La protezione dell' agricoltura

La protezione dell' agricoltura La protezione dell' agricoltura dalle offese aeree incendiarie La malvagità nemica non si sazia bombardando città, suscitandovi incendi e devastazioni, spargendo piccoli oggetti che, raccolti da innocenti mani, dilaniano e uccidono. La barbarie arriva anche alle campagne sparse, ai raccolti pendenti, ai depositi di prodotti agricoli. Preme al nemico, oltre al far vittime umane, di farne anche fra gli animali allevati e di distruggere quanto più può dei sudati raccolti, destinati all'alimentazione del Paese. L'offesa dall'alto per questi ultimi nefandi scopi si manifesta sotto forma di incendi provocati. Sono strumenti e ìmezzi per destarli le famose \piastrine e le bombe al fosfo- ro, i palloncini portatori di in- ivolucrl con polvere incendia- ria che una batterla elettrica gfatteci W*T22nf*U?^',iHl \^^l^^P^^J^^Ìcon fosforo, 1 tubi e gli spezzoni Incendiari, e anche 1 semplici pezzetti di fosforo bianco che paiono innocui sassolini e che, a contatto dell'aria, si accendono e propagano le fiamme al corpi vicini. Cosa si può fare contro queste insidie cosi minacciose? La prima e più importante cosa anche qui è di conoscere ciò che può esser fatto a danno delle campagne e quanto deve farsi subito in caso di incendi. Non sarà, quindi, mal szBrmdabbastanza raccomandato ai [Mpodestà, ai parroci, ai mae-: stri, anche dei più piccoli comuni, di fare subito una chiara propaganda delle norme preventive e delle eventuali repressive, di incendi agricoli Moltissimo possono i parroci dal pergamo; e molto gli insegnanti nelle scuole, almeno nelle classi dei più anziani. I ragazzi andranno poi a casa a riferire alle famiglie. Non si perda tempo. Quest'opera va fatta subito. Nelle vicinanze delle case, dei fienili, delle stalle, dei pagliai, si tenga una scorta d'acqua sempre pronta, e, se acqua non c'è, un mucchio di sabbia o di terra leggera per spegnere i primi segni di incendi. Le aziende che possono faranno bene a provvedersi di uno o due estintori. Nel fare pagliai, biche di fieno, mucchi di legna, tenerli distanti l'uno dall'altro tanto che le fiamme non si propaghino ai cumuli vicini. Decentrare, anche qui, è indispensabile tutti gli ammassi, piccoli o grandi, di materie che siano infiammabili. Soffitte e sottotetti delle case coloniche vanno tenuti sgombri. Sollecitare quanto più si possa il raccolto dei prodotti più esposti alle ire nemiche. Si è sempre dai tecnici raccomandato di mietere presto il frumento non appena la granella ha perduto la consistenza molle lattea. Per evitare che tutto il prodotto di un appezzamento a grano o cereali alimentari sia esposto a rapida distruzione, sarebbe indicato mietere a strisele, lasciando così delle zone abbastanza larghe da funzionare come tagliafuoco: regolarsi secondo la normale direzione del vento. La mietitura va fatta raso suolo e il più presto possibile (beati quelli che oossono disporre di mietitrici!). ssqsislPCtBsmmLgtdfcdpsnsmBvsgI cumuli dei covoni non stanofetroppo grandi: non siano di-!sposti in fila nel senso del ven-\mto dominante e siano dlstan- zlati a scacchiera cosi che se \funo piglia fuoco non lo prò-1»r,oni*i „a oit»„ ,„ i £pSm.i««^ ^Ri £»ntiJ?'Mtrebbiatura su spazi ben pulì- ti da ogni erba secca e dove\ps abbia vicinissimo un depo- fsito d acqua (vasca, cisterna, \pozzo). Anche nei magazzini po granai, frazionare i mucchi \e assicurarsi che la copertura 'dei locali dia le maggiori ga- ranzie di resistere al fuoco. _ . 'Come norme per repr mere ;ì principi d incendi, si ricordi ,che se si tratta di piastrine io di pezzi di fosforo bianco, [que:tl non bruciano se bagnati: quindi buttar subito acqua addosso o sabbia o terra. Se le piastrine sono molte, pren- Isderle con le molle (mai con [le mani!) e riunirle in una bu- 'ca. lasciando che ivi brucino ipure... a soddisfazione dei ne- ìmici. Se si tratta di spezzoni, e non potendo sapere se sono {munlti o no di bombe espio- \sive, aspettare cinque minuti, »noi avvicinarli a huttnr sonra sacchetti di sabbia o te?ra \saccnetti di sabbia o terra leggera: se già bruciano su\qualcosa che possa inflam-\marsi, avvicinarsi riparato da una, specie di scudo (un pez- \azo di legno, un bandone, ecc.) \ e rimuoverli collocandoli su ! terra nuda. Ugualmente si procede per le bombe incendiarie. Anche verso le bombe al fosforo, le latte o i bidoni o le bottiglie o gli altri oggetti incendiari si userà come mezzo di difesa la sabbia o la terra asciutta, ma occorre particolare attenzione giacché questi ordigni contengono ma terie incendiarle che, una voi-1 ta libere, possono spandersi su larghe superfici. Altra cosa da ricordare è che i vapori del fosforo che brucia sono velenosi; quindi avvicinarsi sopra vento e tenere un fazzoletto umido o una pezzuola bagnata al naso. Se qualcuno ha disgraziatamente respirato tali vapori, metterlo alla grand'aria, ventilata, e praticargli la respirazione artificiale. Se è ingenuo ritenere che queste norme bastino ad assicurare l'integrità dei faticati j raccolti agr.coli è però sempre un volonteroso non indifferente aiuto diffonderle fra i campagnoli, uomini, e soprattutto fra donne e ragazzi che in molti poderi costituiscono l'unico personale attivo rimasto ai campi e alle stalle. E che Iddio allontcnl anche questi pericoli dalle nostre belle campagne! ! Arturo Marescalchi

Persone citate: Arturo Marescalchi