Il gioco degli inganni

Il gioco degli inganni Il gioco degli inganni tra Mosca Londra e Washington Lisbona, 24 maggio. ,ggLa dichiarazione approvata dal Comitato esecutivo dell'Internazionale comunista per proporre alle sezioni estere lo scioglimento dell'organizzazione concedendo loro piena libertà di agire senza attendere gli ordini di Mosca viene unanimemente considerata come un atto di opportunità motivato da diverse ragioni: la difficoltà di poter impartire all'estero gli ordini di volta in volta necessari con assoluta rapidità a causa degli ostacoli di cui soffrono attualmente le comunicazioni; le.necessità di eliminare le diffidenze degli alleati anglosassoni verso Mosca considerata come centro di tutte le mene tendenti a sovvertire l'ordine nei loro rispettivi paesi; l'intento di facilitare l'infiltrazione del comunismo nella compagine degli altri Stati togliendo ai vari partiti comunisti il carattere di dipendenza da Mosca. Viene quindi riconosciuto che Stalin anziché rinunziare ai suoi scopi ha inteso compiere una mossa destinata a facilitarne il raggiungimento. I giornali neutrali constata no che il preteso scioglimen to della Terza Internazionale coincide: 1) col soggiorno di Davies 8. AlOSCtt' 2) coi grave conflitto scop piato nell'industria mineraria americana; 3) col dissidio tra comunisti e laburisti inglesi sull'affiliazione dei primi al laburismo; 4) col conflitto russo-polacco che malgrado tutti i tentativi anglo-americani rimane sempre acuto; 5) con l'imminenza della ripresa delle operazioni militari. Si ritiene dunque che la decisione di Stalin sia in relazione con questi cinque fatti in quanto dovrebbe permettergli: 1) di sfruttare a proprio profitto l'ansia di Roosevelt di giungere ad ogni costo ad un accordo con lui; 2) di continuare a sobillare il conflitto minerario americano senza addossarsene la responsabilità; 3) di far cadere la principale obiezione dei laburisti contro l'ammissione dei comunisti nelle loro file; 4) di facilitare il raggiungimento di un accordo con l'America sulla questione polacca; 5) di ottenere dagli alleati il massimo aiuto militare possibile per le prossime battaglie eliminando la loro diffidenza verso la politica sovietica. Regna però un certo scetticismo sui risultati che Stalin potrà raggiungere, perchè non sembra possibile che gli anglosassoni credano sinceramente alla effettività, sia pure in via transitoria, della decisione preannunciata da Mosca. I commenti dei loro giornali, quasi tutti intonati ad una illimitata soddisfazione, non costituiscono il minimo indizio per capire quali possano essere i reali sentimenti dei circoli dirigenti dell'Inghilterra e dell'America e anche quelli dell'opinione pubblica: essi evidentemente rispondono ad una parola d'ordine venuta dall'alto, ove si tende e sostenere la commedia moscovita nella illusione di riuscire cosi a neutralizzare l'impulso di legittima difesa contro il pericolo bolscevico che tiene unita l'Europa nella sua lotta contro la Russia e i suoi sostenitori. Soltanto il susseguente sviluppo delle relazioni russo anglosassoni, soltanto i fatti reali che caratterizzeranno questo sviluppo e non le dichiarazioni verbali e propagandistiche potranno indicarci quale sarà il risultato effettivo che Stalin avrà raggiunto. Ma già un primo smacco si delinea nel suo tentativo di ottenere la penetrazione dei comunisti britannici in seno al laburismo. Il Daily Herald, organo del partito laburista, infatti scrive: « I comunisti britannici sono sempre stati completamente sotto l'influenza dell'Internazionale comunista. Le loro decisioni potevano essere annullate puramente e semplicemente dal Comintern. I capi comunisti britannici non potevano assumere le loro funzioni senza il consenso della centrale moscovita. Ora il partito comunista della Gran Bretagna è liberato da