Mario Ricci campione d'Italia su strada

Mario Ricci campione d'Italia su strada "L'eterno secondo,, ha avuto la sua gran giornata Mario Ricci campione d'Italia su strada Corridore completo il verderosso ha meritato il successo ed II tìtolo • Conclusione in volata dopo una corsa ricca di fasi interessanti-Grande e sfortunata prova di Servadei (Dal nostro inviato) Roma, 14 giugno. Ricci è diventato campione d'Italia succedendo al suo compagno Coppi e mantenendo cosi il titolo in casa Legnano. Ne sono lieto per lui, par la marca e per l'assente. Per lui perchè il vincitore di ieri è un tipo di atleta di mio gusto: stilista, brillante, coraggioso, completo, compito, modesto; per la sua marca che da. lui è largamenta compensata delle amarezze subite in questa prima metà della stagiotu) e pur senza i suoi nomini più illustri ha potuto dimostrare di avere ancora mezzi sufficienti per difendere con onore i propri colori; per l'assente che voglio sperare a quest'ora già sappia che la maglia di cui andava giustamente fiero è passata in mano di un compagno che già l'anno scorso, giungendogli a ruota, se n'era dimostrato non indegno. Da secondo a primo Perchè dovete ricordare che Ricci in tre anni era arrivato scormdo (dietro Bartali. Coppi e Servadei) tre volte e ieri finalmente ha potuto rompere l'incanto e fare il sospirato balzo avanti. Presso a poco quello che è successo a Servadei in quest'annata. Basterebbe questo rilievo (ojfre il fatto ohe il suo nome era stato compreso fra quelli dei meritatamente titolabili) per stabilire senz'altro che non ab binino un campione uscito fuo ri da quella scatola a sorpresa che per alami è il campionato in prova unica. Ma non basta: la corsa stessa che egli ha fai. to con molto giudizio, anche se con minor brio delle precedenti, su questo percorso, sta a convalidare la legittimità del titolo conquistato. Corsa individuate, senza appoggi da nessuna parte, se se ne toglie una presunta intesa fra lui e Berlocchi e Volpi per calcane il to. no della gara nella sua prima parte; corsa favorita dalla perfezione dì forma raggiunta, dopo non breve periodo iniziale di progressivo miglioramento, e fórse dalla familiarità con le strade e con l'ambiente. Ricci è quindi un campione che ha tutte le carte in regola e, considerate le assenze (Coppi, Bizzi, Bartali) e le presenze di... figura (Ortelli) va accettata senza riserve. La corsa di ieri è stata molto migliore di quella di tre settimane fa. Dapprincipio sembrava dovesse essere il contrario; ma poi si è animata, accesa nella sua parte centrale che è stata senza dubbio la più bella, la più densa di iniziative, di temi, di incertezza. E ciò per due fattori: l'aggressivìtà dei rerderossi (e tale si poteva considerare anche Volpi seppure d'altro colore vestito) e una foratura che mise Servadei in seri e lunghi guai, dei quali approfittarono quelli che la « maglia rosa » all'arrivo non avrebbe voluto vedere. Questa fase intermedia, vera .--pina dorsale della gara, si svolse dalla salita di Otricoli fino a 30 chilometri dall'arrivo e, se fu estremamente difficile per il forlivese, gli dava modo di confermale il suo diri! lo di capolista del Giro d'Italia. Tanto che io non esito a dire che ieri Scr varici ha fatto una delle più belle corse della sua vita se non la più bella. Non da molto avevamo lasciato Rama che già ri sembrava di avere capito, dal modo con cui Destefanis portava a spasso la compagnia, che i bianco celesti intendevano impostare la gara su un tono moderato. Ma di questa idea non era Volpi che. cominciò a dare strattoni sulle rampclte dell'Appi», nè Ricci e Berlocchi che, dopo avere regolato di misura l'attento Destefanis sulla salita di Civitacastelluna, cercarono