L'austero rito nell'Urbe in onore dei Marinai d'Italia

L'austero rito nell'Urbe in onore dei Marinai d'Italia L'austero rito nell'Urbe in onore dei Marinai d'Italia i a ò e o , i , i i Roma, 10 giugno. La giornata celebrativa della R. Marina si è aperta con l'omaggio compiuto dal Sottosegretario Riccardi al Milite Ignoto. Sulla scalea dell'Altare della Patria erano schierati una rappresentanza di ufficiali e sottufficiali ed un picchetto armato. Il Sottosegretario della Marina ha fatto deporre una grande corona d'alloro presso il Sacrarlo Sacello quindi ha sostato In devoto raccoglimento. Successivamente Il Sottosegretario Riccardi si è recato presso l'Ara dei Caduti Fascisti in Campidoglio dove ha ripetuto 11 rito.dinanzi alle rappresentanze schierate. Infine l'Ammlra- flio Riccardi ha deposto una erza corona di alloro al Ministero della Marina presso la làpide dei Marinai Caduti alla presenza del Sottosegretari alla Guerra e all'Areonautica. Nomi di Eroi La cerimonia celebrativa della quinta giornata della Marina.al è avuta alla presenza della Maestà- del Re e Imperatore. Il Sovrano era accompagnato dal suo alutante di campo ed è giunto alle die-, ci accolto dagli onori regolamentari, dal saluto al Re e dalle acclamazioni della folla. Nel luogo della cerimonia è stata issata l'insegna del Sovrano. Ricevuto dalle autorità, tra cui erano il Maresciallo d'Italia De Bono, il Grande Ammiraglio Thaon di Revel, il Serretarlo del Partito Scorza, 1 Ministri dell'Africa Italiana Teruzzi, delle Comunicazioni Cini, della Cultura Popolare Polverelli, 1 Sottosegretari ai Dicasteri militari, il Governatore, il Prefetto e il Federale, 11 Re e Imperatore ha passato In rassegna lo schieramento dei reparti armati soffermandosi nel saluto presso la gloriosa Bandiera della R. Marina, quindi - è salito sul podio raffigurante la torre trinata di una nave da' guerra presso cui era una schiera di corazzieri. Sul podio si trovavano gli addetti navali dei paesi amici ed alleati che hanno reso omaggio al Sovrano. Nelle speciali tribune avevano preso >osto le rappresentanze, I muUati i feriti le infermiere volontarie della Croce Rossa, i labari e le fiamme delle rappresentanze, fasciste e combattentistiche. La cerimonia non ha avuto che un tema: la consegna delle ricompense al V. M. Innanzi tutto la Maestà del Re e Imperatore ha consegnato l'ai, to segno del valore al congiunti degli Eroi che immolandosi per la Patria meritarono la medaglia d'oro al V. M. - I nomi degli eroi squillano nell'aria: Sottotenente di vascello Qiorgio Scalia, da Roma, eh», dopo aver visto . smantellare dal fuoco nemico l'ultimo pezzo della sua nave col quale aveva controbattuto sino all'estremo la superiorità numerica dell'avversario, donava il. suo salvagente ad altre perso, ne dell'equipaggio condividendo la sorte dell'unità che gloriosamente s'inabissava. Sottotenente di vascello Bisturno, da Genova, uno dei più valorosi condottieri di Mas nelle operazioni contro le piazzeforti sovietiche. Sottocaoo-manipolo della Milmart Carmelo Borg Pisani, martire maltese, caduto sotto il piombo nemico al gri¬ do di « Viva l'Italia! ». Capitano di corvetta Ener Bettica, da Castagnole Lanze, che esaurite tutte le armi a disposizione della sua nave si immolava serenamente, dopo aver provveduto alla salvezza del suo equipaggio. Capitano di corvetta Todaro Salvatore, da Messina, sempre ansioso delle più rischiose imprese, finché cadeva eroicamente per la grandezza della Patria. . Ammiraglio. di Divisione Lorenzo Oasparri, da Napoli, investito dallo scoppio del deposito delle munizioni durante l'assolvimento di compito che, estraneo ai suoi doveri di comandante, si era imposto per seguire il suo tempera¬ d . mento generoso ed eroico, cadeva da