Le imprese terroristiche degli aviatori nemici

Le imprese terroristiche degli aviatori nemici Le imprese terroristiche degli aviatori nemici la caccia all'uomo nelle campagne sarde Chiese, scuole e monumenti presi di mira - Il carro di fieno che porta ai bimbi in attesa la mamma morta • Ma questo è solo uno dei tanti tragici episodi La verità verrà a palla (Dal nostro Inviato) Cagliari, 1 giugno. E' di una evidenza spettacolosa e tragica- il deliberato proposito degli anglo-americani di '.impiegare l'arma aerea come strumento di distruzione, di massacro, di terrore contro la popolazione civile. In questo mio rapido viaggio attraverso la Sardegna ho dovuto constatare e controllare che nei loro bombardamenti e mitraglia ■menti aerei essi anzi si stu .diano di scegliere i loro bersagli non tanto secondo il concetto del danno che possono recare alle nostre opere pubbliche e private e all'organizzazione dei servizi pubblici, ma mirano specificamente a colpire in modo da straziare la popolazione nei suoi più profondi e- delicati affetti. Guerra alla civiltà L'esempio tipico del mitragliamento dei bambini sulla giostra di Grosseto non è un caso; ma corrisponde all'applicazione -di una regola e di un sistema. Ciò può parere incredibile tanto è inumano e peggio che bestiale; ma non può dubitarne chi abbia visitato in questi giorni la Sicilia e la Sardegna. Si vede chiaramente, fuori di ogni dubbio , che i bersagli prescelti sono soprattutto \scuole e collegi, ospedali e chiese e che l'accanimento è I màssimo contro la popolazione .inerme e contro la parte più \umile della popolazione. E si \riconosce un piano terroristico, concepito con malvagità inau dita, e messo in atto con sa dica delinquenza. Inoltre essi mirano di prò posito a distruggere i nostri più insigni e celebrati monu menti, il nostro ineguagliabile e insostituibile patrimonio ar tistico, le testimonianze solenni del genio italiano nei secoli e della nostra capacità costruttiva, le documentazioni auguste della nostra storia tre volte millenaria. Oltre il fatto della guerra, al di là di ogni immaginabile scopo di guerra, è alla nostra civiltà che essi fanno guerra. E la nostra antica e nuova civiltà che essi vogliono soppressa e cancellata. Questa è verità inoppugnabile: l'anione aerea che -gli anglo-americani vengono ora esplicando conbrtr lltalia, e gli -aim.erica.ni di Roosevelt in particolare, è l'assalto dei barbari contro la nostra civiltà che è stata ed è civiltà del mondo. E insieme questa azione tenderebbe a fiaccarci con quei dolori più atroci da divenire insostenibili, con tali e così perfidi orrori che l'animo più non regga. Il concetto anglo-americano è mostruoso, ma è questo: non la madre, non il padre, non la sposa o la sorella o la fidanzata, non i figliuoletti penino di trepidanza per il loro caro che combatte in terra in mare o in cielo; ma il combatten- Ite, "il soldato, il marinaio, Va Imotore, viva con l'incubo del Iperiooto mortale che d'ora in £m u minaccia la famiglia, 'j genitori, la moglie, ì figli, \ogni cosa più diletta. Spargere il terrore, oppri mere di orrore. E il program- \ma viene applicato inesorabil mente. Per queste strade e strade ferrate della .Sardegna gli aviatori angloamericani sorvolando non tan ito inseguono l'autocolonna o il 1 treno militare, ma imperver !sa"° contro il carro_ agreste, mente. queste contro ì contadini che vanno o tornano dal lavoro, contro i treni dell' ordinario traffico che portano la gente ai mercati, che portano gli sfollati dalle città divenute inabitabili. Contro pastori e greggi La maggior parte delle stazioni ferroviarie qua in Sardegna è stata mitragliata a volo radente nei momenti che vi si raccoglievano più numerosi viaggiatori borghesi; e più insistentemente le piccole sta- |zoni che servono centri rurali o artigiani: Monti, Chilivani, Mores. Bonorva, Macomer, Tirso, Abbasant-o, Paulilatino, Milis, San Gavino, Sanluri Stato, Decimomannu, Carbonio, San Antioco e altri anco ra, oltre ai bombardamentiìdelle stazioni di Cagliari, Sas-\sari, Alghero, Nuoro, Olbia. Il pastore che pasce la sua gregge alle pendici verso il Gennargentu o il Limbara o per le valli dell'Iglesiente, vede spesso roteare l'aquila in larghi giri nel cielo, la vede calare predace e ghermire un pennuto minore, magari un leprotto