Sangue e rovine furono il messaggio dell'odio nemico al popolo napoletano

Sangue e rovine furono il messaggio dell'odio nemico al popolo napoletano Sangue e rovine furono il messaggio dell'odio nemico al popolo napoletano E la raffica colpì e vigneti: le loc (Dal nostro Inviato) Napoli, 2 giugno. Questa volta i bombardieri americani hanno scelto una domenica per la loro incursione su Napoli; e con raffinata efferatezza, proprio di domenica, hanno tirato le leve degli sganci quando si sono trovati sopra i piccoli ameni centri dei dintorni. Così sono stati colpiti bianchi villaggi a specchio del golfo turchino, paesi fra boschi, fra vigneti, fra campi di garofani che sono tutti scarlatti in questa stagione; quieti, pittoreschi paesi sulle pendici del Vesuvio, luoghi che la gente napoletana tanto attaccata alla sua città e al suo mure aveva scelto per gli sfollamenti. Mai come questa volta episodi di inutile ottusa ferocia da parte dei bombardieri americani sono stati tanti. A Santa Lucia La citta vera e propria ha sofferto distruzioni, fra l'altro nel quartiere di S. Lucia, uno dei più celebri e dei più ridenti di Napoli; il « quartiere azzurro e oro » dei poeti e dei turisti romantici, ma sì « Santa Lucia luntana » evocata sulle ali della canzone celeberrima in tutti gli angoli del mondo: sfondo per secoli a scene d'amore, patetica passeggiata obbligata di quei cari ed ingenui novizi di Napoli che sono quasi sempre sposi in viaggio di nozze. Il quartiere, poi, dei « Luciani d'o Rre, quei famosi pescatori cioè che fornirono la più fedele caratteristica scorta a Ferdinando II di Borbone, il quale in vita sua conobbe poca fedeltà e cosi poca ne meritò senza per questo che gli « Indiani » cantati mirabilmente da quel grande poeta di Napoli che fu Ferdinando Russo — meno lirico ma più profondo di Salvatore di Giacomo — debbano essere meno simpatici; anche perchè se è facile essere fedeli ai potenti buoni e giusti, a coloro che sul trono sanno cattivarsi ogni devozione, è assai più difficile e più meritorio essere fedeli a chi era centro, come re Bomba, di ogni odio e di ogni durato rancore. Dunque anche questo luminoso quartiere di Napoli è stasto insanguinato dalla incursione di domenica: sono crollati fabbricati di civile abitazione. In un altro quartiere, è stata per la terza volta colpita una delle chiese napoletane più amate, più popolari e più illustri: quella di S. Maria del Carmine che risale al 1100, e che via via per i seooli, con doni di Sovrani e di Regine, con elemosine di popolo, con l'obolo di imponenti pellegrinaggi, età stata arricchita da tanti tesori tra i più considerevoli, fra gli altri lo stupendo soffitto ligneo intagliato e dorato nel secolo XVII Alida Valli e Juies Berrrio Leone e Giuseppe De Santis stanno lavorando alla sceneggiatura di Scalo merci, un film ambientato in un nostro grande scalo ferroviario. — Si è svolto a Zagabria un congresso del passo ridotto europeo, durante il quale sono stati presentati parecchi documentari italiani. — Dedicato al nostro combattente sarà Le stellette che noi portiamo, attualmente in preparazione. — Giacomo Gentilomo dirigerà Il mio amante, con Amedeo Nazzari e Clara Calamai. — Apparizione è quella che un celebre attore cinematografico, per un incidente d'auto, fa in un paesello di provincia; dirige Jean de Limur sono fra gli interpreti Alida Valli, Amedeo Nazzari e Massimo Girotti. — Carmine Gallone ha iniziato Tristi amori, dalla commedia di Giuseppe Giacosa. Anche la nostra biblioteca tecnica si va continuamente arricchendo. Hoepli pubblica ora due importanti volumi (G. M. Patanè, Il cine sonoro, L. 80; E. Costa, Il cinelibro, L. 48). Il volume del Patanè, molto ampio e organico, è la prima