di andarsene con lui e di vivere sui S00 metri che avevano preso nella volata sul traguardo. Ma Servadei. Magni,' Ortelli, Rebella, Vicini preferirono parare alla svelta ti colpo: il quale fu tipetuto poco dopo sulla salita di Otricoli da Volpi e Ricci con Iti complicità di Destefanis e Cerasa; altro smembramento del gruppo, altro suo riammassamento : poi terzo attacco di Volpi, Berlocchi. Destefanis, Crippa e Gregori. Questo doveva essere il buono, cioè lo spunto della fase cui ho accennato. Se abbastanza pronti furono Cinelli, Cerasa, Ricci. Marangoni e Giacomelli a rispondere alta botta, meno lo furono Servadei, Magni e gli altri che parevano colti di sorpresa dal furioso attacco. Servadei fora ilinzindFsagMtiLpgtletvspmtmcVFfcGCS6eddntglasgDtsancSdammraCrsarPag'nnlfsdnProprio in questo momento scabroso Servadei. forò. Quando Vi avrò detto che ognuno dei bianco-celesti tirava l'acqua al suo mulino (almeno fi no alla resa dei conti sul tra guardo), vi potrete immaginare in quali pasticci nentte improvvisamente a trovami la magia rosa, rimasta sola con... BaUarino, mentre «l'uti't il quintetto si scalmanava per accrescere il vantaggio e dietro s'affannavano gli inseguitori. Fatto sta che in pochi chilometri, a Natili, già s'era fot moto un gruppo di quattordici con oltre due minuti di ritardo; un altro di undici con più di ire minuti; uno di quattro con tre minuti e mezzo e infine veniva Servadei con ben 4'SO" di distacco. Fra Nami e Terni Servadei riuscì a contenere la dvitatusa dei fuggitivi c avvicinarsi ai più avanzati inseguitori i quali, però, perii vano in confronto di quelli. La salita della Marmare accentuò il frazionamento delle varie unità meno che della prima, che rimase compatta, e vide il migliorare della posizione di Servadei. ormài non più solo a inseguire anche se dBn , i e , o o il più aftino e generoso Ricci, infanto, controllava la situazione rimanendo con i primi inseguitori e ?ion preoccupandosi ne valendosi del fatto che Favelli in quel di Piediluco lasciò il suo gruppo e volò per andare a ingrossare l'avanguardia. Ma sulla salita di Morrò Reatino Gregori e Berti rchi piegarono le ginocchia, L .tefanis forò, cosicché Crippi e Volpi rimasero soli, inseguiti dalla nuova coppia Bertocchi-Fovalli. Netta prevalenza, quindi, dei legnanisti, tanto più che Lattuada perdeva Ortelli, già pi-ovato per insufficienza di allenamento, prima della salita e Cinelli, messo in condizione di non poter proseguire oltre il rifornimento in conseguenza della recente indisposizione. Sulle ultime salite A Rieti (Km. 139) Crippa e Volpi precedevano Berlocchi e Favalli (questi poi fermò per foratura) di x0'\ Vicini, Ricci. Dradomanni, Marangoni, Giacometti, Fellini di V30", Criinppini e Bresci di i'30", Servadei, Bini e altri dodici di 6'50". Dunque la maglia rosa era andata di nuovo retrocedendo, ma non era piii isolata. La salita della Capannaccia dava ragione ai più cauti manovratori. Crippa non resse al tiro di Volpi e si fece raggiungere da Favalli per poi lasciarlo di nuovo; Bertocchi scomparve dalla scena; il gruppo di Vicini, ilfarangonl, Dragomanni, Ricci, Giacometti, Magni. Destefanis raggiunse prima Crippa, poi, in cima alla salita, anche Volpi. Cosi nove uomini conducevano la corsa e dietro di essi a 5'SO" Servadei. instancabile, riprendeva quota. Si erti già portato a tre minuti e mezzo dai primi che una nuova foratura lo mise a terra. Ma non si scoraggiò e, riparalo, riuscì ad agguantare il gruppo di Chiappini, Bailo, Zuccotti, Marabcllt. Toccateli, Bergamaschi. Erotto e Taddei dio lo avevano nel frattempo superato. Raccolse Favalli e verso Passo Corese pose termine alla sua improba fatica, suggellò la sua superba prova ve¬ nenoCvaniprnicopecintaAaSvilitanmo3.6no1RMstDqVd2MLCCPpCl-mcr'/fini ih fluii «11/11.