L'imperialismo americano non conosce confini

L'imperialismo americano non conosce confini L'imperialismo americano non conosce confini Un sistema di basi a disposizione degli Stati Uniti in tutto il mondo Buenos Aires, 27 maggio. Un interessante articolo apparso nella rivista settimanale americana News Week si Ja patrocinatore di una « pace americana ». L'articolo setnbra sia stato ispirato dagli ambienti militari americani. Esso porta il titolo «Base dopo la vittoria ». L'autore esige che venga stabilito un « sistema mondiale » di basi, il solo capace di salvaguardare la pace americana in presenza dello sviluppo dell'aviazione. Un mappamondo accompagna l'articolo. Esso divide il globo terrestre in tre « zone di sicurezza » : la prima comprende la regione del Pacifico, la seconda l'Atlantico e la terza l'Europa e l'Asia. La cintura del Pacifico viene considerata come la linea più importante per gli Stati Uniti. L'autore fa rilevare nello stesso tempo che la posizione strategica degli Stati Uniti in questa regione era troppo debole prima della guerra. L'autore reclama una nuova linea che dovrebbe andare dalla California a Nagasaki. Nagasaki stessa dovrebbe essere trasformata in una po tonte ■ fortezza dmericana. Le stazioni intermedie di questa linea sarebbero: Pearl Harbour, le isole Marshall e l'isola Guam. Formosa servirebbe di base intermedia sulla rotta del Giappone e le isole Palau in direzione delle Filippine, Una catena di posizioni necessarie per la salvaguardia con tra il Continente asiatico sa rebbe quella segnata dai pun ti: Surabaya, Singapore, Hong Kong e Sciancai. A queste si aggiungerebbero le basi se guenti nel sud-ovest del Pa cificb: Samoe, le Nuove Ebri di, la Nuova Caledonia e Gua dalcanar. La parte settentrio naie di questa regione dovreb be essere protetta dalle Aleu tine. L'articolo si sofferma poi a considerare la zona di sicurezza dell'Atlantico e chiede la creazione di basi americane nelle regioni dell'Africa, dalle quali l'Europa, potrebbe essere controllata. Tre linee strategiche vengono considerate come «importanti»: Terranova, la Groenlandia, V Islanda, V Inghilterra e Drontheim in Norvegia. La seconda linea passe- Vallo Atlantico: uno sbarramento anticarro e un nido di mitragliatrici davanti alle massicce fortificazioni. »♦»»♦»»»»»♦♦♦»♦♦»»♦♦ rebbe dalle Bermude attraverso le isole Azzorre e Gibilterra. La terza riunirebbe Portorico a Trinidad, Natal e Dakar. La zona europeo-asiatica verrebbe protetta prima di tutto dalla linea Gibilterra, Biserta, Creta, Alessandria, Basar, Aden e Ceplon. Dovrebbe essere trattata con la Turchia una base nelle vicinanze di Ankara. L'articolo incarica il Dipartiménto di Stato della cura di assicurarsi, di queste basi durante la guerra attuale. Esso reclama inoltre il trasferimento di basi che costituiscono attualmente possedimenti britannici. Le basi delle Antille sono già state solidamente occupate dagli Stati Uniti ai termini dell'accordo in seguito al quale si è addivenuti allo scambio di questi punti contro la cessione di cacciatorpediniere all'Inghilterra. Gli altri dovrebbero venire conquistati con le armi. Rapporto di Delcroix ai mutilati d'Italia Roma, 27 maggio. Il presidente dell'Associazione nazionale terrà rapporto ai mutilati d'Italia, parlando dalla Casa Madre, in Roma domenica 30 maggio alle ore 10,30. Il discorso sarà radiodiffuso da tutte le stLzioni dell'Elar. Precisazioni per le richieste dì notizie sui prigionieri in Russia Roma, 27 maggio. L'organizzazione equivalente alla Croce rossa è costituita nell'U.R.S.S. dall'* Alleanza della croce rossa e della mezzaluna rossa ». Spesso In casi di richiesta di notizie è per indagini sul nostri prigionieri nell'U.R.S.S. invece della predetta « Alleanza della croce rossa e della mezzaluna rossa > è erroneamente citata la « mezzaluna turca > (che va ben distinta dalla predetta associazione sovietica) f-onerando equivoci per le amigllè del prigionieri nell'U.R.S.S. A.M Tribu

Persone citate: Trinidad