,^VlS^-fl^SS" lare CJÒ che èJ,a*v?r? splrl" t0- animus, virilità interna e spirituale, e a restituirgli lo scettro si che sulla sua base si compia la riorf, inizzazione ferma ed unitaria di tutta una esistenza, allora la nostra lotta e l'opera di ricostruzione del nostro mondo avranno delle promesse, che ad esse difficilmente saprebbero essere assicurate da qualsiasi azione dall'esterno. « J. Evola

Persone citate: Bergson, Klages, Sema

Luoghi citati: Grecia