BERNARDINO RAMAZZINI l'apostolo delle malattie del lavoro

BERNARDINO RAMAZZINI l'apostolo delle malattie del lavoro GRANDI ITALIANI POCO NOTI BERNARDINO RAMAZZINI l'apostolo delle malattie del lavoro Il Seicento è. un'età d'oro per il genio italiano: ricca età di personalità enciclopediche che, come Galileo, sapevano essere insieme fisici, matematici, scrittori: come Redi, poeti, naturalisti e medici; come Magalotti diplomatici e accademici del Cimento nonché fi tscrmplggnisslml' prosatori. A questa Idstraordinaria schiera di geni, ! eva aggiunto Bernardino Ra-i emazzini. un medico nativo di;sCarpI; 11 quale fu non soltan- v" - v_zi che furono poi detti arte- j psianl e ch'egli ebbe a speri mentare e a descrivere nel modenese. Fu Inoltre uomo di cattedra e tenne l'insegnamento della medicina a Modena e a Padova; ma soprattutto va famoso per aver fondato una nuova disciplina medica, quella che è presentemente nota col nome di medicina del lavoro e ch'egli trattò In un testo magistrale che fa scuola ancora oggi: De morbis artifauni: le malattie del lavoratori. « Gii non ha provato... » vNato nel 1633 In Carpi da!padre medico, si dedicava glo- vanissimo alla professioni e ne otteneva' subito riputazio-1ne di somma abilità. La sua!grande umanità e pazienza con gli ammalati anche uml- tente, poiché presto gli era ap-inarsn chiaro che molte delle parso sofferenze ch'essi accusavano dipendevano dalle pessime condizioni in cui erano costretti a lavorare. 'Jarra egli stesso come quest'idea gli balenasse la prima volta: « E' consuetudine di questa città (Modena) che per la sua estensione è abbastanza popolata con case fitte e alte, di vuotare ogni tre anni i pozzi neri che sono disposti per le strade. Mentre si faceva questa operazione in casa mia, vidi che uno degli operai che lavorava in quell'antro infernale cercava affannosamente di finire il suo compito più in fretta che poteva. Mi fece pena quella fatica cosi affannosa e gli domandai perchè lavorasse cosi in fretta... E allora quel poverino alzò gli oc- lìssiml gli cattivavano la sim-patia è la stima di tutti. Par- tlcolarmente agli umili, anzi !egli dedicava le cure più at-ì ichi dal suo buco verso di me « ~.. i -NT-.»....*.*, ni— *,n*. l a o e o a e mi disse: Nessuno che non sia del mestiere può immaginare che cosa vuol dire rimanere più di quattr'ore qui dentro: c'è da diventare ciechi ». Il medico gli visitò gli occhi e li trovò infiammati e cominciò à interrogarlo e esaminarlo con cura. Cosi ebbe origine l'interesse che Ramazzine senti poi spiccatissimo per le malattie professionali. Tutti i mestieri Il Ramazzini non fermò la _sua indagine al pestilenziale mestiere dei vuotacessi; macominciò a esaminare via via le caratteristiche infermità dello singole professioni. Rileva le spaventose condi- zloni fisiche " dei minatori e scende egli stesso nelle minie-re per farsi un concetto della natura del loro lavoro: e ìndica 1 mezzi per purificare l'aria dei pozzi e delle gallerie. Tratta ln seguito delle malat- tie degli indoratori e dei massaggiatori, rilevando il pericolo in cui questi ultimi incorrono di subire l'intossicazione mercuriale (le frizioni con preparati mercuriali erano allora di grande uso). Mette in guardia chimici, vasai e stagnai" contro le intossicazioni da arsenico, piombo e stagno: e considerando le condizioni estremamente faticose e malsane del loro lavoro, ne descri ve le malattie respiratorie cui vanno soggetti e la tubercolo' e fa strage nelle loro file, rileva che 1 pittori sof_.ono sovente della colica da piombo e che non pochi incon- venienti toccano a'chi maneggia abitualmente zolfo, calce e gesso. I fabbricanti di olii, i tintori, i conciapelli, i fabbricanti di candele, 1 lavoratori di tabacco, sono studiati ciascheduno per le infermità che il rispettivo lavoro provoca loro. Anche le levatrici e nutrici sono soggette a particolari disturbi; mentre la intossicazione alcoolica minaccia vinai e birrai e fabbricatori di acquavite. A particolari disturbi respiratori vanno soggetti mugnai e fornai, stacciatori, scalpellini, cardatori di lana. Ci sono inconvenienti !P" .c°l°™ *■.