opera che da noi si pubblichi sulla tecnica dell'attuale cinema sonoro; ricchissima di illustrazioni, di indici analitici, di tabelle, di elenchi bibliografici e di schemi, tratta delle caratteristiche e delle principali applicazioni dei tubi termoelettronici da ricezione, dei vari dispositivi degli amplificatori, dei microfoni, dei fonorivelatori, degli altoparlanti; della magnetofonia, delle cellule fotoelettriche, e pure i dintorni, villaggi a specchio del golfo, paesi tra boschi alità prescelte dalla popolazione civile per lo sfollamento da Giovanni Conte, su disegni pazienti e 7>iirabili di Fra Benvenuto Presti certosino. Questo glorioso soffitto nel quale furono spese intere vite di artefici, tre volte è stato ingiuriato dall'offesa aerea nemica e si spera che se ne pongano a tempo in salvo i resti — ve ne sono ancora di cospicui pur dopo questa incursione — tali che valgano dopo la vittoria a una fedele ricostruzione. Danneggiato è stato pure in questa chièsa il celebre organo di SS mila canne, uno dei più grandi del mondo, mentre sono salve le tele fra cui una delle più belle di Luca Giordano « il Padre Eterno » eia suggestiva tavole trecentesca della miracolosa « Madonna della Bruna » venerata dal popolo napoletano. Anche danneggiata è una Assunta del Solimena; mentre sono pressoché intatti il miracoloso Crocifisso scolpito in legno da mano dugentesca e un altro bellissimo crocifisso del 'J/00. Famosa chiesa questa del Carmine, quando si pensi che sul suo sagrato furono decapitati nel 1268 Corredino di Svevia, Federico del Baden e i sette loro compagni che Carlo di Angiò aveva sconfitto. Appunto per questo, nel 18/,7 il « re sognante » Massimiliano di Baviera, allora Prìncipe ereditario, volle che nella chiesa del Carmine fosse eretto al « biondo fanciullo svevo », un monumento spirante tuttora tanta soave poesia; e spesso sulla pietra dello zoccolo si trova l'omaggio gentile di un fiore di un ramo verde, tanta forza ha la tradizione di pietà e di pianto del popolo napoletano per il re giovinetto e bellissimo. Bombe sul carcere femminile Famosa anche, questa chiesa, perchè fu dal suo pulpito che Masaniello predicò la rivolta e che egli arringò ancora il popolo fino all'ultimo infiammato discorso detto poche ore prima che due sicari lo pugnalassero sulla soglia della porta del campanile. Il pulpito è rimasto pressoché intatto; danneggiata la storica porta alla quale traevano con straordinaria curiosità turisti di tutto il mondo. Ma quanto ci vorrebbe a tracciare una notizia completa su questa bella chiesa semidistrutta dall'aviazione nemica, posta, si badi, sul lato di un'immensa, piazza sulla quale spiccano le sue cupole e il suo campanile e che tutto fa credere ad un deliberato proposito di offesa del più geloso senii?nenro popolare di Napoli. Anche il correre femminile di Poggioreale è stato colpito. Meticolose provvidenze istantaneamente poste in atto hanno ridotto il numero delle vittime che le bombe potevano fare. Come al solito, domenica mattina le recluse avevano a- y in « T'amerò sempre ». così via, manuale completo e aggiornatissmo, accessibile anche a quanti non posseggano estese cognizioni teoriche; e sono di un particolare interesse, per esercenti e operatori, i capitoli dedicati alla sana i/estione tecnica di una sala cinematografica. Il secondo inattuale, di Enrico Costa, si rivolge ai cultori del passo ridotto, sia per la ripresa che per la proiezione: compteto, aggiornato ed esauriente in mòdo da poter rispondere a qualsiasi esigente domanda. **# L'astuta Marianna è un film che si annunca di un particolare interesse; perchè Paula Wessely, finora apparsa in interpretazioni drammatiche, vi sosterrà le fortune di un personaggio, come