L'A. R. il Duca di Pistoia alla caserma Cernaia

L'A. R. il Duca di Pistoia alla caserma Cernaia L'A. R. il Duca di Pistoia alla caserma Cernaia per la premiazione dei valorosi reduci Con riti austeri e con manifestazioni intonate al clima di guerra, Torino, che con la epopea del Risorgimento vide i primi impeti vittoriosi dell'Esercito d'Italia, celebra oggi la Giornata dell'Esercito e dell'Impero. Col pensiero orgoglioso ai soldati che indomiti lottano su tutti i campi di battaglia, nel ricordo degli innumerevoli eroici Caduti di tutte le guerre, con lo sguardo carico di certezza rivolto oltre il Mediterraneo verso l'Africa, la città, mutilata nei suoi figli e nelle sue case, con le bandiere al vento, saluta oggi i soldati d'Italia e proclama l'immancabilità del nostro destino imperiale. In onore dei Caduti Alle ore 9, 11 Comandante della Difesa territoriale deporrà, nell'Ossario dei Caduti in guerra, alla Gran Madre di Dio, una corona d'alloro, presenti le massime autorità e gerarchie cittadine. Subito dopo sarà reso dal Segretario Federale eguale omaggio, a nome delle Camicie Nere torinesi. Alle 9,15 sarà celebrata una solenne Messa nell'Ossario dei Caduti, alla presenza delle autorità civili e militari, delle Associazioni di guerra e di Arma, delle Organizzazioni giovanili del Partito, degli Squadristi e delle Donne fasciste. Alle 10 l'Ecc. Cesare Maria De Vecchi di Val Cismon, Quadrumviro della Rivoluzione, presente l'A. R. il Duca di Pistoia parlerà nella caserma Cernaia alle truppe schierate, commemorando la « Giornata dell'Esercito ». Subito dopo saranno consegnate in forma solenne le ricompense al valor militare. Alla cerimonia sono invitate a intervenire le famiglie dei decorandi che potranno accedere al palco loro destinato entrando dalla Caserma «Cernala». Dovranno trovarsi sul posto per le ore 9,30. Per ragioni di spazio l'invito è limitato a due soli famigliari. Successivamente, alle ore 11,30, per iniziativa della Soc. Naz. « Dante Alighieri », dell'Istituto Fascista dell'Africa Italiana e con la collaborazione dell'Istituto di Cultura fascista, sarà celebrata al Teatro Balbo la IV Giornata degli Italiani nel mondo. Sarà oratore l'Ecc. aw. prof. Alfredo De Marsico, Ministro di Grazia e Giustizia, sul tema: « Italia ed Africa ». Alle 15,30, al teatro Carignano, organizzato dalla Federazione dei Fasci di Combattimento e dal Dopolavoro Provinciale, avrà luogo uno spettacolo d'arte varia con la partecipazione del complesso artistico del Dopolavoro Fiat. Vi assisteranno numerosi soldati, camerati germanici e valorosi reduci dal fronte. Ad etsi saranno distribuiti pacchi-dono ofl-rti dal Dopolavoro Aziendale FIAT. Alle ore 17, nell'Ospedale militare, a cura del Gruppo rionale «Scaraglio», avrà luogo uno spettacolo per i soldati ivi degenti. Nella mattinata, sempre a cura del Gruppo « Scaraglio », cento figli di combattenti riceveranno numerosi e ricchi doni. Negli ospedali e nelle caserme cittadine, 11 Dopolavoro Provinciale invierà i suoi complessi artistici, che offriranno spettacoli d'arte varia ai militari, distribuendo poi generi di conforto ed oggetti utili. Eguali manifestazioni avverranno nei seguenti Dopolavoro: Gloda, Odone, Santoro, Postelegrafonici, Sip, Lampade Radio, Rasetti e Scoverò. Nel Dopolavoro delle Forze armate si svolgeranno due spettacoli cinematografici e saranno distribuiti doni ai soldati. // Quadrumviro De Vecchi di Val Cismon parlerà alle truppe schierate - Le superbe motivazioni delle sette medaglie d'oro - I riti all'Ossario dei Caduti "Italia e Africa,,: il discorso del Ministro De Morsico al teatro Balbo Sette eroi Fra le decorazioni al Valor Militare che saranno consegnate con solenne cerimonia alla Caserma « Cernaia », oltre a cinquanta medaglie d'argento e di bronzo, vi sono sette medaglie d'oro di cui diamo le motivazioni: Maggiore Direzione Artiglieria C.A. Torino Costamagna Ugo (vivente), nato a Saluzzo e residente a Torino in via Venti Settembre, con la seguente motivazione: «Ufficiale