Nobile discorso di Polverelli al Senato

Nobile discorso di Polverelli al Senato Nobile discorso di Polverelli al Senato sul bilancio del Ministero della Cultura Popolare Un vasto panorama di attività volte all'assistenza morale e all'elevazione intellettuale della Nazione combattente - Sferzante condanna dei metodi di guerra dei criminali dell'aria • Il saluto della' stampa italiana agli eroici soldati del fronte tunisino Roma, 13 maggio. Il Ministro per la Culture. Popolare, Ecc. Polverelli, ha illustrato dinanzi alle commissioni legislative del Senato 11 bilancio del suo Ministero. La Ecc. Polverelli ha rivolto innanzitutto un vivo ringraziamento al senatore Maraviglia, per la sua chiara, organica, documentata relazione. Quindi ha indirizzato un commosso saluto alla memoria dei Caduti in combattimento, che già. appartennero ai ruoli del Ministero della Cultura Popolare, degli istituti óUpendonti e della stampa italiana. Un cameratesco saluto ha rivolto tlipftputnsgzdmztsanche.ai numerosi decorati del{uMinistero e degli enti controllati. L'assistenza alle truppe Iniziando poi l'esame del bilancio e delle attività del Ministero, l'Ecc. Polverelli ha ampiamente illustrato l'opera delle varie direzioni generali. | tsmcMqnsEgli ha tra l'altro rilevato ché\càiParticolare rilievo è l'i-zio-:cne avotape?ffifcsS*cui-ÌSturale alletruppe combatten- j ti. L'ufficio affari generali ha :in tale settore, come organo\\esecutivo, l'ufficio Invio glor- ^rudi italiani alle truppe, costituito in seno ulla Federazione Italiana editori giornali e agenzie.di stampa. Per il tramite di questo ufficio 11 Ministero, d intesa con l'Ufficio stampa e assistenza dello Stato Maggiore del R. Esercito e con gir uffici stampa degli Stati Maggiori delle altre Forze Armate, provvede alla di adgsrcorscstrlbuzlone gratuita di glor- nah e riviste italiane ai com- Jbattenti dislocati su tutti i fronti, o ricoverati negli 0spe- pdal! militari. Sono distribuite circa 120 mila copie al giorno cai quotidiani e periodici vari, «per un totale di oltre 3 mille- ^ni di copie al mese, t'ufficio1 *affari generali cura Inoltre la distribuzione gratuita ai soldati di libri, opuscoli di propaganda, apparecchi radio. Altra attività cui sovrintende l'ufficio affair! generali è quella della diffusione dei giornali italiani all' estero. Vengono spedite in tutti 1 paesi europei circa 30 mila co. pie al giorno del principali nostri quotidiani, che raggiungono i vari paesi con 1 mezzi più celeri, ottenendosi nella massima'parte che siano posti in vendita 11 giorno stesso della pubblicazione. La direzione generale per 1 servizi della stampa italiana, oltre agli affari di ordinaria amministrazione, provvede nell'attuale periodo alla assistenza ai glor. nalisti sinistrati in conseguenza delle incursioni aeree no¬ zondcfpcstqpncalsmgzni aeree no-1 miche. Oltre la revisione del quotidiani la dirarione gene-1rale ha esaminato ne corso dell'annata 1840 libri Italiani Ie stranieri. La produzione teatrale Si è proceduto alla bonifica morale di tutta la produzione, esaminando un migliaio di titoli per alcuni milioni di copie. Nel corso della bonifica della letteratura giovanile In 'base a principii di moralità, ì somi stati revisionati 1140 vo- lumi di opere già esistentl.o di]imminente pubblicazione o ri- : stampa, vietandone o rltiran- done dalla circolazione 145. Il Ministro ha quindi esa-. minato l'opera della Direzione generale della stampa estera e della direzione generale de-! gli scambi culturali, soffermandosi sui vari settori ne}{ quali esse esplicano la loro-multiforme attività. In merito alla produzione teatrale italiana l'Ecc. Polve-1relli ha messo in rilièvo che èidoveroso riconoscere che essa!si è mantenuta sempre impec-| cabile dal lato del sentimen- to nazionale, e non ha mai deliberatamente offeso i prlncipli costitutivi della famiglia o ferito il sentimento religioso o toccato la vita privata delle, persone. Al teatro italiano si chiede un repertorio prevalentemente italiano, che sia espressione del