qualsiasi obbligo di fronte all'Internazionale di Mosca. I comunisti britannici dunque avrebbero due possibilità: o scomparire nell'oblio, o proseguire la loro attività come organizzazione nazionale. Se i comunisti dovessero decidersi per la seconda soluzione sorgerebbe la questione se la loro affiliazione al partito laburista possa ancora essere impedita. I capi comunisti potrebbero sostenere ora che lo scioglimento del Comintern rende caduche le obiezioni contro la affiliazione ». Ma, concludendo, il ' Daily Herald esprime l'opinione che il partito comunista di Gran Bretagna persegua scopi e impieghi metodi che non possono essere armonizzati con quelli del partito laburista. Se il comunismo decidesse di continuare la sua attività, questi scopi e questi metodi sarebbero ora, come erano prima dello scioglimento del Comintern, incompatibili con quelli del partito laburista britannico. Perciò l'organo socialista respinge il tentativo di affiliazione dei comunisti. Mentre Mosca, Londra e Washington stanno cosi giuo--ando d'astuzia e la partita è tpvdMmcznctmtldovtumdtSaczGF in pieno svolgimento, la quarta Internazionale si sforza di profittare della situazione: la vedova di Trotzki, signora Sedova, che abita a Città del Messico, ha dichiarato: «Il mondo ora dovrebbe capire che la tradizione della rivoluzione di ottobre e della dottrina di Lenin e di Trotzki viene continuata soltanto dalla quarta Internazionale. Lo scioglimento formale della Terza Internazionale decretato da Stalin raopresenta il rito finale della lunga agonia di quella organizzazione che è stata rivoluzionaria ma che da molto tempo ha cessato di essere una forza di progresso del movimento operaio a causa della sua politica sempre mutevole e sempre errata ». La Sedowa comprova questa sua affermazione oitando le successive disfatte dell'Internazionale comunista in Cina, In Germania, in Spagna e in Francia. Anche il Partito socialista americano si dimostra molto riservato di fronte al gesto di Stalin e dichiara che lo scioglimento dell'Internazionale comunista è da considerarsi come « un indizio incoraggiante del desiderio di Stalin di trat tare con gli altri paesi ». Ma i capi socialisti dell'ala destra dicono chiaro e tondo che l'av. venimento non cambierà assolutamente nulla. Quanto a Willkie, che passa come un grande conoscitore dei russi, ha qualificato la decisione di Mosca come « un'abile mossa che contribuirà a dissipare : malintesi con le Nazioni unite ». In generale, la stampa americana, come si è detto, prende sul serio la decisione e parla di una grande vittoria delle nazioni unite nel campo politico ma contemporanea mente afferma che, a causa della bancarotta del comunismo all'estero, 1 vincoli di Stalin con il partito gli erano divenuti una sorgente di imba razzi piuttosto che un aiuto. Il ?tornale più scettico è il New ork Times il quale crede si tratti di un semplice gesto di o ipportunità che varrà al mas Simo * per la durata de guerra. II trucco svelato dagli stessi comunisti Roma, 24 maggio. La cronaca internazionale registra l'entusiastica adesione di tutti i partiti comunisti del mondo e particolarmente di quelli inglese e nordamericano, alla soppressione del Comintern, cioè di loro stessi. Il trucco è, quindi, svelato incautamente da coloro stessi che dovrebbero saperlo nascondere. Il trucco sembra del resto non persuadere eccessivamente neppure il popolo inglese. Il New Chronicle, ad esempio, si limita a scrivere che in seguito alla decisione di Stalin, i rischi della guerra mondiale numero tre dovrebbero risultare diminuiti. La guerra mondiale numero tre è, come tutti sanno, quella che si dovrebbe scatenare dopo il presente conflitto tra la Russia e gli Stati Uniti e l'Inghilterra. La prudenza del Netv Chronicle è eloquente, specialmente in questo periodo di euforia comandata.