Nove persone e otto cavalli a zonzo per l'Europa

Nove persone e otto cavalli a zonzo per l'Europa VIAGGIO IN DILIGENZA NEL 1606 Nove persone e otto cavalli a zonzo per l'Europa !™»1-V'=rhP .mietasene, messe sentite Quando Marco Polo fu sul Ietto di morte, il confessore lo invitò candidamente a pentirsi di tutto quanto aveva scritto nel suo Milione, smentendolo. I suoi viaggi erano troppo meravigliosi per essere privi di bugie, e queste portano all'inferno. Marco Polo rinunciò all' assoluzione, e ciò gli fa onore, mai 1 sospetti di chi lo confessava erano giustificati. Da Erodoto in poi, gli scrittori di terre lontane soggiacciono fatalmente alla necessità di stupire il lettore per avvincerlo, onde amplificano, gonfiano, magari inventano. E' un peccatuccio in cui incapparono persino alcuni Santi. . Ecco invece una relazione di viaggio in istato di perfetta innocenza, perchè non destinata al pubblico e nemmeno ai un principe. E' un diario privato, quasi un promemoria stenografico e fotografico, senza letteratura, pittura oratoria. Lo stese nel 1606 il signor Bernardo Bizoni romano, viag-lgiando per diverse provinole d'Europa con il signor Vin- cenzo Giustiniano, marchese di Barbano, di cui era amico, *camerata e confidente, tre qualità che lo dispensavano dalla cortigianeria. Un' opera scarnita, dunque, che la si- gnora Anna Bantl ha tratto dai Codici Vaticani per darla alle stampe. (Europa'millesei- [.mseSgrsgtegfscenfosei Roma). Ed. Rizzoli, Milano U„ n..„ui).iì „ ... Ml.ml {« Banchettali » per tre glorili \Le prime pagine non prò- i mettono niente d'interessante. ' La verità, troppo nuda, non è!nemmeno quefla «brutta vec- chia.» nella definizione di | E' soltanto un'ari-1 da elencazione di nomi, Ril rari |^ata Ma^n^^^ :P.UV 0,1 pescare quaicne i-urio-1 l'^^^jL ,n numero dl ! otto óeffone e nove cavalli ^ouo peisone e no\e cavalli, partirono da Bassano « adi 19 marzo» Domenica delle Pai-! me. AHI 24, arrivarono in O-! Simo, elove il cardinal Gallo; li «violento ad alloggiar coi suoi nipoti, i quali ci rega.a- ^JaJZ5Jn££%l im&J^meno nobilmente 1 indomani furono trattati a Loreto e;qtl„„, uJlJ^ arJl „ oISv-Siii» a0'dZ„ ?2SJLh?"£k!£ osinone e duo- , P~|r .„„ |l , "ni pesci ». Videro sangue di donne, c,-ippe//i in capo con le pin-, me». Le donne Interessano; parecchio la comitiva, tanto che a Ferrara, la marchesaLBentivoglio vuol che il mar-. chese Giustiniano e «prò-Lmetta una grazia» In questo!suo viaggio. Ed avendo il mar- eluse risposto che «io servi-|rebbe. sempre, com'era debi- tore», ella disse: «Voglio che mi promettiate di non andare ;a donne a Venezia, dove per,l'esperienza ho veduto che>molti miei conoscenti | JS8i^3^&M"oi|^| , ho „„rf„,„ „»,»;1 esperienza ho veduto che1-h80"0, tornati infetti e poi morti per.tal occasione». A Venezia, il! lljìn^ i?»,^ ^Mato di 1'*-"Écùtori^ i ouali avevano:i « e.ectuon » ì quan a\e\ano l'incarico di inquisire su i fo- 1 incarico_ ui inquisire su l io-, res ieri. Un po', come il prer sentarsi oggi in questura, ma |£°hnh peUnl" ViFSiSS; DlSl Ebbe anche il privilegio «di andar addrittura all'atteggia- mento senza essere necessitato ;di star tre gikrni all'osteria come dispongono i bandi », U che c'insegna che gli alberga- \ tori facevano bene ì propri in-jteressl anche allora Per no- ve giorni furono tutti «bon- rilettati» da monsignor Nun- tfsVmatentf0'1 ^ ^"iViste le cose notabili di Ve-1 nezla. la comitiva riparti in direzi'one di verona. Lungo la . . . ... ° - - . a strada incontrò 1 « cappellet ti », albanesi mantenuti dalla Signoria * perchè alle volte ci capitano banditi, i quuli temono asmi gli albanesi perchè subito li ammazzano e tagliano le teste per