nostro tempo, della nostra sensibilità, del nostro genio. Il teatro è la testimonianza di un'epoca, il messaggio di una nazione in un determinato tempo alle altre nazioni e alla generazioni future, la manifestazione artistica dei costumi e dei senti- {unenti. Legittimamente per | tanto attendiamo dai nostri scrittori di teatro una testimonianza spirituale e artistica di questo nostro tempo. Il teatro, ha soggiunto il Ministro, deve rappresentare quella che è l'anima nostra, nella nostra famiglia, nella società nostra. Perchè dunque ispirarsi a \c°"tumi d* società straniere :chs sono lontane non soltanto ÌSSnSSSSX^SF a°uZ j ,PArc***Jt%l%fLS~t?a :"°ra?^l° ^es^*°^ÌfJL \\'?%a*%Zor^tn$ee ^vopotòT lo %iUrd con attenzione e simpatia l'opera degli autori, specialmente dei giovani. Se meritevoli essi saranno fiancheggiati sul loro cammino. Con soddisfazione ho notato che il repertorio italiano ha oggi larghe simpatie all'estero, ove autori e attori italiani sono messaggeri della nostra civiltà. Il teatro è un'arte condì intelligente e teatro c - ft ò diffondere all'estero - Ja nSstra lingua e il nostro i " - p „ -9'0: , . „ e Veneto a parlare della o critica il Ministro ha affer, «>ato che essa rappresenta - ^funzione utile, a o1 *' a è i 1 . i i a i a e ¬ zione che ' sia, . onesta. VI è un'onesta anche nella critica Sia nel settore del teatro come, in quello del cinematografo %ssa può offrire rilievi, osservazioni, proposte utili nel campo artistico e in quello tecnico. Anzi la critica può essa stessa assurgere a un'arte e tutti noi abbiamo presenti a questo riguardo taluni esempi nella letteratura di vecchie nazioni europee. Dal lato nazionale la critica può altamente giovare ad accrescere e diffondere all'estero il prestigio della nostra arte. Affermavano i romani che l'oratore può essere grande a condizione che anzitutto sia bonus. Uguale cosa_può dirsi della critica, Trattando dei premi il Ml-lnistro ha rilevato che un tem- -1 _„ lo gtato concedeva sowenl ^onl alle compagnte dram-1matlcne .prima, ancora che o ue8te avegsero iniziato il cii Ig^ lelle ioro rappreaentazlo- o i a ni, e prima ancora che le compagnie stesse fossero costituite. In conseguenza lo Stato non aveva alcuna garanzia e l'impegno era per gran parte unilaterale. Egli ha ritenuto pertanto opportuno di ridurre la sovvenzione alla quota necessaria per l'or- n 'ganlzzazione delle compagnie, à, ì e stabilire per contro del pre- mt da elargirsi In due tem i]pi, cioè*a metà e a conclusio- : ne della stagione. Questi pre- mi potranno raggiungere il livello massimo in base ai -. rendimento artistico, e a -! e}{ Il cinematografo Italiano i o-in fase di sviluppo. Gli incas si delle sale cinematografiche e sono saliti da 586 milioni nel -11938, a 597 milioni nel 1939, èia 679 milioni nel 1940, a 906 a!milioni nel 1941, a un mutar-| do 269 milioni nel 1942. Il - volume delle esportazioni di Il cinematografo arrivò da Ginevra un ritaglio di giornale che annunziava la morte del Rlcasoli. Una sera, la stessa sera che lei lo aveva visto apparire a Zurigo, il Barone si era ritirato, come al solito, nello studio del suo castello. A mezzanotte il cameriere lo aveva trovato con la testa abbandonata sulla spalliera della seggiola. Sono casi dei quali ognuno Pens* 1ue"° chfe ,vuoie- Ma ^.6. 1uesta 3toria dI una vecchia ragazza allucinata da una sua fantasia amorosa, ha un senso morale e chiude un alto omaggio a un uomo italiano. Epilogando sul suo fatale incontro con 11 «barone di ferro», la Betsy Meyer ha scritto che il suo destino, il suo carattere furono determinati dall'alto influsso di forza e di rinunzia che emanava da Bettino Ricasoli. E afferma che anche a suo fratello, Conrad Meyer il romanziere-poeta, la conoscenza del severo nobilissimo toscano « apri la possibilità di penetrare e comprendere Dante e le grandi figure del Rinascimento ». Questa curiosa storia d'un'anlma ottocentesca, oggi rivelata dalle corrispondenze e diari inediti della signorina Betsy Meyer, la desumiamo da un libro, < L'Italia c la