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À 77'iftlT't iS'i-ir'lri'''i LA STAMPA Quando capitò in paese Limpidio Pacca ch'era 'sgherro davvero e (saettava le donne con due occhi alla traditora che non c'era femmina che non gli potesse dire: Limpidio, fa tu; che vuoi vedere le ragazze ! Uno squacquerio, un vieni e vai, un fai la rota intorno a quel bello fusto" come se il Signore Dio Gesù, d'uomini, a Sbettazzano, ci avesse mandato il primo, a consolazione delle donne. 'Limpidio Pacca veniva dalla provincia per certi affari suoi di mulini e cascatelle, e ci si doveva trattenere tempo assai, tanto che scelse alloggio in piazza, prima alla locanda, poi in due camere di affitto, pulite e 6enza ragazzo in casa. E si sa come capita : lui piaceva e lo sapeva; quelle di Spetezzano si storcevano tutte : ora un pizzico, ora imo sganascino, ora una sculacciatella. — Bada, Limpidio — finirono col dirgli gli amici — che tu a Spettazzano ci resti e ci fai razza. — Macché ! — rispondeva Limpidio menando giù di striscio il frustino sibilante. -— Vedete questo frustino? Ha la cima piena di polvere, no? Ebbene, là! un colpo secco e non c'è più un granello. E a dire 11 vero egli era più amoroso che generoso, più galante che pagante, che nessuna delle ragazze di Spettazzano poteva dire d'aver ricevuto, magari un complimento solo ma non una sola promessa, e non c'era motivo davvero d'esser gelose e invidiose l'una dell'altra. Tutte, meno la Dinda, la figlia del padrone dello spaccio in piazza, la quale dal giorno che aveva notato quel pigia e calca intorno a Limpidio, dal giorno che le amiche sue s'eran rimescolate dentro e fuori, sangue e pelle, lei s'era chiusa in casa, per così dire, a paletto, e lisciva soltanto di sera quando lui se ne stava in chiacchiere d'amici all'osteria a far, come s'usa, un po' di storia, di politica, di cronaca e di partita. Due passi e a casa; e le persiane socchiuse. Ma una notte dalla camera della Dinda, che dava in un vicolo dietro la piazza, muto e fiancheggiato dalle pareti monotone e smisurate di un convento abbandonato, viene un urlo ohe lacera tutto l'isolato. — Dinda, Dinda, figlia mia bella, che t'è successo, che t'hanno fatto? — E lei a sedere 6ul letto, stravolta e colle mani giunte come si dedicasse in punto di morte a qualche benedett'anima, gli occhi gonfi di lagrime, il petto a soffietto, i capelli arruffati. — Dinda, c'è qua mamma e papà tuo; chi hai visto, amore santo, chi hai visto, che t'hanno fatto? Non ci fu verso di cavarle un boccone di parola, tranne queste che lei ripeteva ansimando e raccomandando ai genitori di star calmi e zitti. — Un sogno, un sogno, un sogno terribile, mamma mia ! E guardava di quando in quando la finestra con occhi smarriti e paurosi, come per farsi certa che fosse ancora chiusa. Per qualche giorno nessuno ne seppe di più, ma le amiche che andavano a trovarla tutti i dopopranzi raccontavano che la Dinda da quella notte non era più lei; sciupata come una carta sgualcita, pallida, e cogli occhi accalamarati e pesti come di chi ha il male dell'insonnia e si rivoltola nelle lenzuola tutta la santa notte. — Fatela parlare, fatele metter fuori quello ch'ha dentro — si affannava la madre colle amiche — che tante cose si dicono meglio alle compagne ohe ai genitori; fatela sfogare, figlia mia, che quella non è più lei, non è più lei dalla notte del sogno. E vi dico che c'è qualcuno che l'ha affatturata, qualcuno che l'ha stregata, qualcuno che gli ha soffiato dentro il diavolo a quell'anima innocente. Insomma, le amiche tanto l'aggiunsero di domande e tanto la supplicarono di sfogarsi e di sputare il sogno che finirono per agganciarle la lingua e scioglierle il nodo dopo promesse e giuramenti su tutti i santi di star zitte e mute come le effigi dei morti sulle tombe. — Tutte le notti, da quella famosa che feci lo strillo, figlie mie, che mi succede ! Peccato mortale, ch'io mi sogno Limpidio che m'entra in camera da quella finestra, e figuratevi