Cronache del Teatro

Cronache del Teatro Cronache del Teatro L'attore "signorile,teatro e sue conseg e e e In un interessante articolo, che solo oggi mi cade sotto gli occhi, Enrico Fulchignoni ha fatto una diagnosi indiretta del nostro teatro che più essenziale e convincente non potrebbe essere. Egli ha definito con acutezza e incisività, l'attore « signorile », l'attore di oggi, liscio e impomatato, elegantissimo (non sempre) nel suo frac di classe o nella giacca a due petti fatica particolare del più rinomato dei sarti, innesto, come ben dice Fulchignoni, del secentesco honnète homme francese e del più recente gentleman inglese, il perso haggio elegante, pulito, decen te, gradevole che piace alle donne, agli uomini e... al pub blico che è composto di uomini e di donne di quel dato ceto. « Ma — scrive Fulchignoni, e preferiamo riportare il suo ragionare nel testo, tanto è perfetto e inoppugnabile — vi siete mai chiesti se uno solo dei personaggi della letteratura teatrale possieda queste caratteristiche ? Ci son personaggi rozzi, sudici, indecenti, sgradevoli in tutti i grandi drammaturghi da Eschilo a Menandro, da Shakespeare a Lope, a Byron, a Goldoni, a Pirandello, ma personaggi signorili esistono solo per i Dumas per gli Ohnet, per 1 Niccodeml, per i Bernstein, per gli scrittori insomma di mezza tacca, che posti al bivio tra l'arte e la mod" non hanno mai saputo (o potuto) decidersi, e rappresentano nella storia letteraria quelle effimere documentazioni del costume che si dissolvono per una critica sollevata appena un poco più sopra della contingenza. E il motivo è palese se si guardi alla diametrale opposizione tra il vero personaggio e il personaggio « signorile C'è, nella gradevolezza di qurst'ultimo. una confessione di passività, una rinunzia al {Trave e rude lavoro creativo che giustifica di per sè la sua insussistenza artistica. Là dove 11 vero at tore nel terribile sforzo verso uno stile deve implacabilmente rinunziare a ogni ipocrisia, a ogni luogo comune, a ogni convenzione per raggiungere il personaggio In quella sfera inedita dove il vero e il nuovo stupiscono l'animo di chi osserva, l'attore « gradevole », al contrardo, mette come limite ai proprii personaggi proprio quella mediocrità, quella convenzione, quel luogo comune che sono appunto gradevoli perchè suscitano — senza nessuna fatica — nella platea una solidarietà che assomiglia alla complicità, e un piacere che non e altro che la soddisfazione di vedere trasferiti sul plano della ribalta le qualità e srl! attributi del vivere quotidiano. La colpa non è tanto dello stile « signorile » quanto di certa cafonesca e incivile società che sotto l'apparenza della raffinatezza nasconde la più ottusa e arida insensibilità verso ogni problema spirituale. Questo pubblico — di grande apparenza e di nessuna sostanza — è, nella sua grande maggioranza, rimasto il solo frequentatore delle sale teatrali dei tempi nostri: è onesto riconoscerlo, doveroso confessarlo, anche se costi umiliazione, e bisogna convenire che fino a quando qualcosa di forte e di grande non lo sostituisca in blocco con altri successori più degni, esso detterà%empre più grossolanamente le sue leggi e la sua moda. La verità è purtroppo questa: mentre il mondo tende sempre più a diventare aspro, sofferto e sublime, il teatro, per colpa di pochi e sciocchi farisei, autori, spettatori e interpreti, continua a imbamboiarsi in una lontananza che non sai se più pazza o colpevole ». Esatto. Ed ecco perchè un autore della tempra e della classe di Rosso di San Secondo —■ tanto per fare un esempio — da dieci anni ha nel cassetto Il ratto di Proserpina, azione mitica di vasto e ricreante respiro che nessuna compagnia è in grado di rappresentare, e ora che ha finito di scrivere .un'opera veramente classica, fresca e vigorosa, tutta intrisa di umori della madre terra, inconfondibilmente italiana e del nostro tempo, senza parti su misura, con