Il terzo anniversario della fine del col. D'Avanzo

Il terzo anniversario della fine del col. D'Avanzo UNA VITA EROICA Il terzo anniversario della fine del col. D'Avanzo Roma, 15 giugno. Ricorre domani 11 terzo anniversario di un violento ed aspro combattimento accesosi, cinque giorni dopo l'inizio della guerra, nei pressi di Sidi Omar, e nel quale il colonnello Lorenzo D'Avanzo, da Roseto Val Fortore (Foggia), lottando con sovrumano eroismo contro forze soverchienti, incontrò gloriosa morte. Entrato nell' Esercito per profonda entusiastica vocazione, fu sempre guidato ed infiammato dal sublime ideale di tutto dare al servizio della Patria. A questo ideale si esaltavano e si potenziavano la sua preparazione professionale e le sue virtù guerriere formatesi ed affermatesi attraverso i severi studi della Scuola di guerra, tempratesi poi nell'esperienza diretta del comando e nei duri cimenti da lui affrontati nella guerra libica e nella prima guerra mondiale. Brillante fu la sua carriera; maggiore a 27 anni, era vice comandante di una Divisione libica all'inizio dell'attuale guerra e la morte floriosa lo colse alla vigilia ella nomina a generale. Nel periodi di pace compi Intéressanti studi militari, fu abile organizzatore, fervido animatore, sagace esecutore di importanti missioni in Italie, e all'estero. In guerra si rivelò, nelle decisioni, rapido ed avveduto, nell'azione risoluto, audace, quasi temerario, impavido e sereno di fronte al pericolo. Tale la sua caratteristica più. spiccata: ne sono prova le ferite riportate in combattimento, le motivazioni delle medaglie di bronzo e d'argento conferitegli durante la prima guerra mondiale e più solennemente la motivazione della Medaglia d'oro. Questa consacra l'energica audacia con la quale egli conduse il combattimento del 16 giugno 1940 e attesta cerne, « soverchiato da preponderanti forze avversarie meccanizzate, solo con un pugno di eroi, anziché desistere da una lotta impari e senza speranza, con ferrea risoluzione preferiva continuare a combattere, opponendo al nemico incalzante l'eroica audacia del suo cuore intrepido, finché cadeva sul campo, immolando gloriosamente la vita per la grandezza della Patria ». Su questo pugno di eroi e sul loro comandante colonnello D'Avanzo, ormai privi di qualsiasi difesa, si accanirono — con spregevole viltà — gli assalitori protetti dalla corazza delle loro autoblinde. Fin <3a allora il nemico traeva la sua audacia dalla forza bruta e pesante dei suoi mez^ zi meeeanizaati ed era' incarpace di comprendere gli atti di eroismo. Ma esso non potè sottrarsi — lo testimoniano i suoi prigionieri — all' ammirazione che il colonnello D'Avanzo e suoi eroi gli imposero, ergen^ dosi fieri, impavidi, audaci centro il soverchiante peso della forza materiale. Il, sangue degli eroi non è mal ver sato Invano. Il sangue degli eroi della Colonna D'Avanzo e quello di tanti gloriosi Caduti ha impresso alle terre d'Africa il più indelebile suggello di italianità; suggello, che — per variare di eventi e per volgere di secoli — resterà indistruttibile titolo dei sacri diritti d'Italia su quelle terre.

Persone citate: D'avanzo, Lorenzo D'avanzo, Sidi Omar, Vita Eroica

Luoghi citati: Africa, Foggia, Italia, Roma, Roseto Val Fortore