Il sacco del pellegrino

Il sacco del pellegrino Il sacco del pellegrino Spiritismo a Pallanza CI sono dogli spiriti a Pallanza? Io sono certo che si. Sono però degli spiriti inoffensivi, vaganti diafani e leggeri fra le onde e le fronde, come quelli che i pittori giapponesi vedono errare, per l'appunto, in margine al loro laghi di sogno, fluttua»-1 do su dai calici dei gigli d'acqua incontro ai raggi dell'alba o alle nuvole della luna. Degli spiriti proclivi, che non fanno male nò paura a nessuno; che aggiungono un po' d'arcano al paesaggio già così sfumato e chimerico, ma, ridenti in un luogo ridente, al contrario degli Elfi o delle Villi dei laghi del nord, nè portano la iettatura nè l'annunziano, paghi di danzare in un'aura di barcarola e d'idillio, insieme all' amento dei pioppi e alla semenza dei fiori. Se ò ricordato, parlando del Verbano, gli artisti giapponesi, non è stato per caso. Il generale Cavallini, 11 quale à la sua villa poco distante da quella di Cadorna, e insieme alle ortensie del parco coltiva cespi di memorie altrettanto dense e multicolori, mi riferiva quant'ebbe a raccontargli, una volta, il generale TUrr: quando TUrr, bene inteso, era già un vegliardo, e lui, Cavallini, un sottotenente dai baffetti contati. - Un nipponico addetto all'Ambasciata, poetai come' sono spesso laggiù anche i diplomatici più riservati, dovendo cantare le bellezze sovrumane, inenarrabili d'un laghetto del Sol Levante, non ne aveva trovati altri sulla terra degni di essergli paragonati, ad eccezione del Lago Maggiore: e precisamente quell'apertura «elle Borromee che fa capo a Pallanza! Ora tutti i laghi giapponesi, dicevo, sono frequentati da ombre, da larve benigne: spiriti d'indulgenza in un clima di pace. Ed io sono certo, certissimo che a Pallanza accade lo stesso, in quell'arco di fiorito e divino raccoglimento che va da Villa Ceretti, sulla strada di Intra, alla casa del povero Troubeitzkoi sulla strada di Suna. I pallanzesi non li vedono, occupati il giorno nelle loro faccende, e la sera nel domino, o nella bazzica, del Caffè Bolongero.. Ma io si. E con me tutti i pellegrini vaganti, tutti gli zingari battistrada, tutti i gatti di gronda e di giardino. Non ridete. Prima di tutto perchè 10 non sono umorista, avendomelo proibito i colleghl Ferrterl e Buzzichlnl, autori di un'antologia umoristica dove sono compresi Bacchel- 11 e Beltramelli, ma non il Barzini di * Fiammiferino » e il Ranmerti della c Corona di cristallo ». E in secondo luogo, perchè il fatto è vero. Dodici anni fa, quando l'Isolino di San Giovanni, distante appena due metri dalla riva, era in possesso di quella stramba scandinava, scultrice e teosofa, che ancora tutti ricordano, una' gattina bianca veniva ogni notte di luna a « pescare » sotto i salici, lungo le sponde: e quando era riuscita ad adunghiare un persico, o un agone, guizzo di lama entro un solco d'argento, balzava su con dei salti da matta, da strega, sbilenchi e fantasiosi, ad afferrare nell'aria qualche cosa che non si vedeva: spiriti, senza dubbio, toccabili o sensibili per lei sola; spiriti bianchi e piumati come lei, espressi dalla stessa grazia candida, avventurosa e misteriosa del lago! Or ecco una giovane marchesa del luogo, che fra gli altri svaghi pensosi fiorisce le sue giornate solitarie (tutte le donne veramente belle, è provato, amano la solitudine ) d'evocazioni medianiche, che mi dà convegno nella sua villa per un richiamo, appunto, di spiriti: dai quali trepidamente, sospirosamente ella attende non so che presagi. Tutte le rive di lago anno avuto, In tempi calamitosi, 1 loro raduni spiritici: ricordate quelli di « Piccolo mondo antico» ? E tutte le belle donne, a cui non manca assolutamente nulla anno sempre avuto bisogno di chiedere agli Invisibili qualche cosa. Io non andrò, tuttavia, alla VÌII9 spiritata. Cioè ci tornerò, lietissimo di tornarci: ma non per Incontrarvi degli invisibili frequentatori di tavolini a tre fambe, anziché dei flutti o ell'etra, di parchi' fioriti o di brezze melodiose. Io « so » che gli spiriti esistono a Pallanza: e perciò non ò bisogno d'invocarli. Ma poi scusate, Marchesa : quelli dei tavolini a tre gamhe non possono essere che degli spiriti da terno secco. Dal vostri sguardi e dall'aure del Verbano ne spirano di meglio e di più: e questi sicuramente io li vedo, con gli occhi dell'anima, tale e quale la gatta dell'Isolino. . Romperti

Persone citate: Barzini, Cadorna, Cavallini, Ceretti, Marchesa

Luoghi citati: Intra, Pallanza