Il cordoglio del Pontefice per la distruzione del Duomo di Messina

Il cordoglio del Pontefice per la distruzione del Duomo di Messina Il cordoglio del Pontefice per la distruzione del Duomo di Messina L'aitar maggiore, tempestato di pietre preziose, è andato perduto e consunto dall'incendio Roma, 2S giugno. dalie bombe, il seguente telegramma: « Mons. Angelo Paino, arci- . il papa mi inviato pn arci- vescovo di Messina subito tlo-po la notte dal 13 al 14 giugno.nella quale la cattedrale di quella citta veniva distrutta vescóvo di Messina. Profonda- mente commossi ai nuovi lutti e rovine di codesta diletta cu- tà, oggi, nuovamente priva del suo maggiore tempio, chiediamo a Dio vi sorregga quella stessa fede per cui il duomo risorse e implorando a te ed all'intera archidioiesi la divina assistenza in tante, prove l'i impartiamo canfortutrice la apostolica benedizione. Pius PP. XII », t,' arcivescovo interrogato ha affermato che la distruzio ne prodotta dal bombarda-mento americano sull'i catte- diale è stata più completa e più indicale di quella causata dal terremoto del 1908. Alloraerano rimasti esenti dalla ro- vina i mosaici dell'abside che erano senza dubbio i più per- tetti della Sicilia, inferiori co-me grandiosità a quelli diMonreale ma superiori per fi-nczza. Restò incolume pure l'aitar maggiore, il più bello, il più prezioso di tutta I isola, tanto che gli si attribuisce un valore favoloso al di sopra delmiliardo, tante sono le pietre preziose, le gemme profuse nei suoi ornamenti. E questo senza parlare della venerutis-sima immagine della Madonnadella Lettera che troneggiavanel baldacchino. Oggi tutto l'altare è andato distrutto, .polverizzato e gli avanzi sono I stati consunti dal fuoco che, I covato lentamente, dopo il ! bombardamento, divampò ad ! ;un trailo con violenza fnaudi- ' • l(l c fmj t|j distruggere quel! poco cne ai poteva sperare I ?os8e Hmasto* sotto le mace- hrie. Oggi, in poche parole, Udella cattedrale non rimango- no che le mura perimetrali, 1 fórse anch'esse minate dall'in- \cendio e incapaci di sostenere, j un giorno che sia lo sforzojdella ricostruzione. La sola o-ipera d'arte di cui è sperabile possa salvarsi qualche parte j le quella costituita dai mosaici | delle tre absidi: ed è anche questa una delle ragioni per ; le quali l'arcivescovo ha fat-1 to una sua rapida corsa a ;Roma volendo interessare per-j sonalmente le autorità artisti-1ehe ed edilizie a prendere tutti l provvedimenti possibili peri1assicurare la stabilità eli quel- j lo che è rimasto e provvedere alla prevenzione se è posslbi- [ le di nuove offese. Per il re-, ;sto, tutto è irrimediabilmente ; perduto, opere d'arte e ricor i di storici, dal coro cogli in tarsi di Giorgio Veneziano del j 1560 alle urne funerarie di I. Alfonso d'Aragona e di Cor-!1rado IV di Svevia. dalla cap-l nella di frate Angelo Da Moti-' ! orso», scolaro df Michelange- lo ali organo mondiale, dal I battistero di Gaddo Gaddi al l soglio episcopale, al grande ! lampadario donato da Ferdi nando IV nel lS.o centenario Ideila Madonna della Lettera, , Restano soltanto sostanziai-i;mente incolumi quantunqueI1 danneggiate anch'esse la sa-1 i grestia monumentale di Fra j Gregorio e la torre carnea- | ria col meraviglioso orologio. ì Un tiratore scelto mira ai « cecchini » sovietici. IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHtMIHIIIItltllllllllllllllllllllllllllllllllll

Persone citate: Angelo Paino, Gaddo Gaddi, Giorgio Veneziano

Luoghi citati: Messina, Roma, Sicilia