Illusioni anglosassoni

Illusioni anglosassoni Illusioni anglosassoni ■ Roma, 27 maggio. sIl grottesco tentativo bri- mtannico di addossare-all'Asse la responsabilità della guerra aerea totale contro le città indifese e le popolazioni civili, trova nuove manifestazioni prive di fondamento quanto scarse di scrupoli. Stavolta è Churchill stesso che di fronte all'insurrezione unanime ohe nei Paesi civili va provocando il suo deliberato proposito di attingere, attraverso il terrorismo aereo contro gli inermi, quel successo che le armi non riescono ad assicurargli, non trova di meglio che far risalire alla Germania una cosi truce iniziativa per cui gli anglo-statunitensi, a prender per buoni i falsi del premier britannico, sarebbero costretti a ritorcere contro l'Asse sistemi soltanto da quest'ultimo posti in essere. Anzi, Churchill ha ritenuto di mettere con le Spalle al muro noi italiani, accusandoci, nientemeno, di essere autori, nella persona del generale Douhet, di una dottrina militare che nella guerra aerea portata alle . estreme conseguenze contro le popolazioni all'interno dei Paesi beUligeranti, trova il presupposto e la garanzia di una vittoria sul nemico. Evidentemente, a Churchill fa comodo individuare prece denti terroristici in capitoli teorici raccolti in volume fanti anni fa da uno studioso di dottrine belliche e non viceversa in aggressioni effettive consumate all'inizio di questa guerra a danno di pacifiche popolazioni lontane da ogni obbiettivo militare. E questo per la semplice ragione che il teorico dette incursioni aeree dell'avvenire è un ufficiale italiano; mentre gli aggressori effettivi sono britannici. Ma il paragone non regge. ^Comunque, se il Douhet ha teorizzato sulle funzioni degli aerei in guerra, Mussolini, in tempi non sospetti, ha inutilmente presentato alla conferenza internazionale del cosiddetto disarmo, concrete proposte per la umanizzazione della guerra in generale e per una generosa limitazione della guerra aerea in particolare. Con che, sul piano dottrinario, si fa pari e patta. E' stata invece la RAF a far cadere la notte del 12 gennaio 1940 le prime bombe britanniche sulle case coloniche di Westerland, nell'isola di Sylt. Queste bombe britanniche fuori di ogni obbiettivo militare, indussero i camerati tedeschi a colpire dall'alto gli obbiettivi militari delle Orkney. Ma gli inglesi vollero per Lo "scioglim sevefare nell'errore, consu mando nuovi delittuosi a-Vtac chi contro Sylt e HeUigenha- l i Ven fino a che, il 10 maggio 1940, gli inglesi, con una incursione su Friburgo, uccisero 57 civili tra cui 13 bimbi, Soltanto il 10 giugno 1940 il Comando germanico si indusse a un nuovo awertimen to facendo colpire dagli aerei impianti militari britannici, Ma la pazienza dimostrata da Hitler doveva avere un termine perentorio, data la pervicace tracotanza inglese. E il 17 settembre, non prima, ebbero inizio le azioni in grande stile contro Londra. Sono date e dati inoppugnabili che'Churchill non può smentire. E' invece il Maresciallo inglese dell'Aria, Harris, che va adesso patrocinando una barbara dottrina di guerra: vale a dire che la Germania, e a maggior ragione, dunque l'Italia, potrebbe essere vinta mediante colossali bombardamenti aerei. In questo modo, egli sostiene, si potrebbero risparmiare molte vite umane allorché si dovrà tentare dagli inglesi l'invasione vera e propria del continente. Ma queste incursioni nemiche non sono gratuite; anzi, a voler giudicare obbiettivamente, appaiono piuttosto costose, dato il numero crescente di apparecchi incursori che vi lasciano le penne e gli equipaggi. Si è d'opinione, a Londra e a Washington, che, non ostante le perdite che comportano, queste incursioni aeree sono parole del' corrispondente londinese della Suisse — « costano meno di qualsiasi altra operazione che si proponesse di raggiungere lo stesso scopo e possono, inoltre, accorciare di qualche settimana o di qualche mese le indicibili sofferenze che la guerra causa a tanti milioni di persone ». E' una. illusione, d'accordo; ma essa denuncia ugualmente le criminali intenzioni di un nemico, non soltanto -privo di scrupoli, ma altresì destituito di ogni senso morale. Contro questo nemico che vuol piegare il nostro orgoglio di combattenti facendo leva sul nostro sentimento di umanità, di amor familiare, di predilezione per l'infanzia, di rispetto per la vecchiaia, di gentilezza per la donna, non c'è che da abbeverarsi di odio per i tanti e gravi lutti che ci infiliate e stringere i denti per il momento che potremo ripagarlo di uguale moneta. E. D. ento,, della Ter

Persone citate: Churchill, Douhet, Hitler, Mussolini

Luoghi citati: Germania, Italia, Londra, Roma, Washington