che io lo scongiuro d'andarsene, di lasciarmi in pace. Macche. Lui con un ghigno da diavolo mi s'avvicina, oh Dio! e mi dice qua e mi dice là, e mi fa su e mi fa giù, Madonna Santa, dormo, veglio? Io non lo so più. Io so soltanto che quella finestra non s'apre e la mattina è chiusa e sprangata, e in camera non ci sono altri buchi, tranne quello della serratura che io butte le sere atturo colla carta opaca. Questo il sogno della Dinda. E figuratevi quello che successe. — E a ohe ora viene Limpidio? • — E quanto si trattiene ? - E t'appare sempre bello ? — E che ti dice ? — E che ti fa? — E tu come resti, quando se ne va? Una rete, un intreccio di chiedi e dai, un piovi di domande e di risposte da far spasimare quelle ragazze tutti i dopopranzi in casa della Dinda, dove a poco a poco si era dato appuntamento mezzo Spettazzano femmina intorno all'affatturata. Non ti dico i genitori della Dinda! La madre, se il prete non la tratteneva ch'era un sacrilegio si sarebbe comunicata due volte al giorno; il padre, che era un eretico e sputava il diavolo a ogni cantone, diventò bigotto peggio del sacrestano, il curato 1© dava la benedizione tutte le sere, le vecchie facevano la novena per liberarla da quel sogno d'inferno, e giù requiemeterne, giù paternostri, giù litanie da svincolare in massa mezso purgatorio. Quando gli amici raccontarono a Limpidio il sogno della Dinda — La Dinda? — fece Limpidio corrugando le ciglia — E chi la conosce? E' lunga o corta, bella p brutta, zoppa o ritta? - — Eh via, Limpidio — strizzavano l'occhio i maligni — che tu la Dinda la conoscevi prima di venire a Spettazzano. ' — Io? Quant'è vero... — Eh via, Limpidio, che tu quella figlia 1 hai fatta cotta da un pezzo. — Io? Ma vi dico, ragazzi... Basta, tanto se ne disse e si soffiò del sogno, che un giorno il padre andò col coraggio dell'amor suo paterno da quel cancro di Limpidio e gli disse una delle due : o che lui pronunciava le parole per liberarla dalla fattura, o che quella ragazza la doveva sposare. Infamia; un parente di Satana in una casa onesta. Era per tutti il pozzo spalancato della dannazione e morte, ma bisognava, pure che quell'attinia si sanasse dalle sconcezze che lui, Limpidio, gli faceva di notte nei sogni di Mefisto. Limpidio capì seriamente, ci pensò un momento ppi disse : — Va bene, dirò le parole sante e tutto finirà. •• Un respiro; ' e-due'giorni appresso tutto finì davvero, tu dirai come? La Dinda si mise in pace a dormire la nottata intera, e magari non si svegliava nemmeno per la messa della mezza, e il. sogno svanì per incanto. Poverina, dopo tante notti passate a occhi sbarrati e col cuore in palpito nell'attesa del diavolo sporco, aveva ragione di riposarsi, no? E (Limpidio, che in tal modo aveva dato conferma d'essere Satana vivo, guarita ch'ebbe la Dinda con le parole sante, si trattenne ancora un po' nel paese, ma nessuno più l'incontrava, ohe anche lui se non erano le undici non s'alzava dal letto e dopo pranzo scappava sbadigliando a fare il sonnolino. Poi una mattina' se ne partì sul far del giorno e nessuno lo vide più. Ma il bello si è che quella mattina che partì Limpidio, a mezzogiorno non si trovò più nemmeno la Dinda nel suo letto, e si vide la finestra aperta, e il brigadiere scoprì sul davanzale, diceva lui, tracce e piste di quattro piedi da' donna e da uomo. Insomma, nessuno, ripeto, ne ha saputo di più e tutti per mettersi in pace, s'accordarono che Limpidio e la Dinda erano andati a far razza all'inferno. E io dico, meglio all'inferno, magari marito e moglie, che a Spettazzano dove gli amici.per quanto era vivo gli avrebbero ricordato — Hai visto, Limpidio, che qui ci ha messo radici e foglie? Roberto Bartolozzi Delizie del « paradiso Aumenta l'odio contro i « gringos » Lisbona, 19 maggio. (/.). In un'ampia corrispondenza da Città del Messico il corrispondente della rivista Time informa che aumenta tra la popolazione l'antipatia e l'odio contro i « gringos » tiel nord. Dai rapporti di « buon