Svizzera », ricchissimo di memorie Ignote o appena note. Pazientemente, intelligentemente le hanno riunite una Italiana e una Svizzera, Lavinia Mazzucchetti e Adelaide Lohner, mettendo in luce i rapporti di idee di sentimenti e di persone intercorsi fra l'Italia e la Svizzera nel Sette e nell'Ottocento. E' una miniera di fatti e di pensieri, un vivo incontro, fra I due Paesi, d'intelletti e di figure fra le quali appaiono, con il Ricasoli, molte figure del nostro Risorgimento. E' un repertorio di cultura ed è anche un libro fertile di suggerimenti d'ogni specie. Già pubblicato in tedesco, appare oggi, completato da nuove documentazioni, in una bella edizione italiana di U. Hoepli a Milano. Panfilo film italiani è salito a 102 milioni. Principali paesi d'esportazióne sono la Germania per 43 milioni di lire, la Grecia ger 11, la Romania per 7, la pagna per 6, la. Bulgaria per 2 milioni e 927 mila, la Francia, per un milione e 560 mila, il Belgio per un milione e 38P mila. Seguono nell'ordine la Svizzera, l'Ungheria, la, Slovacchia, la Croazia, la Turchia, la Boemia-Moravia, la Panimarca, ecc. Tuttavia mólto vi è ancora da sviluppare, rivedere, ordinare. Occorre mobilitare gli ingegni specialmente nel settore degli autori, attori, registi e tecnici. Il cinema Italiano deve tenere un'alta quota e a questo fine i soggetti hanno un'importanza fondamentale. Il nostro cinema si è-trop-. po rifugiato nell'Ottocento, cioè in un mondo lontano che non rappresenta più ti nostra sensibilità. Il ritorno alle opere dell'Ottocento e in generale alle opere del passato si può giustificare solo per i capolavori. Un'arte viva e vivificante che voglia imporsi nello spazio e nel tempo non può che essere originale. Andare incontro con semplicità e nnturalezza al nostro tempo, ecco un orientamento di vita. Turismo di guerra Passando a esaminare l'opera della Direzione generale per il turismo, 11 Ministro ha posto in evidenza che essa ha rivolto particolari cure al servizi di guerra e cioè: all'organizzazione di turni di riposo in alberghi dei piloti dell'aeronautica e dei sommergibilisti; alla razionale utilizzazione degli alberghi e delle pensioni per ' l'alloggio degli sfollati; alla disciplina delle requisizioni alberghiere per scopi di guerra. D'Intesa con le Ferrovie, dello Stato, con l'Artigianato e l'IRCE, l'Ente moda e il Luce, le delegazioni ENIT all'estero hanno distribuito durante lo scorso anno 595.845 pubblicazioni In undici lingue; hanno organizzato nelle proprie sedi 1041 conferenze con proiezioni; hanno ottenuto 128 trasmissioni radiofoniche attuate da radlr straniere; hanno diramato a giornali stranieri 12.581 articoli; hanno organizzato nelle rispettive sedi 422 proiezioni di documentari italiani; hanno allestito 1005 vetrine illustranti l'Italia, le sue forze armate, 1 suol co- lstuml, i prodotti del suo arti - e - e o r i e l e l , 6 l i o a , a l a o a a a a e o o e a l a a a o a e a o a a e i i a e n , e , i o i o n i gianato, "ecc. Hanno inoltre partecipato alle principali mostre e aere estere. Il Ministero ha dato un orientamento più razionale alla produzione del materiale di propaganda migliorandone 1 testi e le Illustrazioni. L'attività svolta dalla Direzione generale per il turismo mira sostanzialmente a ottenere che l'Italia nel dopoguerra sia pronta a ritrarre 1 meritati benefici dal suo inestimabile patrimonio turistico. Sull'attività dell'Ispettorato per la radiodiffusione e la televisione il Ministro ha fornito interessantissimi dati e cifre dai quali risulta che le trasmissioni all'estero nel periodo di un anno sono state circa 37.960 in 32 lingue diverse e in ore 12.450 complessive. Sono state inoltre prò mosse iniziative in collaborazione con i Ministeri ed enti Interessati tra oul notizie a casa e da casa del militari combattenti e dislocati nei.territori occupati; notizie da casa ai marittimi bloccati .nei porti neutrali; notizie da casa al lavoratori italiani In Germania; notizie da casa agli italiani residenti nell'America latina; radiocollegamenti