prode soldato, concludendo in un alone di gloria un'esistenza tutta dedita alla Patria. Presso il Sovrano si accostano via via i singoli congiunti e la Maestà del Re Imperatore consegna le ricompense rivolgendo ad ognuno parole affabilissime. Sono specialmente figli dei gloriosi Caduti che vengono a ricévere 11 segdo ài una nobiltà pura, e immortale. •'. Mentre le motivazioni vengono lette ad alta voce e le immagini delle epiche gesta si accendono nella mente, si ode, nel rito guerriero, H, crepitio delle mitragliatrici e il rullio dei tamburi. Dopo le. medaglie d'oro alla memòria vengono oonse- tnate dal Sovrano quelle «a ispersi », e si odono allora le superbe motivazioni che accompagnano l'alta ricompensa per il tenente colonnello G. N. Domenico Bastìanìni, da TuBcanla, che < smantellate le torri ed immobilizzate le macchine dal tiro dei grossi calibri, nonostante fosse dato l'ordine di abbandonare la nave, rimaneva a bordo per dare ancora la sua opera generosa alla distruzione dell'unità piuttosto che vederla catturata dal nemico ». Per l'ammiraglio di Divisione Antonino Toscano, da Agrigento, che ferito gravemente tra i primi e colpita duramente la sua nave, restava al suo posto di comando e di combattimento sino all'offerta suprema. Per il capitano di vascello Giorgio Roàocanacchi, da San Miniato, che ' con un'azione notturna compiva gesta mirabili di abnegazione e di eroismo. . \ Per' il tenente del G. N. Franco Storcili, da Gualdo Tadino, che invitato a rinunciare ad una pericolosa operazione rispondeva con fiere parole dalle quali emanava tutto l'ardore della propria de. cisione di compiere sino all'ultimo Il proprio dovere. Per il tenente del G. N. Giuseppe -Bignami, da Genova, superbo esempio di assoluta dedizione al dovere e di elette virtù militari e professionali. Ber ili capitano di lungo corso Antonio Zotti, da Lussimpiccolo, comandante civile di un piroscafo, che, resosi vano ogni tentativo di salvare la nave, si dedicava subito al salvataggio de-: personale, inabissandosi poi fermo.e sereno con la sua nave. Figli, spose, madri Sono ancora i figli, le spose e le madri degli Eroi che salgono sul podio dove il Sovrano risponde al fiero saluto dei congiunti con parole di intenso culto per 1 loro cari cosi altamente benemeriti di fronte a tutti gli Italiani. Saigon quindi sul podio a ricevere l'aurea ricompensa dalle mani del Re Imperatore, i valorosi marinai che sopravvissero alle epiche gesta. Ecco il capitano di fregata Francesco Min. fie Ili da Livorno, l'eroe di Creta che con la sua minuscola silurante affrontava tre Incrociatori e alcuni • cacciatorpediniere nemici affondando un incrociatore e riportando la sua unità alla base. Il capitano di corvetta Giuseppe Cigoli Fulgosi da Piacenza, che emulava nelle stesse acque, nella stessa circostanza e in pieno giorno la gesta del Mlmbelli contro una formazione nemica ancora più numerosa. Il capitano di vascello Enzo Grossi da San Paolo del Brasile, il popolare affondatole di due corazzate nemiche. Il tenente di vascello Emilio Legnani da Milano che puntava col suo mas contro una formazione sovietica affondando sotto l'infernale fuoco nemico un incrociatore, n capitano di fregata Adriano Foscari da Venezia che con la sua nave, dopo aver affondato un incrociatore ed essersi avventato contro un gruppo di cacciatorpediniere, esauriti i siluri ricercava col cannone l'avversario e dopo aver accertato il definitivo allontanamento del ne¬ mbrhssdicLCcIumnseRtllmvctracvsslrlarid mico rientrava incolume alla base.' Il capitano di corvetta Mario Aralo da La Spezia che ha portato a termine con e stremo ardimento una rischiosissima operazione di mezzi d'assalto della quale saranno in avvenire pubblicate ' le eccezionali circostanze.