vicinato » tra S. U. e Messico piccole minoranze hanno tratto dei vantaggi, ma le condizioni generali di vita sono peggiorate. I numeri indici del prezzi al minuto sono saliti da 81 a 166 ed anche il popolo messicano, cosi parco e senza pretese, manca dei mezzi più elementari di esistenza. J II Presidente della Banca del Messico, Villanesor, ha affermato in un discorso: «Se gli S. U. non manterranno meglio' i loro impegni contrattuali la nostra situazione economica peggiorerà ancora. Noi rischiamo di perdere le nostre culture senza neppure raggiungere uh più alto grado di benessere. Gli S. U. esportano dal Messico tutte le materie prime industriali ma pagano in dollari e non in merce come avevano promesso. Con i dollari i messicani'non possono comprare le merci che sono loro necessarie. Anche politicamente la situazione è umiliante, perchè Washington si rifiuta di consegnare le armi necessarie per creare un forte esercito nazionale. Malgrado la cosidetta politica di « buon vicinato » non si fida del vicino. L'ex Presidente ed attuale Ministro della guerra Cardenas, intervistato da un giornalista se l'esercito messicano sarebbe disposto a combattere anche in territori al dd là degli Oceani, ha risposto: «Combattere con quali armi? Le lande ed i randelli? ». A ZONZO PER Bisca cinese scoperta a Berlino Berlino, 19 maggio. La polizia berlinese era stata informata che del cinesi si riunivano segretamente a giocare il majong, gioco severamente proibito in Germania. Dopo lunghi appostamenti, i poliziotti fecero improvvisamente irruzione l'altra notte nella cantina di un tedesco, trasformata in sala da gioco. Qui vennero sorpresi 28 cinesi Intenti a giocare con alte puntate; tutti vennero fermati. Mentre la maggior parte dei fermati pagava silenziosamente la forte pena pecuniara loro inflitta, il tenutario della bisca e sei cinesi cercarono di opporsi alla polizia, cosicché vennero per direttissima condannati anche alla prigione. Alle 23 a Berlino e in buona parte della Germania scocca la Polizeìstunde, cioè l'ora di chiusura di tutti i locali pubblici. A quest'ora si abbassano le ultime saracinesche, si chiudono le poche porte rimaste aperte, i camerieri si affrettano a radunare 1 tavoli e a capovolgere le sedie per afferrare l'ultima metropolitana che parte dal capolinea esattamente alle 23. Rapidamente la poca gente ancora in giro scompare dalla circolazione e solamente il passo cadenzato degli Schupo segna il tempo che passa. Vita insospettata A mezzanotte — si dice — tutta Berlino dorme, naturalmente se i pirati dell'aria lanciati in crociere di morte sono stati costretti lontano dalla capitale. Ma il silenzio e le tenebre che gravano sulla città non sono che un'apparenza di riposo. Centinaia di migliala di persone — uomini e donne — vegliano e lavorano e un indice rivelatore di questa attività è fornito dalle cifre del consumo di'energia elettrica. Spenti sono i mille chilometri di strade che formano la capitale del Reich; spenti i milioni di lampadine dei cinematografi, del teatri, dei caffè, del locali notturni, delle stazioni sotterranee e delle lunghissime gallerie della metropolitana; spenti i 340 chilometri di tubi al neon che compongono le insegne pubblicitarie luminose della grande Berlino: eppure le statistiche dicono che il consumo di energia elettrica è quasi tre volte superiore a quello prebellico. Il poderoso sforzo che sta compiendo il popolo germanico è visibile a Berlino come in tutta la Germania. Le officine, le fabbriche e certi uffici sono in piena attività ventiquattr'ore su ventiquattro. Tre turni di onerai si succedono ordinatamente e milioni di occhi vegliano nelle tenebre sorvegliando un apparecchio industriale che sta compiendo uno sforzo che ha del prodigioso: motori, carri armati, cannoni, aerei, armi di tutti i generi, munizioni; scarpe, tessuti, viveri in scatola, bottoni, chiodi, pellicce: mai l'industria germanica ha prodotto tanto come ora. Eppure nulla si vede di tutto