personaggi di popolo, protagonista il popolo, la sua natura, la sua schiettezza, un'opera che fa pensare alla Mandragola, con in più la sensibilità di un poeta che interpreta il senso segreto della natura con stupefacente immediatezza, il corale Intreccio, la smagliante festosità, un'opera oggi veramente unica che ha per titolo: * Mercoledì, luna piena », probabilmente, nonostante le consapevoli e affettuose sollecitudini dei dirigenti del nostro teatro, non troverà una compagnia che possa e sappia rappresentarla. Dove sono difatti, oggi, gli attori che sappiano e vogliano uscire dal « signorile » per calarsi nei panni dei nostri contadini e dei nostri operai? Vi si oppone, ahimè, tra l'altro, la moda del recitar sottovoce, perchè la gente del popolo, si sa, parla chiaro e forte. E' così che le opere più rap presentative, le opere maggio ri del maggiore dei nostri autori viventi, sono e conti nuano a essere inedite. Rosso è legato alla catena di Marionette, perchè, nonostante i pugni in faccia, la borghesia s'è riconosciuta e continua a riconoscersi nella « signora dalla volpe azzurra » e nel « signore in grigio ». Del tormento e della evoluzione di questo nostro scrittore sensibilissimo alle voci misteriose della natura e dello spirito, della sua ascesa, del suo spaziare in più vasti campi, del suo vivere au cime più alte e più pure, il pubblico italiano non ha cognizione. Nemmeno a titolo informativo... E, purtroppo, rimedio non c'è. Per rappresentare opere di questo genere, data la situazione dei nostri complessi, bisognerebbe costituire una compagnia apposita. Problema di non fàcile soluzione per i teatri attuali, dove, tra l'altro, una commedia di successo tiene il cartello per una settimana o poco più. E allora non rimane che rassegnarsi, e andare a vedere, chi ne ha ancora voglia, i modelli invernali o primaverili 2fcBCGc , - Diagnosi indiretta del uenze - Collezioni di teatro che, a ogni volger di stagione 1 vari sarti su misura espon' gono in questo o quel teatro. Del resto la colpa, in fondo, non è nemmeno degli autori: essi, novantanove au cento, sono le prime vittime di' una attuazione che ha le aue origini nella sopravvivenza di un costume ormai anacronistico, tarlato e ammuffito. Sono usciti i primi tre volumi della collezione Teatro, edita dalla rivista II Dramma. Il primo contiene canovacci Inediti raccolti e presentati da Anton Giulio BragaKlia. Si tratta di un piccolo saggio ai scenari ricavati da un manoscritto secentesco della Biblioteca Casiinalense di Roma Intitolalo: Ciro Monarca «Delle opere regie », e contiene Convitato di pietra, L'ateitta fulminato. La Ninfa del cielo tradita nell'honore con la forza ilei pentimento. Le ilue fonti Incatenale, L'ermafrodito. Il creduto prenclpe, • LI quattro pazzi, Il cavallaro del tre ululi d'oro. La magia d'amore con Bertolino credulo aenliluom» di Corte. A parte II valore Intrinseco, chef del resto non imo giudicarsi senza tener conto della fantasia, del gusto, dell'umore slesso degli attori che rappresentavano e recitando sviluppavano questi canovacci, l'Interesse documentarlo e storico è grande, e la prefazione di Anton Giulio Bragaglla, nitida e sicura, leggermente polemica, agevola la comprensione e l'npprezznmento delle opere, n volume è Illeggiadrito da alcune bellissime slampe antiche. Il secondo contiene La vita è un fogno di Caldcron della'Barca, un capodopera, come afferma giustamente Corrado Pavollnl nella bella prefazione, che sopporta, come l'Amleto, le più disparate lntorpretiiziohl, e che come l'Amleto ha virtù d'Innalzare anche 11 pubblico meno colto nel clima di un'eccelsa suggestione j>oet!ca e limana. 