QUEL POVERO IMPIEGATO

QUEL POVERO IMPIEGATO QUEL POVERO IMPIEGATO ,janibe da! letto e in dieci minuti, lavato vestito e pettinato, si trova già tra la calca dei tram e dei filobus; lo amo quando saluta con deferenza il superiore, quando sorride per non rovinarsi la carriera, - quando tiene il capo chino sul tavolo per ore intiere; amo 1 suoi bambini, i suoi miracoli di piccolo risparmiatore, il suo vestito della domenica. Egli è il sangue vivo, lo spirito semplice. La parte di umanità che senza saperlo ha una visione chiara delle cose. Le fosse son tutte uguali, non vai più di qualsiasi pazzo sogno la solida e ferma realtà di una famiglia, di uno stipendio sicuro e di un ordine generale e costruttivo? Questo l'Impiegato non lo sa, lo intuisce. Ma non si rende conto che a reggere il mondo è lui, con le sue deboli spalle e il suo vestito della domenica. Che 1 lette¬ , 1 A cavalcioni sulla canna di un grosso calibro, questi due specialisti riparano il pezzo che ha « lavorato » a lungo (Foto Wb.) la categoria, giunsero alla sorprendente e contabile affermazione: «umorista è colui che possiede il 51 per cento di umorismo ». Giustificar oIno cosi alcune loro escluolsionj (Vergani, 48 per cen-|to; Ramperti 49 per cento; -|e Bacchelli, 50 per cento: - ! per un solo punto hanno per- so ja cappa, le pagine di Lo - sa ^ tonno e de II rabdoman o te). Manco gli inappellabili - « per cento» fossero risulta-:ti da indiscutibili conteggi di è ; laboratorio, tanti glòbuli biani chi, tanti glòbuli rossi, -1 Ma sarà meglio non insistea;re su astrattT criteri; quai lunque egSl slan0| sono soven- r te croce „ dellzi,a dl ogni com. a pllatore di antologie In più, - si è voluto escludere il - ?eatro; e con u teatro le ^ o iemiche, le note critiche e let- pur facendosi qua e là parecchio indulgente Di pagina In pagina a terarle, i versi (e così è stato i • radlato un pascareiia) ; è ri.imasta Ia narrativa; di que-;ata „ aono volute dare pagine -,letterariamente concrete e la e acelta ha H a un ^ riliev0 è a n : a », 1 i n Su quelle dei giovani e del giovanissimi alte si levano le insegne di sei scrittori: Baldini e Bontempelll, Ojettl e Palazzeschi, Panzinl e Pirandello. Di Baldini si rileggono alcune delle più sàpide pagine del Michelaccio, ed è sempre _un incanto; di Bontempelll si~j incontrano alcuni dei suoi rac- ò'con^ cne t&nta attenzione deì ' starono quando apparvero, fra - » 1922 e il MM^Jettl ci of- e tre Cose vU,te> viste con « un sorrisetto glabro, di dietro X ™ lucidissimo monocolo; Far-1 lazzeschl „, da , suoi to'nl di favola e di beffa, tratti da 77 pafio dei buffi; Fanzini parecchie pagine esemplari de! Viaggio di un povero letterato, de La Madonna di Mania, di Santippe; e Pirandello due dei suoi più perfetti racconti, La ee ; e, - morta e la viva e La buon'ani ma. dalle « Novelle per un anno ». Sono sei scrittori giustamente amati e ammirati, ciascuno del quali ha, si, un suo evidente umorismo, tanto per adoperare un'altra volta ancora questa parola; ma è un tono di una più vasta gamma, che anche a quel tono deve di essere quella che è. Meno complessi, più dichiarati, tutti innegabilmente al... 51 per cento, 1 ventuno che a 3uei sei fanno vivace e baianzosa corona: da Zucca ad Anlante. da Brancati a Zavattini, da Patti alla Brin, da Mosca a Campanile, da Fanciulli a Longanesi, da Marotta a Guareschi. Pagine tratte da noti e fortunati volumi, o rintracciate sfogliando giornali e riviste, e tutte calibrate dalle attuali possibilità dei singoli scrittori; ai quali s'accompagnano disegni caustici o sbarazzini di Novello e di Bàrtoli, di Borgese e di Sacchetti, di Mondami, di Camerini, e di altri ancora. Comune a tutte queste pagine un pedale basso, più o meno amaro, ad accentuare le singole variazioni, ora acute, ora svagate, quasi sempre con l'impegno di una coerente deformazione, che soltanto in alcuni si fa roman tlcheggiante, quasi melata. Ma il lettore troverà da sè alcuni dl quelli che hanno oggi dirit- to a essere considerati fra lnostrl migliori umoristi: e di altri, fra i più giovani, cor-nualmente riconoscerà le legit- tlme speranze. _ U _ (viario Uromo rati, i poeti, gli artisti vivono in quanto lui li mantiene, che la vita è possibile in quanto lui e milioni di fratelli suoi la rendono possibile. Amo l'impiegato che apprezza le pantofole, le mutande di lana, il letto riscaldato, la cronaca cittadina, le cartoline del pubblico, e che non ha vergogna, nel pomeriggi domenicali, a trascinarsi in tram tutta la famiglia tenendo in collo l'ultimo dei nati. La sua anima è senza complicazioni, nessun problema macina il suo cervello. E gioisce della pagella del figlio, del treno popo.are, degli auguri di Natale. Non si crede nè al di sopra nè al di sotto degli altri. Sa stare al suo posto. Perchè ci slam fitti In mente che sia un infelice? Traboccanti sono 1 nostri libri di tenera pietà per quest'uomo sano al mente e di corpo.

Luoghi citati: Anlante, Mosca, Novello