ÌStft'ì °™£a a ^^l^w^jt'llt£ ?U^S1 „e„^ur5! «SSSS^i 1 altrl Pcr color° <*e debbono !stare sempre seduti, come cal- lbllupdbfdescsnddsansvzolai. sarti, materassai, che facilmente la sciatica. iTJattl- icali, soffrono col lungo cavai care, l facchini e. gh atleti ' vanno soggetti a traumi e ai postumi di essi; invece chi lavora su oggetti minuti è portato alla miopia. Gli oratori, i cantanti, i suonatori contraggono facilmente la tisi: gli scrivani e i copisti il noto caratteristico crampo. Ai letterati attribuisce le malattie dello stomaco e raccomanda di far moto ed esercizio fisico, onde evitare l'inappetenza e la malinconia. rammendaton.contraggono1^ w i di strada si ammalano di !aama' 1 cocchieri e 1 cavalle-ìrizzi soffrono di affezioni lo-e n e e e a maginare. Certo egli dovè bat- tere la via nuova con la lieta aspettazione e curiosa impa- _zienza di chi esplora un ter- e l reno vergine. Lamenta nella a1 sua opera la difficoltà che in-Umanità e umorismo Non sono state citate in questa breve semplificazione che alcune delle categorie che il Ramazzini considera nella sua opera poderosa. Che egli non dimentica nè pescatori, nè soldati, nè contadini, nè fabbricanti di confetture, tessitori, ramai, falegnami, arrotini, fornaciai, scavatori di pozzi di petrolio e di acqua, marinai cacciatori, saponai e muratori e l'elencazione non è finita. Quanta fatica e quanto sforzo e pazienza di osservazione siano occorse al medico di Càrpi per creare dal nulla un si lungo e ragionato e specificato elenco non è facile im. a à - contra nell'eseguire autopsie, poiché vari interessi cospirano contro la scoperta della verità che egli sta mettendo in e luce. Egli lascia da parte libri -1 e trattati e seguendo la via a e . - maestra tracciata da Leonar-do, Galilei, Redi, e divenuta gloria e caratteristica della scuola scientifica italiana os-serva direttamente i fatti e li lnterpreta con quel superiore buon senso che è la chiave della scoperta scientifica. Qua e là traspare dalle sue pagine una nota di umorismo; a proposito delle malattie degli indoratori nota che. nulla sembra raffinato ed elegante al fusto dei più « se non splene di oro, cosi che nelle case del magnati anche gli orinali e le seggette sono dorate e costa più caro andar del corpo che bere ». Più sovente traspare una viva nota di umana pietà per le tante sventure di cui ha una conoscenza cosi diretta e immediata; e la stessa specialità ch'egli si accinge a studiare e la disciplina che ne fondò è riprova di questa sua innata, generosa simpatia verso gli umili lavoratori. DI gracile costituzione, inagrissimo, affetto inoltre dai postumi d'una malaria buscatasi da giovane quando lavorava in condotta, riusciva tuttavia a sbrigare una mole enorme di lavoro e si sentiva tanto più contento quanto più aveva da lavorare. Al pari di molte persone gracili ed eternamente indisposte, nonostante le molte fatiche dell'insegnare, dello studiare e del curare, campò vecchissimo e ifSv2:/.rt?^fto»t»dÌ aP°Plesaia;all'età di ottanta anni. ;!C Castelfranchi I!ttittttttttt

Persone citate: Bernardino Ra-i, Castelfranchi I, Galilei, Magalotti, Ramazzini, Redi

Luoghi citati: Modena, Padova