I bilanci delle Forze Armate

I bilanci delle Forze Armate I bilanci delle Forze Armate approvati per acclamazione al Senato Roma, 14 maggio. Presieduta dal presidente .del Senato conte Suarao la commissione delle Forze armate si è riunita insieme con quella di finanza per l'esame e l'approvazione dei bilanci della Guerra, della Marina e dell'Aeronautica. Sono presenti i Sottosegretari di Stato per la Guerra, la Marina, l'Aeronautica e le Finanze. Sul primo bilancio ha preso la parola il sen. Gaetano Zoppi per inviare un plauso ai nostri meravigliosi combattenti e un fraterno saluto alle città colpite dall'offesa nemica. Quindi ha brevemente trattato della difesa antiaerea. Il sen. Giuseppe Rota, relatore del bilancio della Marina e il sen. Cristoforo Ferrari, dell'Aeronautica non hanno parlato; il sen. Giuria relatore del bilancio della guerra ha espresso la suo. fiducia nell'eroico comportamento dei nostri soldati di cui recentemente abbiamo avuto nuove luminose prove: sia gloria a loro e al loro magnifico comandante! I nostri preparativi di difesa i L'oratore ha quindi chiesto al Governo qualche dichiarazione sugli apprestamenti a difesa del sacro suolo della Patria. Infine ha invitato il presidente a proporre che la approvazione dei bilanci sia fatta Der acclamazione. Il sottosegretario di Stato per la guerra, ringraziato il sen. Giuria, accenna rapidamente all'eroico epiloco degli avvenimenti in Tunisia e dopo avere reso omaggio al valore dei Caduti e alla fiera resistenza delle popolazioni sottoposte al cieco livore del nemico, passa in sintetica rassegna i principali avvenimenti militari svoltisi di recente in terra di Russia. Ricorda il valoroso comportamento delle divisioni Cosseria e Ravenna, che sostennero per più giorni l'urto di forze valutate a sette divisioni e un corpo corazzato, a quello non meno degno di ammirazione delle divisioni Pesubio, Torino, Sforzesca Terza oelere, dei reparti Camicie nere, della divisione Julia, del Corpo d'armata alpino operanti contro forze nemiche valutate a due corpi d'armata corazzati, cinque divisioni di fanteria e un corpo di cavalleria. Ricorda a tale proposito i numerosi bollettini del Quartier generale germanico che hanno riconosciuto il largo e generoso contributo di valore e di sangue del soldato italiano in quella terra ove sei generali, 23 colonnelli e un console hanno diviso l'avversa e immeritata sorte di quel prodi. Si sofferma quindi sulla funzione avuta e sul compito assolto dalla I Armata e passa successivamente all'esame più diffuso dell'importanza strategica che viene ad assumere l'antemurale tirrenico costituito dalle nostre isole ai fini dei- vnLt spera sempre di concludere subito un incontro a tre e si muovono le pedine più di verse da quella della ripartizione dei rifornimenti a quella della scelta del secondo fronte europeo nel punto più gradito dal Crem lino. a. s. o a i i e e e o e la difesa della penisola. Fa poscia una succinta analisi del potenziale militare delle, isole mediterranee preparate . dal nostro Stato Maggiore ed espone le linee generali della situazione militare che ne consegue in relazione al concetto di difesa al quale s'informano dislocazione, entità e compiti delle truppe e del mezzi, facendo una particolareggiata disamina della organizzazione difensiva da tempo studiata e ormai in atto In aderenza all'entità della presumibile minaccia dell'avversarlo. U Sottosegretario di Stato si sofferma successivamente sulle predisposizioni adottate nei tratti di costa vulnerabili, sulle possibilità d'intesa e di manovra del retroterra, sul contrasto aeronavale, sul convogli, sulle possibilità dei rifornimenti e dell'alimentazione dell'attacco, sulla difesa contraerea e sulla sua organizzazione necessariamente indipendente da ogni altra attività operativa. Nel calcolo delle probabilità di riuscita di un'iniziativa nemica inserisce il rischio dell'aversarlo In relazione all'Importanza effettiva del successo nel quadro generale dell'economia delle forze e