questo, niente è a dlsposizlo ne del civile: tutto per la Wehrmacht, tutto per le forse armate. Il destino del pò- BERLINO DI NOTTE fille uentitrè si chiude ma il lauoro non conosce sosta polo tedesco è nelle mani dei suoi soldati. Ma a fianco di questa attività produttrice c'è una vita notturna insospettata. C'è un locale notturno vastissimo e sempre pieno da scoppiare, ci sono alcuni cinematografi gratuiti che aprono appunto alle 23 e chiudono alle 5 del mattino; vi sono alcuni ristoranti che servono cibi caldi e freddi a qualunque ora del giorno e della notte. Però per poter avere libero accesso a questi eccezionali ritrovi occorre essere in uniforme. Non basta ancora, bisogna essere Frontsoldaten (reduci dal fronte o partenti per il fronte) di passaggio nella capitale. Le stazioni di Berlino rappresentano senz'altro un centro di smistamento quale non esiste altro in Europa e forse in tutto il mondo. Centinaia di treni e di tradotte vanno e vengono, sono soldati che raggiungono le famiglie per una breve licenza, sono divisioni in trasferta, sono militari che rientrano ai loro reggimenti, sono reclute che da poco hanno indossato l'uniforme. Ora la maggior parte di questo traffico militare si svolge nelle ore notturne. I clienti tipo Forse non è cosi effettivamente, forse questa è solamente un'apparenza, perchè il traffico dei borghesi nelle ore di oscurità si riduce per ovvie ragioni. Ma è un fatto che di notte le stazioni sono zeppe di soldati, che non saprebbero cosa fare se le autorità civili e militari non avessero pensato a loro. Secondo il luo-o di provenienza e quello di uestinazìone, le soste dei soldati nelle stazioni di Berlino sono più o meno lunghe. La organizzazione assistenziale per le forze armate è tale che per almeno otto ore un militare In viaggio può trovar modo di occupare il proprio tempo. Ristoranti e cinematografi sono sistemati nei fabbricati delle stazioni o nelle immediate vicinanze In apposite baracche. Generalmente quelli che arrivano si precipitano nei ristoranti che devono essere assai bene organizzati se hanno servito negli ultimi dodici mesi una media quotidiana di 4 mila pasti. Sol-dati, crocerossine, ragazze lampo (Blitzmaedeln: sono le ragazze al servizio delle forze armate quali dattilografe alle telescriventi e negli uffici, telefoniate, radiotelegrafiste), operai delle organizzazioni Todt. militi delle S. S. e della polizia: questi sono gli StammRunden, 1 clienti tipo dei ristoranti in questione. Il cinematografo invece ohe si chiama « cinema notturno per i soldati di passaggio », si apre alle 11 di sera. Ingresso gratuito presentando 11 foglio di viaggio. Naturalmente la organizzazione è perfettamente tedesca: l'inizio dello spettacolo e la fine sono stabiliti in modo da coincidere con gli orari delle tradotte. Nessuna ora è Inopportuna ?er un soldato che torna dal ronte. Avviene anche che un militare arrivi in una stazione di Berlino e debba ripartirne da un'altra: ed ecco un servizio di autobus a sua disposizione. Sono 1 soliti autobus grigio-ferro che camminano a nafta e non sono precisamente comodi. Ma questi di Berlino sono c autobus a sorpresa ». Non pochi soldati protestano vedendo l'autista infilare strade Indubitabilmente sbagliate se la destinazione non è quella ohe desidera il militare in licenza. Ma l'autista ride e tira dritto per la sua strada che ha per obiettivo la Behrenstrasse, sede niente di meno che di Importanti uffici delH'O.K.W. Il vago timore che può assalire un soldatino che si vede trasportare al comando superiore delle forze armate svanisce quando t suoi occhi cadono su una tenue iscrizione luminosa che dice: t esercizio per i soldati della Wehrmacht — aperto dalle 23 alle 5»; svanisce 11 ttmors e succede la contentezza perchè questo serve il pubblico tutto in unifor¬ me, è un vero e proprio locale notturno, un cabaret esattamente come in pace. Allegria sovrana Sulle scene si succedono gli artisti più in voga: ballerini e cantanti, corpi di ballo