-1 un pruvu ri-1 ncndo a dire a chi forse più \vnon se l'aspettava che in So- Slata biscottava fare i conti\9fon lui. Ma Cerano uncoia da\lsuperare le salite di Capena e!'di Morlupa. le più temale dai | Tvelocisti. Un primo scatto di jdCrippa fu contenuto da Vici-\nni: un altro di Ricci non fui'o o e a .. l r i a rin t e n e evi ti ri. cle la e ion se dannoso che per Favalli, Bini Bevilacqua, Cottur e altri minori. Su Morlupo l'iniziativa fu aurora di Crippa, Ricci, Vicini; ma tulli i superstiti tennero duro e non si peise ultro che Giacometti, appiedalo per la seconda valla. Le acque sembravano essersi calmate quando tornò ad agitarle il coraggioso Marangoni, come per accentuare l'apporto di ostinata combattività dato alla gara dai colori di Aquilano. Mti Firtni. .Rieri, Magni e Servadei fecero naufragate anche questo tentativo' e allora Destefanis, per evitare sorprese e noie, si mise a condurre alla svelta fino alle porte di Roma. Sul violone di itm'tio 1/ gruppo prese uno schieramento comandato da Bratto seguito da Vicini, da Bailo con a fianco Destefanis, da Servadei con a lato Magni, e da Toccaceli. Kiccl, che già plinto di enfi-are sul uiaJone arerà cercato di prendere buona posizione, ma era rimasto segregato quasi in coda, quattdo fu ai 850 metri parti sulla sinistra t'enendo a' improvviso all'altezza di Servadei già lanciato. Servadei disse poi che, preso dai crampi, non potè reagire a tempi, e. tonto meno gii altri clic gli erano davanti; il //iti smsp^dpsctonmpIpfsvlpronto fu Magni, ma anche lui non potè che finire a mezza ruota da Ricci. Chiamale abilità, tattica, sorpresa, fiato, scatto, l'arma di cui si è valso il uincifore, rimane il fatto chela vittoria di Ricci ha il timbro della perfetta regolarità. Magni, che ieri mi è parso meno fresco e ardito dell'ultima volta, può forse dire che se si fosse avuto più fiducia in lui come velocista o se Servadei avesse linttnciafo, per le condi*io«i del momento, ai suoi servizi questa sarebbe stata Ut sua volta buona. Bailo, che in corsa è stato sempre l'ombra degli inseguitori, per quanto avesse amica la ruota di Vicini non ha puiuto sfuggire neppure lui alla botta di sorpresa di Ricci. Marabelli, sbrigandosela da solo e con una gomma a terra, ha chiuso ottimamente la magnifica giornata dei suoi colori. Non figurano ai primi posti ne Volpi, attore di primo piano e atleta coraggiosissimo, nè Crippa, in ogni momento vivace e aggressivo, nè Destefanis, cilena chiuso calando una prova laboriosissima, nè Vicini, alla- fine vigile e sicuro controllore della situazione per quanto votato al sacrificio. Ma un ordine di arrivo non può mai dare una completa e perfetta scala dei valori. Accontentiamoci di guardare ai primi gradini: Ricci, Magni, Servadei. Tutti e tre messi 'alta vigilia nella rosa dei probabili campioni. Ma allora questa tanto malfamata prova unica non è poi da buttarsi nelle immondizie... Giuseppe Ambrosini ORDINE DI ARRIVO 1. Rioei (Udimmo, km. 24(i,5 in ore 7. 52', medili 52.574; 2. Muuni; 3. Servadei; 4. Hallo; 5. .Maralielli; 6. Crippa; 7. TOccaueli• 8, Maninnoni M.: 9. Violili; IO. Deaeratili"; 11. BerjamawJil (l.o elei non ai-RMltl); 12. Bratto, tutti con lo stesso tempo ilei vincitore; 13. Dragomanni b 4'26"; 14. bevilacqua & 6'48"; 16. Giacometti; 16. Volpi; 17. Htot'Inl a 8'S4"; 1B. Tati, del E. a 10'4a"i 19. Cerasa B. ; 20. Chiappini P. - Premio delta Montagnai 1. Volpi; 2. Bertocchi. Il vittorioso arrivo di Ricci nel campionato assoluto di ciclismo su strada, davanti a Magni F., Ssrvadsi e Ballo. (Telefoto)

Luoghi citati: Capena, Italia, Morlupo, Otricoli, Rieti, Roma