tra le città italiane e 1 militari al fronte; notizie da casa ai prigionieri. Alle Forze Armate sono stati distribuiti 630 apparecchi radio riceventi e a Fasci, scuole e organizzazioni del P.N.F. sono stati distribuiti altri 451 apparecchi radio riceventi. Le cifre e i dati riguardanti « L'ufficio e studi propaganda sulla razza» sono 1 seguenti: biblioteca: duemila volumi sistemati secondo uno schedario per materie e per autori; bollettini: due rassegne, della stampa italiana e della stampa estera, edite a cura dell'ufficio della Casa G. Barbera, Firenze («Libri italiani»), con una tiratura di mille copie ciascuna. Centri per lo sviluppo del problema ebraico, dei quali cinque riconosciuti ufficialmente. Eroismo di popolo Specialmente nell'ultimo periodo la nostra stampa quotidiana ha degnamente esaltato gli eroi e le famiglie guerriere. Nella giornata del 21 aprile il Duce riceveva una rappresentanza di, italiani di cui ogni grande Potenza militare sarebbe fierissima. In quel giorno apparvero la compattezza e la fierezza del Popolo Italiano in tutte le classi sociali, col nobilissimo esempio dell'aristocrazia. Principi, conti e poplani erano intoiiw al Duce, uniti in uno stesso sentimento di italianità perchè l'Italia è per tutti gli italiani una sola religione, una unica tradizione, una comune civiltà. Il Ministro ha poi bollato con roventi parole la belluina condotta di guerra del nemico. Dopo 19 secoli di predicazione dell'amore del prossimo — egli ha detto — si è giunti a questo: che la guerra è cond'tta dal « distiano » Roosevelt contro i bambini innocenti, contro le donne e contro i feriti delle navi ospedali. Dopo l'incontro a bordo del Potomac, fu diffusa nel mondo una fotografia in cui il Presidente degli Stati Uniti e il Primo ministro britannico apparivano con un libro di — preghiere in mano sulla tolda]plausi. dell'Imbganda essi av« AvantMai fuCristo stiane, mane. no i brigliatorti figlisassiniinermiLa gSI pumetodicietà io domiuna diperchègangstgrandeche teme: eautoritza pubnord-amradentegazzi aci dellasono stta uffictori di ri. L'asdi sposcadentnostro e di facontinebrigantminali venturè la lotra cominternamoralioperanvinettevecchienocentla vitaguerratimentpiù crunostro derei, la madRegimzione sNullacidere l'innocconoscpurità del piemetodinella nl'odio spregiadivino,lore bivolontàcombaComri e glciò chenella Dove sri » sotedralipopolosecoli preghil'Illusiori? Spsmo dlontà tanto imico ria signira dd lealmedel diricondo crede attravesilludail signil bomabitatiforse lDopo zione alle radono fdra e dpolo Ifermezne nonal terrL'omaCamdella spretandesidecombaArmatmate battennei scombatutta ha tenguerrinica, ctannicmericafrancegli erosione si è braggioTunisize bririuscitquestigiovanFino ala procinqueliiiscirdel coquanduno cotro quto rigdella mliani sla stesdopo tzioni, Nellnezza zione iGalliaalla dNella avuto degni eroi me 11 Min Afrliano, ritto dnanzi monianla nostL'amnistro, resse dta con do l'orduti Infine co i — plausidell'Imbarcazione. E la propaganda nemica annunciò che essi avevano intonato l'inno: « Avanti, soldati di Cristo ». Mai fu Invocato il nome di Cristo per azioni più anticristiane, più incivili e più inumane. I soldati di Cristo erano i briganti dell'aria, 1 mitragliatori di donne e di Innocenti figlioletti, i maramaldi assassini di feriti doloranti e inermi, i distruttori di chiesa La guerra dei gangsters SI può forse dire che questi metodi sono propri di una società in cui hanno largo posto o dominio i gangsters. Eppure una differenza è da rilevare, perchè negli Stati Uniti i gangsters sono odiati' dalla grande massa dei cittadini che temono di esserne vittime: e sono perseguiti dalle autorità ai Ani della sicurezza pubblica, mentre i briganti nord-americani soesi a volo radente per mitragliare 1 ragazzi aggrappati al cavallucci della giostra di Grosseto, sono strumenti di una condotta ufficiale di guerra e esecutori di ordini del capi militari. L'assassinio di giovinette, di spose, di madri, di vecchie cadenti, di ragazzi, offende