si dice, brillante: una mogliettina semplice e schiva che per salvaguardare la sua felicità coniugale si trasforma In una seducentisslma, elegantissima signora a;sai mondana. Lo spunto non è nuovo, ma è probabile che la Wessely abbia a rivelarci un nuovo volto del suo talento; le saranno accanto Attila Horbiger, Hermann Thimig e Hans Holt; regia di Hans Thimig. **« // Ministero del commercio britannico ha ordinato a tutti i produttori inglesi di ridurre il consumo della pellicola vernine del venticinque per cento; inoltre non si avranno più chiglie spettacoli al giorno nc"o varie sale, ma soltanto tri e ciò per compensare in qualche modo la diminuita pio Unione. «n. ir. vuto il conforto della santaMessa, talune di esse si erano piamente comunicate; il cap-pellano delle carceri aveva parlato dei dolori di Maria,delle sette spade che la trafls- sero e dell'eterno flusso di bontà angelica che sorte dalla Madonna per tutti beneficare, peccatori e virtuosi. Le reclu-se pregavano; all'ora del bom-bardamento qualcuna di torocomponeva rose sull'altare del-la cappella. L'allarme non le scompose; esse si rifugiarono in un raggio che entrava dalla finestra sbarrata dalle verghe di ferro; avvolte nel pulviscolo d'oro così stettero le recluse strette, strette tra il fragore degli scoppi e dopo quello scoppio più tremendo di tutti della bomba che aveva colpito un'ala del carcere e dopo odore caratteristico di macerie, di tufo polverizzato... Si trovarono salve quelle che erano nella cappella, salve dopo la bufera. Però domenica, in un villaggio, gli aeroplani americani hanno mitragliato un campo sportivo ricavato da volonterosi lavoratori in un prato segnato con strisce di gesso e qualche paletto, dove in quel momento si svolgeva una partita fra le squadre di calmo di due dopolavoro. Presso un altro villaggio dove non esistono obiettivi militari per un giro dichilometri e chilometri, gli ap parecchi si sono abbassati a mitragliare le strade poderali. Un bimbo in bicicletta C'era un bambino che andava in bicicletta, soltanto un bambino in bicicletta su una strada, tutto il resto era de-serto; un apparecchio colossale vi ha fatto sopra una passata, mitragliandolo. Alla seconda l'ha fulminato. La povera creatura è rimasta sulla strada bianca, e il rosso del sangue si confondeva con le fragole vermiglie del canestrino che egli stava portando al la mamma. Ah! quella manina rattrappita sull'orlo del picco-10 cesto, e non il terrore, non 11 terrore ma soltanto lo atti- pare di quel volto con quegliocchi sbarrati verso il cielo ta quale erano scese Z'in/a-mia e la morte, un volto chepareva domandare: « Perchè m'avete fatto questo se io ero così piccolo f ». Su un'altra strada gli aviatori nemici si sono divertiti a mitragliare un camion carico di ortaglie. Hanno ucciso il conducente. E contro il traffico borghese si sono accaniti anche con spezzoni. Proprio durante una di queste ingloriose operazioni uno dei mastodontici quadrimotori americani è stato centrato da una nostra batteria contro-aerea. Avvistato nel purissimo cielo, ha tentato una acrobazia per sfuggire al cerchio mortale di fiocchi 'bianchi che lo stringevano lo stringevano... Poi una cannonata l'ha raggiunto, e la gen te l'ha visto, la gente dei Cam'pi che era all'aperto a guar dare, l'ha visto precipitare in candela, giù, giù, con le fiam me a bórdo e qualcuno che cercava di districarsi dal vi'lttppo di cavi e dì ordigni... \ S'è schiantato su un campo idi grano ancor verde con gli \unaici nomini del suo eqnipag- gio che erano venuti a portare il guasto e la morte contro gli inermi. Ed ora il rottame enorme è lì, grigio, sull'erba e senza croce... Attilio Crepa»

Luoghi citati: Baden, Baviera, Napoli, Zagabria