11 Pavollnl, che ha realizzato l'0)M>ra con l'ultima compagnia Ricci-Adaiil, ne spiega 11 contenuto drammatico e morale, 1 caralterl della versione, dovuta a Cesare Vico Ludovici, a Giulio Pacuvio e allo stesso Pavollnl, la poeticità, e dà utili suggerimenti a quel registi che in avvenire vorranno cimentarsi nella realizzazione della stupenda commedia. II terzo volume contiene L'opera ilei mendicanti di John Gay. Il traduttore Vinicio Marlnuccl premette alla commedia un acuto e chiaro saggio, inquadrando nel suo temi» l'oliera rivoluzionarla e seguendone le vicende fino al nostri torni: I prossimi tre volumi ronterran- v o. La casa nova di Goldoni nella versione Italiana di Renato Kimoni, Gli ipirlti di Tolstol nella versione di Lorenzo Gigli, e La Malquerlia di Giacinto Benavente nella versione di Ruggero Jàcobbl. E' Imminente la pubblicazione, a curo dell'editrice « Mediterraneo nostro », del primi tre volumi della nuova Collana di testi drammatici che tende a documentare l'apporto del giovani al teatro. I primi ad apparire saranno: La libreria del sole di Diego Fabbri, rappresentata mercoledì scorso a Roma dalla compagnia semlstablle del Teatro Quirino, Autostrada, dramma In tre atti di Ernesto Caballo, La pulce d'oro di Tullio PInelll. Ogni volume sarà corredato da appunti di regia e da bozzetti scenografici. La collana è diretta da Turi Vasile. * # Tullio Carminati è ben deciso a riprendere la via del teatro. Auspice Paone, che non si lascia scappare, nessuna buona occasione, Carminati avrà In autunno la sua compagnia, della quale faranno parte, a quanto dlcesl, attrici' e attori, se non proprio nuovi, almeno non molto, diciamo cosi, sfruttati: Elena Zareschl, Elsa De Giorgi, Silvana Serra, giovanissima e avvenente attrice che, neb l'unica prova data In pubblico, s'e. onoHiistata d'acchito vive simpat le f Ruggero Roggeri, nel prossimo anno, modificherà la sua compagnia. Mentre rimangono Romano Calò, condirettore della Compagnia e Fanny Marchiò prima attrice, escono Corrado Annlcelll, he va al Teatro della Arti e H cui ìHisto verrà occupalo da»Brlzzolai'I, e Mirella Pardi che sarà, sosti!olla da Renata Negri. Al Teatro delle Arti, oltre allo Annlcelll, primo attore, andrà Giovanna Scotto, cara conoscenza del pubblico, e attrice di singolari doti. Rimangono, con Meda Naldl prima attrice, la Grlarottl, la Giustiniani e gli altri. Delle compagnie estive annunziate quasi nessuna è giunta In porto. Non si è fatta la Compagnia del Quirino, non si fa la Compagnia dell'Eliseo; si faranno le Compagnie del Nuovo e dell'Odeon di Milano. All'Eliseo agirà una Compagnia diretta dall'attore Dino De Luca clic si avvarrà della collaborazione recisllca di Pietro Scharoff. DI questa Compagnia fanno partei Luigi Pavese, Lola Braccini, Lilla Brignone, Adriana Slvlerl, EICamarda, ecc. Spettacolo d'apertura, u is luglio, con E' tornato carnevale... (In piena estate !) di Cantini. t. *. La consegna del Premi Reali all'Accademia d'Italia Roma, 3 giugno. Domenica nel salone Giulio Cesare in Campidoglio alle ore 11 avrà luogo l'annuale seduta dell'Accademia d'Italia per il conferimento dei Premi Reali. Parlerà l'accademico prof. Francesco Orestano aul tema « Il concetto di realtà ». Oggi alla Radio Program ma «a. (Onde ni. 2«3,2 2SU.3 - 368,6 - «0,8 - 589,8. — Ore 12,15: Musica varia — 13,10 circa: Orchestra diretta dal M.o Petraila ,— u.lo circa: Orchestra «Armonia» diretta dal M.o Segurlnl — 14,50-15: Conversazione sul teatro — 17,15: Concerto del vincitori delle borse di studio per giovani concertisti — 31,5: «Bianco e nero «, orchestra « Armonia » (trasmiss, pubblicitaria) — 21,45: «Fantasia azzurra» diretia dal M.o Petralla -- 22,20: Dischi di musica operistica — 23 circa-23,30: Orchestra diretta dal M.o Barzizza. Programma « B » (Onde m_ 221 1 - 230,2 - 245,5 - 401,8 - 559,7). - Ore 13,10 circa: Orchestra della canzone diretta dal M.o Angelini — 20,20: Canzoni In voga diretto dal M.o Zeme — 20,43: Concerto sinfonico diretto da Carlo Schuricbt con I] concorso del violoncellista Benedetto Mazzacuratl — 21,35: Conversazione del cons. naz. .Vino Guglielmi — 23 clrca-23,30: Musica varia.

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma, Zeme