il nostro sentimento di cristiani e di fascisti. Per noi europei continentali la guerra non è brigantaggio di gangsters criminali fuori legge, non è avventura di pirati e di corsari, è la lotta leale e cavalleresca tra combattenti, secondo leggi internazionali scritte e norme morali non scritte, ma vive e operanti. L'assassinio di giovinette, di spose, di madri, di vecchie cadenti, di pargoli Innocenti, in centri abitati ove è la vita civile e non fragore di guerra, offende il nostro sentimento di europei. E nulla di più crudele e offensivo per 11 nostro cuore ohe vedere ucciderei, per brutale malvagità, la madre cui la religione e il Regime riconoscono una funzione sacra benedetta da Dio. Nulla di più brutale che uccidere il bambino, simbolo dell'innocenza, che ancora non conosce il male e vive in una purità divina. Non vogliamo del pietismo. Dinanzi a questi metodi criminali e inauditi, nella nostra anima si ravviva l'odio contro il male che dispregia ogni freno umano e divino, si ravviva fino al colore bianco la fiamma di una volontà decisa e inesorabile di combattere. Combattere contro 1 barbari e gli schiavisti In difesa di ciò che è di più sacro In nói e nella terra del nostri padri. Dove sono giunti i « liberatori » sono state abbattute cattedrali, chiese, cappelle ove il popolo per generazioni e per secoli si era raccolto nella preghiera e nei riti. Qual'è l'Illusione che guida i barbari? Sperano forse col terrorismo di piegare le nostre volontà e le ri&stre anime? Intanto il fatto stesso che il nemico ricorre al terrorismo sta a significare che esso non spera dd vincere combattendo lealmente secondo le norme del diritto Internazionale e secondo le norme morali. Ma se crede di imporci la schiavitù attraverso il terrorismo si- disilluda. Questa illusione mosse il signor Churchill a ordinare il bombardamento dei centri abitati in Germania. Ebbene forse la Germania fu piegata? Dopo mesi di lunga sopportazione la- Germania fu indotta alle rappresaglie. Ebbene credono forse gli uomini di Londra e di Washington che 11 Popolo Italiano abbia minore fermezza? Una grande nazione non piega la fronte dinanzi al terrorismo. L'omaggio alla l.a Annata Camerati senatori, a nome della stampa italiana e interpretando il vostro sentimento, desidero rendere omaggio ai combattenti della gloriosa I Armata italiana. Tutte le Armate sono composte di combattenti e anche di soldati che nei servìzi di. retrovie non combattono. Quest'Armata è tutta costituita di eroi. Essa ha tenuto testa contro l'agguerrita Vili Armata britannica, contro la I Armata britannica, contro un'Armata americana e contro l'Armata francese del Nord Africa. Tra gli eroi si è distinta la Divisione «Giovani Fascisti», che si è battuta con indomito coraggio in Egitto, in Libia e in Tunisia. Le preponderanti forze britanniche non sono mai riuscite a battere in breccia questi nostri figli, veramente giovani e degnamente fascisti. Fino a che i nostri furono nella proporzione di uno contro cinque, gli anglosassoni non liiiscirono ad avere ragione del combattente italiano. Bolo quando la proporzione sali a uno contro dieci, e a uno contro quindici o venti per quanto riguarda i mezzi, il peso della massa prevalse. Gli Italiani si sono battuti da leoni e la stessa propaganda nemica, dopo tante sfrontate denigrazioni, ha dovuto riconoscerlo. Nella nostra prima giovinezza leggevamo con commozione il racconto delle gesta di Galliano a Macailè e di Toselli alla difesa dell'Amba Alagi. Nella guerra in corso abbiamo avuto un'altra legione di eroi degni di questi grandi. E gli eroi maggiori, il Duca d'Aosta e 11 Maresciallo Messe hanno in Africa difeso il lavoro italiano, la civiltà italiana, il diritto dell'Italia. E' questa dinanzi alla storia un'alta testimonianza del sacri diritti della nostra Nazione. L'ampia esposizione del Ministro, seguita con vivo interesse dall'assemblea e ascoltata con fiera commozione quando l'oratore ha rievocato 1 Caduti In guerra, è stata alla fine coronata da generali ap- iMksisn