La violentissima battaglia del Kb di Guido Tonella

La violentissima battaglia del Kb La violentissima battaglia del Kb I sovietici insistono respinti con gravissvichi abbattuti in 2 Berlino, 28 maggio. Dal Quartiere Generale del FUhrer, il Comando Supremo delle Forze Armate comunica: Il nemico ha proseguito ieri durante l'intera giornata i suoi attacchi appoggiati da forze aeree e corazzate contro l'ala orientale della testa di ponte del Kuban. In aspri combattimenti caratterizzati da alterne vicende, nei quali l'arma aerea tedesca ha preso una parte decisiva impiegandovi poderose formazioni, I sovietici sono stati sanguinosamente respinti. Negli altri settori del fronte orientale la giornata è trascorsa calma, eccezion fatta per riuscite azioni di nostri elementi esploranti e d'assalto. Alcuni apparecchi leggeri britannici da bombardamento hanno sorvolato ieri sera, prò tetti da una cortina di nuvo le, il territorio del Reich sganciando su qualche località bombe dirompenti. Tre velivoli nemici sono stati abbattuti. La notte scorsa l'aviazione britannica ha attaccato il ter ritorio della Germania occidentale. A seguito di lancio di bombe dirompenti ed incen¬ Il XIX annuale delia Milizia Universitaria Roma, 28 maggio. La Milizia universitaria festeggia le glorie guerriere della gioventù studiosa nella giornata che ricorda Curtaione e Montanara. Sono 95 anni dal giorno in cui i giovani degli Atenei toscani fecero cosi bella prova della prima guerra dell'indipendenza italiana. Alla epica difesa di Roma, come a Varese e a San Fermo, a Calafatimi e al Volturno, a Bezzecca e a Mentana, insomma in tutte le battaglie per l'unità e per la libertà d'Italia, gli studenti furono sempre fra i combattenti più infiammati e più audaci. E, chiuso 11 ciclo eroico delle guerre del Risorgimento, il nomadi Guglielmo Oberdan si leva gloriosamente a testimoniare per tutti la virtù e l'amore di Patria degli universitari italiani. Nella Grande guerra 1915'18 gli studenti scrissero ancora pagine fulgidissime di eroismo e di sacrificio, battendosi contro 11 nemico con la stessa intrepidezza dei veterani. Dopo la guerra essi sentirono tutta la bellezza ideale del movimento fascista e accorsero entusiasti nelle squadre d'azione. Il martirologio fascista è ricco di nemi di studenti, molti dei quali giovanissimi. La prima azione fascista — quella del 15 aprile 1919 — segnò una affermazione degli studenti milanesi che insieme ai futuristi di Marinetti e agli arditi dea capitano Vecchi, audacemente stroncarono in poche centinaia, una manifestazione antinazionale organizzata dai social-comunisti. Come erano stati fra i primi nello Squadrismo, gli studenti furono cosi fra i primi nella Milizia. La Milizia universitaria ha partecipato alla campagna di Etiopia, all' impresa di Spagna e alla guerra attuale, lasciando gloriosamente sul campo 965 fra caduti e dispersi e circa duemila feriti. Il valore di questi giovanissimi soldati d'Italia è attestato da 42 medaglie d'oro, 177 medaglie d'argento, 98 medaglie di bronzo, 72 croci di guerra al Valor militare e 39 onodificenze e decorazioni straniere. Onore a loro! An^ne sul fronte interno la Milizia universitaria compie oggi il suo dovere: il legionario universitario Raniero Pozzar è caduto a Cagliari mentre con le squadre di soccorso provvedeva al salvataggio delle vittime della barbarie nemica. Gli studenti universitari dell'Italia fascista hanno dimostrato con episodi superbi di avere fatto norma di vita il binomio Mussoliniano « Libro e Moschetto » e perciò sono ben degni di contiI nuare la eroica tradizione. MHIIIIMLMHHIMnillMIlHIMMUMUiniIMniinMI durante uno scontro con re Novorossijsk. (F con poderose forze coraime perdite 7 Decine di giorni - 24 aerei britann diarle sono stati causati, specialmente ad Essen, notevoli danni a quartieri di abitazione e a due ospedali. La popolazione ha subito perdite. La caccia notturna e l'artiglieria contraerea dell'aviazione hanno fatto precipitare, secondo le informazioni finora pervenute, ventiquattro bombardieri nemici. Apparecchi germanici pesanti da combattimento hanno bombardato i porti di Biserta e di Susa centrando bombe su navi alla fonda e sulle banchine. azzate e di fanteria nei carri armati distrutti nici distrutti durante u neggiati, a stento Il successo colto dalle forze germaniche è tanto più notevole in qu-anto, nel corso di questa seconda ritornata di offensiva, il nemico aveva adu-, nato sul relativamentcrìstretto fronte di attacco della testa di ponte del Kuban, una massa poderosa di mezzi corazzati, la cui entrata in movimento è stata per di più accompagnata da una eccezionale concentrazione di fuoco delle artiglierie pesanti e dalle formazioni di apparecchi da combattimento. Per effetto sia del tiro di sbarramento delle armi automatiche, sia delle audacissime puntate effettuate in contrattacco dai reparti di Panzerjager e di assaltatori