Eroica morìe in Russia

Eroica morìe in Russia Eroica morìe in Russia del capitano Antonio Borruto Fa scudo del proprio corpo -al comandante sotto il tiro dei carri nemici Roma, 13 maggio. Il capitano Antonio Borruto, ufficiale addetto al comandante del 35.o Corpo d'Armata, 8 caduto, come si apprende oggi, sul fronte russo, suggellando con un gesto sublime la sua vita di combattente. Borruto era nato a Bagna-1 ra (Reggio Calabria) il 7 marzo 1901. Allievo Ufficiale nel 1923, fu nominato sotto- ! tenente di complemento di ar-1 tiglieria nel luglio del 1925. Richiamato alle armi con il grado di tenente nel 1940 al comando di un settore costiero, seppe meritare in lunghi mesi di servizio, vivi elogi dai suoi superiori per avere potentemente sistemato a difesa la posizione. Fermo di carattere, amato dai suoi artiglieri, pronto sempre all'azione, lasciava indovinare con il suo temperamento animoso e volitivo, che anche sul campo di battaglia dn1ttrmavrebbe saputo distinguersi. I PCapitano nel maggio del 61941, parti per la Russia, de- Icstinato al Quartier Generale Ldel 35.o Corpo d Armata e, .fin dai primi contatti con li ?nemico, mostrò fierezza e Usprezzo del pericolo. Addetto Ialla persona del generale Comandante, si senti legato a lui da affetto filiale e di questo purissimo sentimento seppe dar prova più tardi nel momento cruciale di una drammatica giornata. Era il Natale del 1942. Una nostra colonna motorizzata, che da più giorni marciava combattendo tenacemente per sfuggire all' accerchiamento delle truppe rosse, sfilava al calar del sole sulla pista di Roschek. Prima che la lunga notte invernale stendesse le sue ombre favorendo la insidia del nemico pronto all'agguato, era indispensabile asserragliarsi nell'abitato. Sfruttando al massimo le possibilità degli automezzi, la testa della colonna aveva raggiunto le prime case di Roschek allorché fu fatta segno ad una vfitta gragnuola di granate di npiccolo calibro lanciata da. auna mezza dozzina di carri |marmatl sovietici che, schierati , mad arco, avanzavano lenta- bmente sulle alture dominanti ntdmradil paesello. Il momento era difficile e quanto mal periglioso. Ma gli ordini furono presto dati: affrontare il nemico con I pezzi contro carro e far compiere alla colonna una ampia conversione attraverso la steppa nel tentativo di raggiungere la pista di Krass nzchilometri di distanza. La ; marcia venne ripresa velocis-1 sima, mentre i carri soviet!-, ci, intuita la manovra, allun- : gavano il tiro prendendo a;battere con precìso fuoco la strada e le case di Krass- < nojarovvka? chefurono presto ' tutte un rogo. • 'Con il gruppo di testa sempre primo al pericolo, sempre | primo all'esempio procedeva i il Generale, incurante dell'of-1 fesa nemica rabbiosamente diretta contro l'audace colonna che, chiusa in una corona di j proiettili traccianti, divenne ! presto facile bersaglio. I cristalli dell'automobile del co- mando, nettamente inquadra- ! 1 autista i ti volarono in pezzi 1 autista , ed un carabiniere di scorta 1furono colpiti: Borruto, che | :avevai vissuto le drammatiche, | vicende di quella giornata coni 1 la fredda calma ed il^ corag- !gio propni della gente cala- bra, valuto la situazione, intuì che la vita del suo Generale !era in pericolo e con slancio jfigliale gli fece scudo del suo corpo. IColpito alla fronte, «adde !esanime. Ripresa la conoscen- za, incurante della sua sorte, chiese ansiosamente se il Ge-neralc fosse ferito e se il ne- mico fosse stato vinto. LvaaB Si, il Generale era Illeso e ta resistenza bolscevica spez- zata. Un dolce sorriso illumi nò il volto di Borruto. Rassicurato, rivolse un pensiero alla sposa e ai due figli lontani, e dopo pochi istanti spirò.

Persone citate: Antonio Borruto, Borruto, Comandante

Luoghi citati: Reggio Calabria, Roma, Russia