del risultato decisivo della guerra. Si addentra quindi nell'esame del lavori compiuti e in corso per il potenziamento della difesa costiera al quale concorrono predisposte masse di manovra di grandi unità mobili, nonché l'organizzazione delle piazze militari marittime, dei porti e degli aeroporti. Dopo avere illustrato 1 provvedimenti adottati nel campo logistico con particolare riguardo all'autosufficienza In posto e all'organizzazione del trasporti terrestri e marittimi, nonché alla capacità di assorbimento delle Isole commisurata al fabbisogno delle truppe e delle popolazioni civili, l'oratore dà notizia delle misure adottate nel campo organizzativo allo scopo di Llisci-pllnare con visione, totalitaria dipendenze, attribuzioni e responsabilità di comando. Conclude affermando che l'alta capacità dei comandanti e il provato valore delle truppe danno pieno affidamento che ogni tentativo del nemico urterebbe contro un formidabile baluardo di volontà e di petti. Le alterne vicende inevitabili nel corso di ogni guerra sono seguite oggi dal Popolo Italiano con consapevole ansia, ma con Z'incroWabile fede dei forti nella sicurezza che, sotto l'alta guida del Duce, i nostri valorosi soldati, piegato ancora una volta il destino, porteranno alla vittoria il tricolore d'Italia ver il bene inseperabile del Re e della Patria. mmpm L'eroismo della Marina Il Sottosegretario di Stato per la Marina dichiara di volere rispondere alla richiesta di precisare quale sia la situa zlone nella quale la R. Marina si appresta ad affrontare gli eventi che ai approssimano. Bisogna considerare che la forma presa dal conflitto ci ha fortato a dover combattere olre mare tutta la nostra guerra non soltanto in Africa, ma anche in Dalmazia, in Montenegro, in Grecia e nell'Egeo. Le comunicazioni terrestri con alcune di queste zone di guerra sono scarse e precarie, I mentre l'entità delle forze in lezione e l'attività di esse sono , i o i e o a a i . a a a o. n e, n o molto superiori a quanto comunemente si pensa. Basterebbe l'aver p^mw amftenTRTe" per tre anni e continuare oggi ad alimentare cosi vaste operazioni nel Levante per costituire titolo di speciale altissima benemerenza. Tuttavia — osserva l'oratore — Queste immani operazioni di rifornimento si presentano come assolutamente secondarie di fronte alla lotta marittima per il possesso dell'Africa. Dice volutamente « torta marittima per il possesso dell'Africa» perchè occorre stabilire ben chiaro che non ai è trattato di un servizio logistico di retrovie più o meno protetto, ma di un combattimento continuo cóntro un nemico prevalente in atto, ma sopra tutto enormemente prevalente per le grandi riserve navali ed aeree pronte a sostituite le perdite. Il contrasto è stato formidabile: esercitato con navi grandi e piccole, con sommergibili, con aerosiluranti e bombardieri, facilitato e diretto da un fitto ininterrotto servizio aereo di ricognizione diurna e notturna che ci ha messo nella condizione di giocare sempre — da parte nostra — a carte scoperte senza il van faggio della reciprocità. Anche più aspra e accani ta è stata la lotta per la Tunisia svoltasi per sei mesi in uno spazio ristrettissimo nel quale 11 nemico ha concentrato tutti i mezzi di guerra marittima di cui disponeva: incrociatori e cacclatoperdinlere, posamine veloci motosiluranti, sommergibili e soprattutto aerei, aerei, aerei. Il cammino da percorrere per le nostre navi non era cosi breve come può sembrare al l'esame superficiale della di stanza di 80 miglia tra Marsala e Capo Bon. Da altri porti ben più distanti, ma che per la loro attrezzatura erano 1 soli che si prestassero a questo Ingente traffico, partivano 1 nostri convogli. Non quindi un breve salto da farsi in poche ore notturne, come troppo spesso si é sentito dire, ma una navigazione relativamente lunga nella quale era impossibile non alternare almeno una notte e un giorno interi. L'ultimo tratto, quello del Canale di Sicilia, doveva passare attraversò estesi campi di mine, alcuni