specializzati nella lotta anticarro, la massa corazzata manovrata dai sovietici contro le linee germaniche è stata bloccata e respinta dopo aver subito una severa decimazione. La Luftwaffe interveniva direttamente nel combattimento a terra, sconvolgendo le formazioni corazzate sovietiche e centrando diverse unità. Dei 150-110 carri armati che il nemico aveva lanciato complessivamente contro il tratto centrale della testa di ponte, oltre un terzo — esattamente 60 — sono stati distrutti. Numerosi carri, gravemente danhanno riguadagnato le loro posizioni di -, neggiati, < a stento [partenza. respinta dsevera deLa Ludirettameto a terramazioni ccentrandoDei 150il nemicoplessivamcentrale oltre un 60 — sonmerosi ca loro attacchi; ma sono e 70 aerei dei bolscen'incursione sulla Ruhr a a i I e Non meno severa la reazione germanica contro le forze aeree impegnate dal nemico: il numero di apparecchi sovietici abbattuti è salito in questi due giorni a ben 70. In quanto alle perdite di sangue subite dai sovietici, la loro estrema gravità è documentata, oltre che dall'orrida visione del campo di battaglia disseminato di morti nemici falciati nel corso dei loto attacchi a ondate dal micidiale tiro di sbarramento germanico, dalle impressionanti dichiarazioni dei prigionieri, i quali precisano come diverse formazioni di fanteria siano state totalitariamente annientate dal tiro concentrico delle armi tedesche. Il fallimento con cui si sono conchiuse le prime due giornate di questa nuova offensiva sovietica contro la testa di ponte del Kuban, le gravissime perdite di sangue e di materiali che questa ripresa è già costata ai sovietici, non sembrano tuttavia, per ora, indurre il comando nemico a desistere dal proseguire il suo tentativo. Costi quel che costi, i sovietici appaiono decisi a eliminare l'incomoda spina che il comando tedesco mantiene infissa nel loro ultra-seitsibile fianco caucasico. A questa rafforzata decisione sovietica^ si accompagna da parte tedesca una non meno salda volontà di resistenza. Malgrado la lunga pressione che si appunta contro la testa di ponte del Kuban, lo schieramento germanico non solo si mantiene nella più perfetta efficienza combattiva, ma ha anzi migliorato le sue possibilità difensive adattandosi, come sottolinea stasera un ufficioso commentatore, a tutte le esigenze di una resistenza prolungata. Dalle informazioni fornite stasera da fonte militare a complemento dell'odierno bollettino risulta che il nemico ha mantenuto la sua pressione anche nelle ultime ventiquattr'ore, non desistendo dallo sferrare numerosi tentativi nei corso della notte. Oli attacchi sovietici sono stati condotti da gruppi di 10-15 carri alla volta, al riparo dei quali sono avanzati a catena i fucilieri sovietici. L'azione dell'arma aerea avversaria a sostegno degli attacchi terrestri è stata svolta con attacchi a volo radente condotti da formazioni di 30-W apparecchi da battaglia. L'attacco culminante ha visto in campo un concentramento di iO-50 carri armati sovietici, al seguito dei quali un'intera divisione di fucilieri ha cercato di fare irruzione entro le linee germaniche. Anche questo attacco, però, è stato respinto con Z'annientamento di una decina di carri. Nonostante che il piano nemico prevedesse una immediata estensione dell'attacco contro il fronte tedesco del Kuban, anche ai lato nord-orientale della testa di ponte i sovietici sono 3tati nell'assoluta incapacità di attaccare da questo lato che pure, come già si è visto nel corso delle precedenti offensive, presenta per i difensori della testa di ponte, taluni svantaggi, data la potenziale minaccia di un aggiramento attraverso la zona lagunare. Il fallimento di questa parte del piano nemico è dovuto al tempestivo contrattacco svolto da parte germanica. Questo fatto è stato documentato anche da un comandante di battaglione sovietico catturato nella giornata di ieri. Dagli altri settori del fronte orientale non si segnala alcuna attività degna di nota a parte quella svolta dalla Luftwaffe, la quale è protesa con i suoi diversi tipi di bombardieri in esiziali attacchi contro le linee di collegamento e i centri ferroviari e logistici nemici. Tra i principali obiettivi si segnalano delle stazioni situate a sud-ovest di Bielgorod, degli aeroporti situati neUa zona di Leningrado, la ferrovia di Murmansk, ecc. Nella notte scorsa, apparecchi da bombardamento pesanti hanno proseguito i loro attacchi contro le retrovie nemiche. I tratti ferroviari Kraptokin - Kamensk, Swoboda - Kupiansk, Voronez - KastornoieKursk, Kastornoie-Jelez-Wolowo, nonché, nel settore settentrionale, il centro ferroviario di Tisctvin sono stati gravemente colpiti. Le bombe hanno strappato in più punti le rotaie, annientato o danneggiato dei treni e reso inservibile un gran numero di installazioni ferroviarie. Guido Tonella

Persone citate: Guglielmo Oberdan, Marinetti, Montanara, Swoboda