Antico idillio

Antico idillio Antico idillio HJIIIIIIIIIIIIIIIHIHIIII IIIIIMIIHIIIIIIIIIIimillII giovane Pio aveva spo-|tsato la ragazza Sofia in un frgiorno di marzo del 190... c's] vErano due creature su que sta terra ; s'incontrarono a una giostra fuori porta, egli si era offerto di farle da cavaliere vedendola tilt 1 "ornili come una bambina, sola davanti alla ginstrn azionata da un mulo bendato. Lo zingaro magnificava il suo spettacolo soffiando dentro una cornetta, prometteva emozioni 3 chi 61 fosse cimentato nel girotondo. Piò prese Sofia delicatamente per mano, essa 10 pegni meravigliata e contenta, fecero alcune corse setinti dentro una barchetta, poi scesero perchè a lei giravi la testa. Erano due creati re di questo mondo, giovani, fatte per incontrarsi. #** Egli pensava che avrebbe emigrato; era cuoco, aveva un mestiere nelle mani, lo tentava il fatto nuovo, un'altra tcra e il mare, la tra versata. — I transatlantici sono barche grandissime, navi disse a Sofia una domenica durante la loro passeggiata. -r- Immagina una grande barca, grande e alta come una casa. Transatlantico, insomma. Si traversa il mare. L'America è al di là del mare. — Il mare com'c? — chiese la ragazza. — Acqua e acqua, all'infinito. — Azzurra, dicono. — Azzurra quando il cielo è azzurro, grigia quando il cielo è grigio, perche è il eieIo che vi si specchia a dar colore al mare — disse Pio. Sofia guardava negli occhi 11 fidanzato, gli si appoggiava al fianco. Non chiedeva di potersi immaginare il mare, acqua ed acqua all'infinito, le case che camminano sull'acqua. Essa era una ragazza venuta dalla campagna, aveva i capelli neri, un viso gentile e franco di bambina che cresce e già è donna e sembra che non lo diventerà mai. Il suo sguardo è aperto, con una luce di furbizia che è come una continua meraviglia. La veste, si retta alla vita nel corsetto abbottonato fino alla gola, e la gonna che le ricade a campana, delincano una figura leggera di adolescente ben cresciuta. Essa osserva il fidanzato col suo sguardo ardito e umile d'innamorata, e non cerca d'immaginarsi il mare, le città che egli richiama con nomi strani. — Ila quest'America dice — come jla di là dal mare se il mare è acqua ed acqua all'infinito; — stringe le labbra per non .sorridere dell'impertinenza. — O sciocchino — dice Pio - perchè il mondo è tondo — ; non sa bene nemmeno lui, è un po' adirato. Essa gli si appoggia al fianco, vuol riparare, dice: — Non arrabbiarti, lo so. Tanta gente del mio paese e andata, in America, ha tra- szpprprsgsgcnqpA, versato il mare, scrive. So che è così. Non so fi^ melo, ecco, il mare. < Ira si siedono, sono giunti al giardino che hanno familiare. egli le sfiora la mano fingendo una distrazione, si passa un dito attorno al colletto duro che lo infastidisce Dinanzi a loro è una grande vasca, e bambini vi giocano vicino, c'è passeggio nel giardino alla domenica, anche sulla panchina, non sono più S'ili. egli le offre una bibiln al chiosco eretto sul bordo del viale. — Lampone, sì, col ghiaccio tritato. La bibita è rossa e fresca, Sofia è contenta della sua giornata. Pio la guarda con ammirazione, è di nuovo un po' crucciato ripensando che essa non crede al mare, al suo proposito di traversarlo. Lasciano i viali di circonvallazione, è già tardo pomeriggio e le strade appaiono deserte, assonnate, le imposto delle case socchiuse, i loro passi risuonano sul selciato, pare significhi qualcosa quel suono che si ripete ad ogni passo. Egli si arresta come per svelarsi quel mistero; la strada è silenziosa, improvvisamente in subbuglio per un calabrone che ha intrapreso a vorticare sulla testa di Sofia: l'insetto cozza contro il cappello della ragazza e stordito precipita, prima di toccar