o un coniglio selvatico; e bada alla difesa dei nuovi nati delle sue pecore, che quella sarebbe capace di artigliare e portarsi via anche un agnellino. Ma ora, al monte e a valle, per pianure e colline, dovunque egli conduca la gregge, dovunque sosti, ora egli scruta il cielo per la minacciti di ben altro e ben più pericoloso ferocissimo rapace. Gli aviatori anglo-americani vanno a caccia di pastori e di greggi; se ne sono creati, si può dire, un nuovo sport; e la loro mitragliatrice mostra una singolare predilezione per questi estemporanei e comodi bersagli. E anche le mandrie bovine e i loro guardiani dal Campidano al Logudoro costituiscono un piacente bersaglio per gli anglo-americani. Una donna a cavallo di un asinelio nei pressi di Olbia portava la colazione al marito intento al lavoro dei campi; e reggeva in collo il suo lattante. Alza gli occhi udendo la romba di un aeroplano che si avvicinava; guarda senza timore parendole insensato supporre che quello potesse occuparsi di lei che se ne andava così per la campagna. Quello si avvicinava sempre più finché le fu sopra assordante e girò bassissimo, proprio per sincerarsi" che si trattava di una donna che cavalcava un asino e con un poppante in collo. E compiuto il giro e tornando, le puntò contro e giù una sventagliata di mitragliatrice. I proiettili fioccarono fitti intorno, mentre la donna, nello slancio irresistibile dell' istinto materno, si piegava tutta sull'arcione a coprire col proprio corpo la propria creatura. Non è colpa del pilota, o inglese o americano .che. fosse, se veramente per un miracolo della Madonna, e madre e figlio e an. che l'asinelio scamparono illesi. La cavallina storna Afa di questi episodi si possono contare diecine per intera la Sardegna, tutti altrettanto probativi della sistematica caccia all'uomo organizzata e perpetrata dagli aviatori angloamericani e indubitatamente secondo ordini precisi dei loro comandi e dei loro governi, i governi di Churchill e di Roosevelt: caccia all'uomo e alla donna ed ai fanciulli. Chi non ricorda la patetica poesìa del Pascoli a La cavalli na storna*? Qui non fu la ca- vailina, ma una grigia^ecchìa mula che tirava un carretto per una strada di campagna verso Milis, in quel di Oristano; e sul carretto c'era un fresco e odoroso carico di fieno e una contadina che nell'ora del tramonto tornava dall'aver falciato e raccolto quel fieno. E la mula sì ferma davanti alla casa. E accorsero festosi i figliuoletti della donna; ma non la più grandicella che in cucina badava alla minestra per la cena. E chiamavano « mamma.' mamma!» facendo festa. Ma la mamma non rispondeva. Sul carico del fieno, riversa e abbandonata col capo che pendeva dal lato sanguinando per una doppia ferita di pallottole di mitragliatrice, c'era la salma di una povera contadina. Ancora intorno a Milis. Questa è regione esclusivamente agricola e prospera, in specie dì agrumeti e frutteti e orti: la V'ega di Milis, come è chiamata con parola spagnuola. Un contadino sta raccogliendo le nespole. Un aeroplano nemico che passa a volo radente gli scarica contro la mitragliatrice. I figli accorsi lo trovano disteso ai piedi dell'albero, il torace trapassato da due proiettili. E poco dopo spirava. A Santu Lussurgiu, sulle pendici orientali di Monte Fcrru, qual'è il bersaglio scelto dei mitra.gZieri aerei angloamericani? Con ammirevole precisione di tiro esattamente U oollegio dei Salesiani. A Paulilatino, nella piazza centrate del paese c'è una fontana dove le donne vanno ad attingere acqua con le loro anfore e secchi. Per la piazza i ragazzi si rincorrono e fanno il chiasso. E questo è il bersaglio preferito dagli anglo-americani per mitragliare a volo basso. A San Vero Milis mirano alla chiesa e al campanile; e la bomba cade dirittamente al piede del campanile; e anche questa volta non è colpa dell'aviatore se non e esplosa. Mitragliano su Oristano, la già capitale del .Giudicato.M Arborea e patria della famosa Giudichessa Eleonora; e bersaglio è lo storico duomo fondato nel Duecento, ricostruito nel Settecento. Nella cupola si numerano ventisette buchi di proiettili di mitragliatrici grosso calibro. E qua, a Cagliari? Ciò che hanno fatto gli'anglo-america ni chiama vendetta agli ito mini e a Dio. Mario Bassi La consegna di Roosevelt: gli italiani d'America