e illusionisti, attori e attrici, acrobati e comici. Regna sovrana una schietta allegria, l'allegria « fra soldati », perchè anche gli attori e le attrici possono considerarsi tali in quanto più di una volta tutti sono, stati al "fronte a divertirei quelli ,che par una ragione o per l'altra non possono andare in licenza. Questi sono i « residui » della « vita notturna » berlinese, e la maggior parte della popolazione ne ignora perfino l'esistenza. Pero basterebbe che uno si mettesse a passeggiare per le strade della capitale per rendersi conto che l'immensa tranquillità non è che apparente. Scorgerebbe nel cuore della notte strani autobus, Pagamento anticipato Proprio nel paese delle vendite a rate, gli Stati Uniti, — sei miliardi di dollari di vendite a rate nel 'il — se ne progetta il rovesciamento e cioè una politica di vendite a prezzo attuale psr consegna differita a fine guerra. Lo chiameremo il piano Kaiser-Nugent dal nome ■ dei suoi patrocinatori che sono: un produttore di navi e un alto funzionario della politica creditizia nordamericana. I produttori dovrebbero impegnarsi, in base a tale piano, di consegnare nel dopoguerra case, automobili, aeroplani, mobilio, istituti sanitari, autostrade, ecc., ai prezzi di oggi con un aggio a favore del compratore del 10 per cento interessi. L9 somme attualmente versate per questi acquisti sarebbero utilizzate dal Tesoro e dal Tesoro versate a Adriana Benetti in « Tempeste sul golfo » nave bianca, ha avuto in Germania il epredicato» di «grande valore politico». — Proseguono in tspagna, a cura di Matarazzo, le riprese di Dora o le spie. — Il nuovo film di De Sica, / bambini ci guardano, e finito. — E' quasi pronta la sceneggiatura de / tre moschettieri: il moschettiere regista sarà Alessandro Blasettt. — A Madrid, diretto da Mastrocinque in due versioni, Il matrimonio segreto, con Laura Solari, Nerio Bernardi, Franco Coop, Miguel Ligero ed Erszi Slmor. — Proseguono le riprese de La moglie in castigo, regìa, di Leo Menardi, con Luisella Beghl, Roberto Villa, Cesco Baseggio; © de Lo- signora in'nero, regìa, di Nunzio Malasomma, con Carlo Ninchi, Antonio Ganduslo e Laura Redi. — E' allo studio un film che. si fregerà di un titolo glorioso. Le baruffe chiozzotte, senza perciò essere una riduzione-contaminazione della commedia goldoniana: narrerà Infatti come questa nacque, romanzando tutto un breve periodo della vita di Goldoni. Fochi sanno da quante persone sia visto U « giornale » Luce in un anno, nelle sale italiane di proiezione, che sonò 5s7^: quasi mezzo miliardo di spettatori, più esattamente 424 milioni. AlPediaione italiana si sono successivamente aggiunte l'ungherese, la croata, la bulgara, la romena, la greca, la francese e la svedese. Fino a oggi i «giornali» pubblicati sovh 2871, il ritmo di pubblicazione ne è da parecchio tempo bisettimanale; nel triennio 1940-42 «omo stati inoltre editi dall'Istituto 210 documentari. La nuova Casa editrice « Prag-Film », di recente costituitasi a Praga allo scopo di accentrare nei suoi studi tutta l'attività produttrice del Protettorato di Boemia e Moravia, ha ultimato tre film: Le pulsile di Bischofaberg, Ereditiamo un castello, e Amore e dolore. Un quarto film, La pecora nera, è attualmente diretto dallo Zittau, con Lotte Kooh e Waldemar Leltgeh. #** Scolari per un giorno. Una rivista svizzera ha avuto una curìoaa iniziativa: quella di organizzare, nelle pitì, importanti città della Confederazione, dei ' corei cinematografici della durata di poche ore. Zurigo e Basilea, Berna e Losanna avranno così tali singolari lezioni, molto... accelerate: un regista esporrà come si produce un film, un operatore darà dimostrazioni più o meno pratiche, una minuziosa visita a uno studio completerà la laboriosa giornata. La rivista si propone di scoprire, con questa sua opera di propaganda spicciola, nuovi talenti per lo schermo. Gli auguri sono naturalmente doverosi. m. k. f. b. - Giovedì 20 Magg sovietico » io 1043 - Anno XXI À