posti da noi per proteggere con due muraglie i convogli nel tratto dove più facile sarebbe stato al nemico offenderli con navi di superficie, e altri posti dal nemico per sbarrare il nostro cammino. Anche più agevole per esso, in questa zona ristretta e a cosi breve distanza dalle sue basi, la continua ricognizione aerea diurna e notturna. Anche più facile l'azione aerea in massa. Onore alla nostra gente di mare e specialmente agli ufficiali e agli equipaggi delle nostre infaticabili siluranti che non hanno mai contato il numero dei nemici nè soppesato prima di partire, di ripartire 'un'altra volta e ripartire sempre, l'entità dei rischi da affrontare! Con questo l'oratore non vuole affermare che noi. abbiamo tutte le forze che desidereremmo avere per contrastare le eventuali iniziative del nemico contro le nostre tazazalaqcogpcsOnesl'ptotvtlamnpscggngf—caltL§dvsncqcrgrpnnqscstirnpmzipmpcoste. Dice soltanto che il ne-imlco sa di non potere aXiron-. tare un slmile tentativo senza trovare accanita reslsten- . za* ahette :su>-nWé, oltre ~qùèl-*] la che gli verrà dall'aria e quella che poi troverà sulla costa. Quando entrammo in guerra tutti i critici navali previdero che la nostra capacità di resistenza sul mare sarebbe stata di pochi mesi. Oggi, dopo tre anni di lotta nei quali slamo stati noi ad esercitare il traffico nel nostro mare e a chiuderlo all'avversario, siamo ancora pronti a dargli del filo da torcere. Abbiamo finora fatto crollare i calcoli e le previsioni degli esperti In stretto contatto con l'arma sorella, la Marina contrasterà al massimo 1 plani nemici anche nel prossimo avvenire. « Per tutti i nostri Caduti per tutti i nostri dispersi, e sono tanti, per tutti coloro che ci hanno lasciato un così grande retaggio d'onore di gloria- e di sacrificio, perchè non vi può essere onore e gloria senza sangue, vi affermo — conclude l'oratore — che noi saremo fedeli alla consegna: resistere, resistere a-oltranza, per la vita e per la morte. Resistere: per l'Italia, per il Re, per il Ducei». La tempra dei nostri 'aviatori Il Sottosegretario di Stato §er l'Aeronautica inizia il suo lscorso parlando del formidabile contributo dato dalla volontà degli uomini per sostenere una lotta che è divenuta sempre più dura e accanita. Mette In evidenza quanto sia stato elevato il contributo di sangue generosamente offerto dai prodigiosi uomini del cielo, dichiarando che le perdite subite per cause belliche In tre anni di accanita lotta ascendono a 12.500 uomini dei quali quasi duemila ufficiali. A questi si aggiungono altri settecento ufficiali e circa tremila sottufficiali e specialisti di truppa deceduti o feriti per incidenti di volo occorsi durante la febbrile preparazione necessaria per colmare le perdite subite in combattimento ed assicurare l'efficienza delle linee. Nell'accennare a queste perdite addita alla riconoscenza del Paese lo spirito squisitamente eroico della missione cui sono chiamati i nostri equipaggi. Per quanto riguarda il materiale e ormai noto come la corsa al superamento qualitativo delle macchine e l'evoluzione delle forme di combattimento richiedano un potenziamento industriale di primissimo ordine sostenuto da un'alta capacità tecnica. Senza scendere a particolari dettagli l'oratore accenna alle difficoltà che debbono essere affrontate poiché la guerra aerea è Inesorabile contro le vecchie macchine. Massimo sviluppo è stato dato alle forme dell'arditismo aeronautico, ai velivoli siluranti, agli assaltatori, ai velivoli da combattimento. Una parte predominante ha avuto e continuerà ad avere l'aviazione da caocia dominatrice del cielo, indispensabile In ogni settore della battaglia sia aerea che terrestre e marittima. Grande sviluppo ha pure avuto l'aviazione da trasporto, la cui eroica attività ha spesso risolto difficili situazioni. Il contributo della R. Aeronautica nella guerra attuale inwó essere riassunto in nuesle . ciji e; navi da carico attenda-

Persone citate: Cristoforo Ferrari, Duce, Giuria, Giuseppe Rota