Orsenigo vince il G. P. Milano imponendo nel finale la sua classe superiore

Orsenigo vince il G. P. Milano imponendo nel finale la sua classe superiore £1? GRANDI PRO VMS IPPICHE Orsenigo vince il G. P. Milano imponendo nel finale la sua classe superiore Milano, 21 giugno. Quando neft'oroiat lontano 1029 il signor De Montel riaccompagnava nel recinto del peso di Longchamps il suo (Ditello, vincitore nel premio nell'Arco di Trionfo, non immaginava cerio che Ira i campioni stranieri battuti a Parigi dal sauro puledro nato a Gornate, uno, il germanico Olcatider, un giorno gli avrebbe dato modo di riallacciare, alla distanza di quattordici anni, l'ininterrotta collana di splendide vittorie nella quale entello aveva inserito la fionda jmù bella, m-a anche l'ultima. Quasi tre lustri di attesa con alterna fortuna, alimentala aa speranze e costellata di delusioni. Finalmente il ritorno in piena bellezza con Orsenigo, al quale manca solo la possibilità di un confronto internazionale per essere proclamato l'asso della produzione europea. In altri tempi il grido « a Dongchamps! » avrebbe echeggiato sulla marea di folla- dell'ippodromo, nell'atmosfera satura di entusiasmo sportivo. Ma Orsenigo, dominatore alla maniera forte della grande corsa sui tremila metri, ha tutti i titoli e tutti gli attributi per poter affrontare qualsiasi avversario su qualsiasi terreno. Orsenigo si presentava a completare la serie delle classiche con uno slato di servizio che escludeva ogni reticenza di pronostico e non consentiva agli avversari la ricerca, di una tattica nuova per poterlo battere. Ma Federico Tesio non ha disarmato c, dopo aver dato battaglia a. Orsenigo con tre cavalli nel Gran Premio dell'Impero, questa volta gliene ha messi contro quattro, i migliori dei suoi effettivi. Le intenzioni del mago di Dormello erano evidenti: rendere severissima la prova e tentare sul tremila metri il colpo che era mancato sui 2400. Alla partenza si sono visti Nicolaus e Tokamnra partire come se si fosse trattato di ■ una prova sul miglio. Ma Camici, perfetto conoscitore delle possibilità di Orsenigo, ha accettato subito battaglia e si è messo in terza posizione reggendo al treno infernale sen-i za perdere troppo terreno. Dopo un chilometro, scoppiato Nicolaus, Tokamnra è rimasta sola al comando e Orsenigo era a una mezea dozzina di lunghezze precedendo di quasi altrettante De Niltis e Fior d'Orchidea. Fortuny, Campaito e Orsago erano già lontani, llqui-deitissiini. Sulla grande curva Tokamura conservava quasi intatto il suo vantaggio e la scioltezza di uzione della puledra, già ben collaudata sui £600 metri del Premio Principe Amedeo a Mirafiori, poteva dare la sensazione che Orsenigo avrebbe trovato pane per i suoi denti più di quanto non si fosse pensato. La corsa, ad ogni modo, aveva assunto un tono di combattività quale alla vigilia non si prospettava. Ed era ancora Tokamura che entrava prima in dirittura; ma il suo vantaggio accennava a diminuire e se Celti non aveva ancora levato la frusta, non ingannava gli esperti la facilità cc?i la quale Orsenigo avanzava, secondato e non sollecitato da Camici, nella sua inconfondibile azione spettacolare, tutta elasticità c ctmpristezza. Nel parco delle vetture, quattro certo metri prima del traguardo, Tokamura è raggimi ta, una parvenza di lotta e Orsenigo passa di slancio con poche bracciate energiche di Cwn.ci che ha scelto il momento esatto per l'attacco 1 10 aa sviluppato così come era previsto nata tabella di marcia stabilita dall' allenatore Gli ultimi JfOO metri di corsa