Settantaquattro accampamenti distrutti ai partigiani

Settantaquattro accampamenti distrutti ai partigiani Settantaquattro accampamenti distrutti ai partigiani Berlino, 3 giugno. In merito alle operazioni di rastrellamento delle bande comuniste operanti a tergo del fronte tedesco, si apprendono da fonte competente i seguenti particolari. Come,è stato annunciato, sono caduti nelle mani del reparti germanici 74 accampamenti di partigiani bolscevichi provvisti di grandi quantità di vettovagliamento, armi e munizioni. il piano di rastrellamento ;non era certo di facile attuazione, considerata anche la vastità della zona nella quale operavano i bolscevichi e soprattutto le difficili condizioni :dl visibilità, aggravate anche dalle recenti piogge. ! I banditi, fedeli alla loro : tattica preferita, operavano a 'piccoli gruppi di otto o dieci individui, e soltanto dall' imbrunire, scegliendo di preferenza le notti tempestose in cui ; le tenebre erano più fitte. Praticissimi dei luoghi, essi pote! vano orientarsi con facilità senza bisogno di esporsi trop; po. I caporioni avevano provveduto a reclutare con la forza alcuni abitanti della zona che facevano da guida e da ricognitori ad un tempo. In dieci giorni di duri combattimenti, informa il corrispondente di guerra, che ha partecipato alle operazioni nel settore centrale, la manovra di accerchiamento si poteva dire conclusa. Ogni singolo accampamento trovato lungo il cammino era stato demolito a cannonate, oppure incendiato. I banditi erano stati costretti ad impegnare combattimento, per cui molti perirono sotto i nostri colpi, oppure dovettero darsi alla fuga privi di munizioni e di vettovaglie. Gli accampamenti dei banditi, chp ospitavano dai centocinquanta ai trecento uomini non esistevano più, e quindi ogni possi¬ bilità di rifugio era loro defi nitivamente folta. \ L'accampamento principale, situato in una posizione vantaggiosissima per la difesa, essendo circondato da una zona di insidiose paludi e da un in trico di vegetazione quasi inaccessibile, si è difeso strenuamente prima di arrendersi. L'inviato di guerra germani co osserva — concludendo — che tutti questi accampamenti presentavano un aspetto miserabile, ributtante. In quelle ta ne, commenta egli, non potevano vivere che belve: ogni uo. mo degno di questo nome non avrebbe potuto resistervi per più di un'ora. Palloni incendiari lanciati dalla R.A.F. Berlino, 3 giugno. Per spargere il terrore con tutti i mezzi, il nemico non indugia dinanzi all'impiego del mezzi offensivi più dìsumani, che rivelano sempre più la premeditazione che è base di tutti i -misfatti di cui gli anglosassoni si rendono colpevoli. Cosi da qualche tempo i piloti britannici, durante le loro incursioni sul territorio del Keich, abbando nano — preferibilmente in prossimità dei centri abitati — palloni di color giallo del diametro di due o tre metri, a cui, in taluni casi, sono as sicurate bottiglie contenenti liquido infiammabile che dopo un certo tragitto nell'ile re, si infiamma spontaneamente. Ad altri palloni invece viene assicurato materiale incendiario che mediante congegno elettrico si Incendia non appena il pallone urta contro qualche corpo solido.

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