non . debbono sapere Roma, 1 giugno. L'istrionico esibizionismo della propaganda statunitense di fronte alle « glorie » militari delle forze armate spedite da Roosevelt in Europa, tradendo l'impegno assunto cci suoi collaboratori di non mandare a morire gli americani lontani dalla patria in una guerra che non impegnasse la difesa diretta del paese, subisce un secco colpo d'arresto per tutto quanto ha riferimento alle brigantesche, terroristiche incursioni aeree del « liberatori » contro 1 quartieri di civile abitazione delle città italiane. I cittadini americani possono abbondantemente nutrire il loro orgoglio delle glorie del fuggiasco Mac Arthur e del corruttore Eisenhower, ma debbono sistematicamente Ignorare di quali « glorie » si vadano coprendo gS assassini volanti che, In partenza dalle basi tunisine e algerine contro ipotetici obiettivi bellici, vanno demolendo e smantellando a furia di bombe dirompenti i più popolosi rioni delle pacifiche citta di Sardegna, di Sicilia, di Calabria, di Campania e Toscana, incuranti delle molte vittime innocenti che i loro attacchi proditori mietono e degli irreparabili guasti, delle rovinose manomissioni che la deflagrazione degli ordigni esplosivi determina nelle chiese, nei monumenti, nelle opere d'arte, nelle magioni patrizie, prese nel cerchio della loro furia devastatrice. Quali sono le ragioni di tanta modesta riservatezza, quali i motivi di tanta guardinga omertà? Quando si sarà detto che Roosevelt medita il colpo di una quarta rielezions e che negli Stati Uniti vivono, prolificano, -lavorano e pagano tasse centinaia di migliaia di elettori di origine o di nascita italiana, la congiura del silenzio sulle nefandezze consumate dai piloti americani sulle città italiane, ordinata da Roosevelt e realizzata attraverso la complicità dei quindicimila censori mobilitati per la trista bisogna, apparirà frutto non di un residuo pudore ma piuttosto risultato di un freddo calcolo ingannatore. I delitti dei gangsters volanti tuttavia non si cancgllano facendo mostra di parlare d'altro. Le vittime insepolte di tanto orrendo crimine quotidiano, le pietre dirute di tanti quartieri civici sventrati a colpi di dinamite a Cagliari e a Palermo, a Catania e a Reggio Calabria, a Messina e a Napoli, a Foggia e a Livorno; gli altari in ruina di tante chiese, di tante cattedrali, dì tante sedi vescovili, di tanti seminari non risparmiati dai predoni dell'aria, sono un delitto contro Dio prima ancora che contro la civiltà; un odioso attentato alla morale cristiana più che una bestiale insidia alla dignità stessa dell'uomo. Una colpa di tal fatta non troverà assoluzione nei secoli. Le voci che si levano concordi e ammonitrici in Spagna, in Svezia, in Turchia, in Svizzera, dicono chiaro a. Roosevelt e ai suoi sinistri complici che la via prescelta nonché condurre a un risultato positivo, ne incontra uno diametralmente opposto. Gli Italiani non si piegano, la coscienza pubblica dei neutrali si rivolta, l'odio popolare contro il nemico si consolida. Il mondo è grande, la via è lunga, le distanze tra i continenti appaiono anche oggi considerevoli. Ma la voce della verità non sarà messa a tacere per questo. Per quanto gli oculatissimi censori stipendiati da Roosevelt si studino di impedire l'accesso entro i confini degli Stati Uniti della più innocua notizia sulla disonorante attività svolta dai banditi dell'aria americani sulle città italiane e si limitino a far chiasso su obiettivi bellici centrati, la verità non tarderà a palesarsi nella turbata coscienza sociale d'oltre Atlantico In tutta la sua interezza. Roosevelt raccoglierà allora il frutto di tanto sadico livore. Le rovine urbane di cui i mercenari dell'ebraismo statunitense vanno coprendo l'Italia, offendono e mortificano le ragioni più alte, gli ideali più puri della umanità stessa senza discriminazione di lingue e di religioni, di razze e di tradizioni. Roosevelt sa di macchiarsi di un crimine che la storia non potrà mai giustificare, che la civiltà dovià respingere inorridita nei secoli. Verrà il giorno della resa dei conti. Quel giorno le armi dell'Asse e del Tripartito sapranno far giustizia di tanta perversione e ripagare ad usura, con gli interessi maturati, i responsabili diretti e indiretti di tanta imbestlante viltà. E. D. 6^ '<à .1.'