La testa di ponte del Kuban

La testa di ponte del Kuban La testa di ponte del Kuban resiste saldamente all'offensiva sovietica Una vasta azione della Ltiftwaffe su Kursk, centro di rifornimenti e di ammassamenti di truppe sovietiche - 83 aerei bolscevichi abbattuti Berlino, 3 giugno. Unitamente all'acuirsi della pressione sovietica contro la testa di ponte nel Kuban — pressione anche ieri efficacemente contenuta dalle forze germaniche — l'odierno bollettino registra quale avvenimento di particolare importanza sul fronte orientale il grande attacco svolto dalla Luftwaffe contro la base nemica di Kursk. Si tratta, come precisano le informazioni di fonte militare competente della più poderosa azione di bombardamento che la aviazione germanica abbia svolto in questi ultimi mesi sul fronte orientale, anzi, senz'altro, di uno dei più imponenti interventi effettuati dalla Luftwaffe nel corso della intera guerra contro i sovietici. Centro nevralgico Con questo attacco si è colpita la più importante ba. se di concentramento e di de posito del dispositivo soviet! co a sud-ovest di Mosca. In relazione al fatto che a Kursk fanno capo tutte le linee ferroviarie e stradali esittenti nel tratto di collegamento dei due settori meridionale e centrale, i sovietici avevano qui ammassato gigantesche quantità di armi, di munizioni e di derrate alimentari, nonché naturalmente enormi contingenti di truppe. Tutto ciò che doveva essere utile ai fini di alimentare le esigenze di una grande offensiva, era stato concentrato dai sovietici in questi ultimi tempi nella zona di Kursk. Di questi poderosi preparativi la ricognizione aerea germanica era da tempo a conoscenza, tanto che fino da una quindicina di giorni, nel notiziario diffuso da fonte militare tedesca competente era fatto cenno all'eventuali tà che il nemico avesse qui a scatenare a breve scadenza una grande azione offensiva Benché manchi stasera qualsiasi informazione ufficiale che permetta di precisare quale sia l'intento strategico che ha guidado l'azione della Luftwaffe, se cioè si sia trattato semplicemente di stroncare le velleità d'attacco del nemico o invece di preparare una> propria azione terrestre, è in ogni caso accertato che il nemico è stato duramente colpito in uno dei suoi punti più sensibili. L'attacco della Luftwaffe è stato svolto in due tempi, con azione diurna e con azione notturna. Il primo interven to, a cui hanno partecipato, come si precisa ufficialmente da parte tedesca, varie centinaia di apparecchi, è stato vivacemente contrastato dall'aviazione nemica: la caccia germanica che aveva accom pagnato in gran numero le formazioni di bombardieri e di apparecchi da battaglia, si impegnava a fondo spazzando letteralmente il cielo di Kursk da ogni apparecchio sovietico. Il numero delle perdite inflitte al nemico in questa soia azione saliva a ben 44 apparecchi. Intorno a Novorossijsk L'attacco notturno, che seguiva a poche ore di distanza, permetteva alle formazioni germaniche di sorvolare lo spazio di Kursk nel momento in cui ardevano i giganteschi incendi accesi nel corso dell'azione precedente. Anche stavolta l'assalto era condotto dai molte centinaia di apparecchi, che lasciavano cadere sugli obiettivi prestabiliti degli enormi quantitativi di materiale dirompente e incendiario. L'efficacia dei risultati conseguiti nel corso dell'azione diurna si manifestava in forma sensibile - al momento dell'attacco notturno attraverso la constatazione di una considerevole diminuzione della capacità reattiva della difesa sovietica. Come in precedenza, l'attacco germanico dava tuttavia luogo ad una drammatica successione di duelli aerei che terminavario con l'abbattimento di altri 34 apparecchi sovietici. In questa doppia gigantesca battaglia aerea i tedeschi perdevano, dal canto loro, 16 apparecchi, contro un totale di 78 aerei sovietici abbattuti. Senza che in questi circoli militari ci si addentri, come già si è detto, in previsioni di alcuna sorta circa l'effettiva portata strategica