guadagnar la taglia, oltre la provvisione ordinaria ». A Verona, qualche piccola meraviglia: prima di tutto, l'Arena, la quale pare più bella del Colosseo di Roma perchè ogni podestà novo « deve far rifare tanto numero di scalini »; poi, una « muletta » col « Nostro Signore a cavallo, di legno, che pare fatta adesso ». Invece ha già cento anni d'età, e la mandò per voto un santo monaco del Monte Olivete La nave che la trasportava avendo fatto nati¬ fragio la milletta di legno se guitò a piedi, Da Verona a Trento, e di, qui in Germania. « La Gei ma-' - nfa sicura da banditi, è gente' riferente sino i contadini ». A Bolzano, « Z'ticqiiti piiswi per i mezzo della città per ricetta-, colo delle sporchezze e per ri-i mediare ulU. fochi tincendii». ./ eoneiiMnarii atanno nudi alìle porte delle chiese*. Se l'uso persistesse, oggi ne ostrulreb-l ,bero l'ingresso per troppo nu-' i deschi quando hanno toccato la mano e detto mein Herr, l?ioè: mio Signore, hanno det to e fat*0 quante cerimonie possono fare». A Nonmber Sa « Per i cantoni delle■ me *« '-' son dipinte mani taglia te con manure in segno di pe " «*i fa rumore. La giu s?'*"« « M severissima, mas stme contro la carne, perchè vogliono che si maritino e si riempia la repubblica, e an [.<** contro i ladri!». Anche nel mero. In una gabbia di ferro, sollevata da terra, due donne erano berteggiate dal popolo. Si seppe che erano 11 « per pena di una rissa tra loro seguita ». A Bolerge, 1 nostri mangiarono « una sorte di pesce che si « concluse esser boccone da galantuomini ». Più oltre, videro toche volare in aria come colombe » spettacolo, tuttavia, ricorrente pure in Italia, e non soltanto in stile figurato, bensì al tempo della migrazione. Oggetto di stupore fu l'usanza germanica di «portare il secchio d'acqua santa a tutte le sepolture ed anche a tenercelo sopra; disse il signor Marchese forse, per dar rimedio al troppo vino ch'arino bevuto in vita ». Paese serie, la Germania. Gli «eretici» (protestanti) ] e 1 tutte tinte "di nero," a ditte-! renza dei cattolici». « I Te- * ,*rk«"-^;"Mhanno «le porte e le finestre ti.no tinto hì n»n Q riiffp. mangiare e bere non si scherzava, sicché a Norimberga Udopo fatti i brìndesi e le ra {Oioni con vino in quantità e bicchieri grandi, tutti s'addor- \mentarono e vomitorno, dal si i i/'""- Marchese in poi» per 11 ' che, « signor Marchese si a!cquistò "Ita simpatia e potè °?ener,1 la.Sraz"i di un otto | nafo, dx cui era già pronto d 1 patibolo, perchè colpevole di aver trattenute delle « robe » ibuttate"si5ta"1.tràdS duranteI^J^.^^^1 , t .•»»__•.. ,_ se avesie bevuto°tanto da non \ ! vomitare", "!'oTtonaro" moriva; ^""a 'orca! I n.„ „-i„-.„: j.ì i„_i 1 ! Per Salvarsi 081 topi ! A ^ „ ciuà ^orcnissJ. ; d[ f £ stabi5 » ci so no lumachse g-ro si3sime cn, ne vanno a Venezia e altri 1u<*w. dentro a barili. Princ dl arrivare a stUchar. in ci- ;ma g un castello « era unu | or<"»» banderuola che giiava\ secondo i venti, e in cima aliai banderuola era impiccato unì l uomo. Dicono che era stato un "alchimista italiano che a ve va I , defraudato o ingannato con le; Sgrazle che capitano quando si L| al|a rlcerca Q{ nuracoli, . Meraviglia a Magonza pre-Lisamente a Ernfels: unater^ !retta f tt f dairarcive S salvai da" |topi, ^a futilmente, perchè bestiolinacce «dopo a- ver magnato tutto il grano ;de. gran|ri diedero la ^ccla ,a Iuf, e gl, tolsero ,a £tt >„n— v * «ne i/i centoni il Duca ». Di-|''^| ;«» —< ' c 5" »™» io- vitu, ua-j13U&0 ben meritato _ per non|0, avtr voluto distribuire il gra-i.no aj poVeri l! A dappellen: «Visti segni cinque streghe, bruciate in :na 1?n- " n'arito e un Putt0 giUStiziat per moneta falsa - f.orse „ Autto, era stai , Fors j, «-putto » era stato r giustiziato perchè non restas |fe orfano A coionia nella l chiesa della Madonna ih Cami piaoglio «vi sono due marmi - £on |ue dadl un , ;zo in quadro, collegati con ^ cat^na di un braccio, qua. U le gU adulteri portano per De \ na attaccati al collo per Uljta. ia città » j cittadini'sono divisi in due fazioni: «cattolici e ribelli », - ferocissime una contro l'altra i™ >»»">' 1 «♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦è«»««>»i mangiano e bevono insieme facendo brindisi, perchè il Senato è neutrale e chi rompe paga. Ma, affrettiamoci in Inghilterra, dopo una rapida corsa attraverso il Belgio. Fatto notevole ad Anversa: un pesce di straordinaria gro-sezza passò per i] fiume tenendo alta la testa. E subito la città, fu invasa dalla peste e quando il pesce « fu morto, puzzava orribilmente >. Strani materassi L'aria inglese, troppo satura di protestantesimo, mal si confà ai nostri italiani, tanto che 11 Bizoni, contrariamente alle sue abitudini si spinge a un commento: «Qui credono ln San Pietro e In tutti i San ti Padri sino a Gregorio Ma setta di anticristi della linea, di Giuda : e m cid mentono Iper la gola. Il marchese Vin- *no~"dono dicono esere una I gn°. °-0P0 °lco.n0. e? ,fre „una setta di anticristi del a linea! cenzo, in segno d'ostilità, vi sitato il Principe (12 anni) che, pur si levò il guanto «per favorirlo », non gli baciò la mano. Notevole la pulizia pres-l so il Re e la Regina: « il pavimento è coperto di giunghi sottili quali, la mattina, si scrunano un poco e non occorre scopare nè altro ». Il ritorno avvenne attraverso la Francia, con non poche meraviglie: il governatore di Cales (Calala) che bacia sua moglie «in bocca onta»; «vista una mula con la ceda » ; un gentiluomo, discorrendo su i costumi di Francia, «disse assertivamente che le donne di Francia non s'imbriacano come succede in qualcheduna della Germania, e mentre si stava discorrendo di questo, ecco che c'incontriamo con quattro uomini che portavano u"a donna imbriaca a segno j*f gentiluomo restò mor- ^^ ^tóM^Ò Hm-» » io r,*r,m,~a a <,<>! dove„* cascò la carrozza a sei cavalli con dentro U Re, la Re. g"»» e altri quattro. La Re- gjna precipitò nel 'acqua e sa • ■ - • • * ■ - e trovò "dappertutto < amici > comodità indicibili», dato che „ marches? aveva « facilità grandissime d'aver denari per qualsivoglia somma ». * Da notare nel Bizoni l'italia-1 nizzazlone dei nomi forestieri, j secondo i diritti della f rebbe ivi inerta se un gentiluomo non fosse riuscito a prenderla per i capelli con I piedi, reato, in altri tempi gravissimo. Eccetera, eccetera. Il viaggio durò cinque mesi |o dell'italiano: fonetica!da Wolfratschausen, Augusta da Ausburg, Cales da Calais, Nonsiccl da Nonsuch, ed altri a decine. Ma non voglio chiudere col dire di lui solamente lodi: ho paura che, a dispetto della mia premessa, qualche bugiola gli sia scappata dalla Bolferzausenpenna: per esempio "nel parlardl due galli * con un corno in capo» veduti a Rostat, e del- l'uso del Re di Francia quan-do^ sta in campagna che « facofeare tre lacclìè ferra esembra un poco pesante. Antonio Antonucci doime sopra di loro, e se /!ufreddo se ne fa venire a/tret-fatiti addosso». Passi per il ma la coperta mi poco pesante LIBRERIA ADOLFO MAURINI: € Leggerai» e*, viilleresehe ». VaI. Hne|ili, Milani); !.. VITTORIO U0RRKSII): « L'esperiaiic» di iiii ikipjguernt >. Edliitoiil Italiane, lti>nia; !.. -a. !.. FOSCOLO BBNKDKTTO: « Arrigo Bejle milanese ». VA. Sansoni, Firenze; I.. ISO. ERNST VON SALOMON: € I pniMlitti ». Eri. Einaudi. Torino; L. -io. L'AKI.0 A1.I.1ANKI.I.0: t L'alfiere ». Ed. Kirauhli, Turiuu; L. ÌO.