sono stati una passeggiata per 11 campione di De Montel che il fantino si è guardato bene dell'abbandonare alla sua fiatone per portarli) al palo con una mezza dozzina abbondante di lunghezze, facendo fermare il cronometro sul tempii di 8'8"4/5, che eguaglia il primato del Gran Premio di Mi- vzsrivsvganshspqluno e dei tremila metri, siabi- \ I lo nel 19)il da Nicolò dell'Arco. La corsa, quindi, che si annunciava quasi uva esibizione, che non molto avrebbe potuto aggiungere ai meriti di Orsenigo, si è risolta in una competizione vivacissima, a tempo di primato, e. nei suoi sviluppi ci sono lutti i motivi necessari per valorizzare in pieno l'ivi BCtprcsa del vincitore che ha con-l'vinto non esserci- ancora il mo-'hdo di fissare un limite alle sue possibilità. Dai due ai Iremila metri Orsenigo sa vincere con bello stile, di ai-soluta sicurezza; è un perfetto organismo da corsa, che il fantino può comandare a suo piacimento, semine sicurissimo della pronta risposta; è il cannili) che può piazzare uni) spunto in partenza e uno in arrivo, che risponde come una macchina al cambio di velocità, Non vediamo ehi potrà batterlo e anche riandando al nostro pur gloriosissimo passato ip- Pnhcdmtinmmpnss pico possiamo fermarci sol-itanfo sul nome di Nearco per\trovare un termine di Pà-Ìragone. Nel riflesso dell'impresa del vittorioso si illustra il valore della sconfitta Tokamura che Federico Tesio ha presentato in questo Gran premio in lina condizione eccezionle per realizzare il miglior risultalo della sua pur già eccellente carriera. Tokamnra ha dimostrato di essere una cavalla di fibra straordinaria : ha sostenuto l'andatura mima, con Nicolaus, poi da sola per oltre un miglio e mezzo, e quando è stata superata non arrancava sfinita ma teneva il campo inello stile che si conviene a un hsoggetto di qualità, battuto ma non umiliato. Gli altri. concorrenti sono ben lontanidal livplln dì nrirninn e di To-. ani livello ai uisemgo e ai io iKamuia. li Ho Oiiala«4Ìnt uiuiao uuaiassini I rifluitati: !PRN.UW FONTANIl,K ijl.. 20.0(10, ' iti. 1200): 1. Ahlesino iSò.', Sii-; lanil seud. -Miani; 2. Flavia; 3.1 Irco. DM.. 2 1. e !, ; 2 1.; 2 1. Tot. L. 24; 11,50; 20.50 '195). | PlUOMItO (ioRNATÉ (L 20.000, m. 1000): 1 Correr 154 Celli) di Neni da Zara; 2 Ncrvesa; 3. Spa- lato Disi.: 11-21 Tot. 183.60;22; 6,50 (111) duplice 5658.50. PiMMllO liR.ICNK (1. 20.0110m. 180O): 1. Ulisse (SI Gubellini) di Nino Castellini; 2. Serina ; 3. Stadio. Disi.: rorliss. I.: 1 1. Tot. li 14.50; 7; 34; 11 (487,50); (111-. plice 2915 PhMvMIÓ PO (li 30.0110. metri! 2000): i Veneziana (52 Parirìci) scud. Slanlnva- 2. Nnkaniiiro: 3.1Niccolò Alunno. Disi.: incoi!.; 4 1. Tot. 12; 5,50; 6 (41); dupli-1 ce 119,50. PKF.MilO (MBEGWA'NO (lire ventimila): 1. .Munto «51 Zibellini) (li Riiz/a del Soldo; 2. Minuto Trillina. Disi.: corta incolli trej (inarl.i di lunirb. Tot.. 101; 46; " 24.S0; J2 (U54); (lupi. 649. GRAN PRilO.M.Ki DI MIIiLANO (L. 600.000; ni. 3000): 1. Orseniiro (60/a Camici) di de Montel; 2. Tokamura; 3. Fior d'Orchidea ; 4. De Niltis. N. I\: Orsa sto, Campaltò, Fortuny, Ni'-olaus. Disi.: 6 1.; 10 1.; 6 1. Tempo: 3'8"4/5. Tot. 5,50; 5,50; 7; 12 (24,50); duplice 123. PRK.MIIO PARMA (li. 15.000. me. tri 1500): 1. Brachetto '148'; Rosco) della dottoressa. Slariconti; 2. Primavera; 3. Coreico. Tot. li- «S9ctSC3sIV -ire 114; 18.50; 8,60; 12,60; dupli r\ee i,65- „ . -Ì.J^B,' 0™'*™ or.. 20.0CO. me- tri 1000): 1. Alcantara to3 Carni l e e pi) di Scuderìa Ronchetto; 2. Oni 5. Vot-bcnn. Dl«t.: S 1.; 4 1. Tot. h. 9; 6,5(1; 7,50 (30); dupl. 278.