dell'azione svolta dalla Lufwaffe contro Kursk, è qui opinione diffusa che questo poderoso attacco sia destinato a far sentire i suoi effetti sull'ulteriore sviluppo degli avvenimenti in tutto lo spazio a sud-ovest di Mosca, che tanti indizi, a cominciare dal preparativi sovietici, inducono, in questo preludio operativo, a considerare con particolare attenzione. Nel Kuban la pressione offensiva ha frattanto marcato un nuòvo sensibile aumento di potenza. Il nemico ha attaccato con ingenti formazioni di carri, con poderose masse di fanteria e con forte appoggio degli apparecchi da battaglia. Lo sforzo sovietico, che si è concentrato ad occidente di Krymskaya, si è però rivelato vano: ancora una volta le forze germaniche, in una eroica successione di combattimenti, sono riuscite a tenere saldamente le loro posizioni. Il carattere eccezionalmente severo delle perdite subite obbligava successivamente i sovietici ad allentare prr breve tempo la II gen. Mannerheim dipendenza finlandese. Passano venti anni e poi la Finlandia è costretta a riprendere le armi per difendersi contro l'aggressione russa. La lotta, guidata da Mannerheim, dura cento giorni. Sono cento giorni di epopea. Il popolo finlandese combatte da solo, col suo piccolo esercito, con i suoi scarsi mezzi, contro il colosso russo. Alla fine Stalin però impone la sua pace, ma il vincitore morale è Mannerheim. Un anno dopo la Finlandia straccia il trattato iniquo del llf marzo 191/0 e la lotta si riaccende. Ancora una volta il popolo finlandese è in armi, unanime intorno al suo condottiero. . Oggi il Maresciallo Mannerheim compie 76 anni, e attorno alla figura di questo nobile grande soldato c'è la aureola del mite. Egli è fra i più strenui lottatori contro l'invasione del bolscevismo c come tale ha l'appoggio dell'Europa, che non vuole essere soffocata dalla tirannia delle armate di Stalin. Per la Finlandia egli è un simbolo di libertà e di giustizia. Onore a lui! lllllll tlIIIIIIMM [ M - l l F l r I ih 11111 11 il M 111 Ili] I M M t M [ Il H I II IM [ 11 ! 11 11 M I TI I [ : [H Mi ! 11 llt I M : M : M M M J11 II I II M M 11 M 111 [ 11 II 11 M | M' . I H I 11 Hill tH 1111111 II ri U Mi ti russi che si arrendono ai granatieri corazzati germanici. pressione della loro massa di urto. Intervenivano allora le artiglierie tempestando le linee germaniche con una gragnuola di' bombe dirompenti. Un gran numero di granate nebbiogene erano fatte pipvere dai sovietici nella terra di nessuno, nella zona prospiciente le linee germaniche. Al riparo della nebbia, il nemico impegnava allora un potente concentramento di carri armati, forte di settanta a ottanta unità. La massa corazzata nemica era presa sotto "il tiro degli Stukas fino dalla sua manovra iniziale, subendo assai gravi perdite. Successivamente ad ogni tentativo delle formazioni corazzate sovietiche, di protendere dei cunei entro le linee germaniche, oltre la cortina della nebbia, i Panzerj&ger intervenivano con efficacia assoluta con le loro armi anticarro. Ogni tentativo nemico andava cosi fallito. Questa manovra si concai deva per il nemico catastro floamente, con la perdita di 14 carri armati. In tal modo il totale delle perdite di carri subite dai sovietici nel corso di questi due ultimi giorni saliva a 44 unità. In una serie di vivacissimi scontri ae rei la Luftwaffe abbatteva nel cielo del Kuban 29 apparecchi nemici. Guido Tonella Le cifre di Attlee non sono esatte Berlino, 3 giugno. A proposito delle dichiarajzioni formulate di recente da Attlee ai Comuni, secondo cui la Gran Bretagna avrebbe perduto in tre anni di guerra 107.891 prigionieri, in questi circoli si osserva che a tutto il 15 agosto 1942 i prigionieri britannici catturati dall'Italia e dalla Germania ammontavano a 150 mila, dei quali 86 mila si trovano in mani tedesche. Naturalmente da allora, cioè negli ultimi otto mesi, il numero dei pri- flonlerl britannici è aumenato. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Attlee, Guido Tonella, Stalin