terra si risolleva nel volo, si allontana. Sofia ha avuto un grido di gioia. — Porta fortuna — dice —, vero che era llll moseon d'oro? Se era un moscon d'oro porta fortuna. Al fondo della strada essi raggiungono i prati, girano a destra del casotto del dazio ove la guardia è seduta fuori della porta e li saluta, com'è solita fare coi passanti: è un uomo grosso, in maniche di camicia, con in testa il berretto di finanziere, essi credono che li riconosca ogni domante* e indovinano un'in- milllilllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllIlT |tenzione nel suo saluto. So fra se ne offende, poi ride di come egli e grosso e accaldalo 'sulla sedia, dei suoi baffi in] verosimili. I prati sono sottostanti alla strada provinciale, i fidanzati scendono una breve scarpata, l'erba è alta in dei plinti, e in altri come arsa, raspata dalle gregge che appaiono lontane; si avvicineranno via via che la sera sopraggiunge, oltrepassando gli innamorati che si siedono sull'erba, al riparo dei cespugli, in pose'innocenti. Sofia cammina agevolmente come nel suo elemento naturale quando ha' l'erba sotto ai piedi, i sassi, la .terra nuda. A volte risalgono l'opposto versante, più alto, e al di là del quale è già campagna, coi campi, i tralci di vite, i cipressi e i casolari ; si vede il primo paese, il tronco della ferrovia, si avvertono fischi di treni in manovra, cani che abbaiono in lontananza; tutto si stende verso le colline, così prossime e senza violenza sulla natura: sono i campi che si elevano dolcemente, i cipressi si ripetono in ascesa, ' i tralci di vite s'inerpicano e si ricongiungono. A Sofia piace risalire questo versante, v'è della tenerezza nel suo sguardo allorchè s'indugia su quel pezzo di mondo, la nostalgia la blocca per un attimo in estasi, le sembra di poter riconoscere tutto, se quel viticcio è stretto a dovere e da quanto un a| pezzamento dev'essere stato arato, le sembra di riconoscere perfino il fumo che fuoresce dal camino di una casa isolata, come una creatura viva. Ma è un attimo e il msentimento che nasceva in lei si scioglie spontaneamente. Pio la richiama ad ammirare la città che è stata finora alle loro spalle e che appare a Sofia immensa, favolosa con la distesa dei tetti, le immette dolcezza e sgomento insieme. Le impressióni trapassano nella sua anima senza conseguenze, .com'essa batte le ciglia per una lama di sole che la importuna. S'indicano i monumenti e le chiese chiamandoli per nome. Pio le insegna quelli che lei non sa, poi cercano di precisare, nella distesa dei tetti, le caae ove abitano: la casa di Sofia si può distinguere, basta orizzontarsi, delimitare la vista fra il Campanile e la Torre, forse è quella, o quella... Tornano sul prato, siedono sull'erba. Pio si toglie la paglietta, a volte anche la giacca perchè fa caldo; essa ha «teso un fazzoletto per non bdfvccssdtcs macchiarsi la gonna, si ab- braccia le ginocchia così se. duta. Egli si stende su un fianco verso di lei facendosi vento con la paglietta: ha i capelli biondi e i baffi ben curati, è rasato, giovane; essa lo guarda ed è contenta; una ragazza, ben fatta, il suo volto è franco, malizioso >er (pianto essa ha coscienza di difendere ia sua ingenuità. Egli le rivolge dei complimenti da ragazzo, quasi con un tanto di rancore, la solletica coi fili d'erba, approfitta di un lungo silenzio per lanciare un grido che la fa sussultare; lei dapprima sembra restia allo scherzo, riservata, poi è presa nel gioco, gli toglie la paglietta, se la nasconde dietro le spalle, o gli lancia un sassolino sui piedi, lo burla perchè ha pronunciato una parola in vernacolo, gli fa il verso. Così essa si difende, e s'innamora. Vasco Pratolini

Persone citate: Lampone, Vasco Pratolini