di elette doti di carattere e di senso del dovere spinto fino ul sacrificio, si prodigava generosamente per cinque mesi nel diuturno pericoloso e delicato lavoro di rastrellamento delle bombe inesplose lanciate da aerei nemici. Convinto che la intima conoscenza della costruzione e del funzionamento degli ordigni lanciati dal nemico avrebbero facilitato e rese più sicure le operazioni di rastrellamento, non esitava a procedale con grave rischio personale, alla scomposizione di parte di essi, riuscendo a ricavarne il disegno e a stabi lime esattamente il funzionamento. Ferito gravemente alla faccia con perdita totale della vista in seguito allo scop pio di una bomba, con stoico coraggio esigeva che prima fossero soccorsi i suoi dipendenti feriti e soltanto allora consentiva di essere curato. Fulgido esempio di Miniamo, alto senso del dovere e di re sponsabilità. — Torino, giù gno-dicembre 1940-XIX». Cit dl 63 Ri gCapitano del 63" Reggimento Fanteria Capozsi Andrea (alla memoria), nato a Va- re solo dopo gli altri uomini lenzano (Bari) e residente a dell'equipaggio. Durante ladoVercelli, con lorosissima medicazione, calla, seguente mo, riferiva aull'e3ito della notivazione: missione; nell'attesa dell'am«Comandan- bulansa dava l'addio ai carri!e di una isti che lo circondavano, incicompagnia \tandoli a durare e nel luogo di fucilieri^ da-\cura, benché conscio della fine, volgeva costantemente il pensiero al suo reparto e non manifestava altro dolore che quello di non poterlo più guidare alla vittoria. Altre volte decorato e ferito. Fulgido esempio di elevate virtù •militari e di indomito valore. — Klisura (fronte greco) 26-27 gennaio 1941-XIX». ra costante esempio a i proprii uomini di colaggio ed alto sentimento del dovere. Dopo essersi £ l\'-y^JU*M offerto più voac l'oiontario per missioni molto rischiose m d ^ \nssra costante esempio a i proprii uomini di colaggio ed alto sentimento del dovere. Dopo essersi £ l\'-y^JU*M offerto più voac l'oiontario per missioni molto rischiose, muoveva decisamente all'attacco di una aspra e inanità posizione avversaria. Animatore magnifico, conscio della gravità del compito affidato al proprio reparto, entusiasmava i dipendenti, irrìdendo al rischio ed esaltando la bellezza della impresa. Colpito, <"resso il reticolato avversario da una raffica di mitragliatrice, si risollevava in un supremo sforzo, ordinando ai proprii uomìni di non curarsi di lui ed incitandoli a proseguire decisamente nell'aziotiè. Una seconda raffica nemica lo abbatteva definitivamente. Meravigliosa figura di soldato e di comandante, riconfermava, sino al supremo olocausto, lo spirito di sacrificio ed il coraggio indomito che già in passato, ne avevano fatto un eroico combattente. —■ Bregu Scialesit, 12 febbraio-8 marzo Quota 717 di Bregu Rapit, marzo 1941-XIX (fronte greco) ». Tenente del 9" Reggimento Alpini Chiampo Pietro (alla memoria), nato a Perosa Argentina e ivi residente, con la seguente motivazione: « / n una giornata d dura e cruen ta lotta, ri mas t a li compagnia priva dì uffi viali, ne as sumeva il co mando, rioi ■ dinava i superstiti guidandoli a l l'attacco delle posizioni che il nemico, molto superiore in forze, era riuscito ad occupare. Per tre volte trascinava i suoi nomini al contrattacco con slancio ed ardimento, per tre volte l'avversario, ricacciato, rinnovava i suoi furiosi contrattacchi. Nel corso dell'aspra ed alterna incenda, durante la quale riusciva a catturare varie armi automatiche, benché ferito rimaneva coi proprii alpini mantenendone ìntegro, con l'esempio, l'ardore combattivo, e lì guidava poi, per la quarta volta, ad un ultimo disperato contrassalto. Colpito dmuovo e mortalmente, mentre veniva trasportato al posto di medicazione, con stoica fermezza, pronunciava elevate parole di fede nella vittoria rammaricandosi soltanto di dover abbandonate la lotta. — Monte Chisrista-Fratarit (fronte greco), 23 novembre 1940-XIX ». Tenente deH'll" Reggimento Alpini Enrico Federico (alla memoria), nato a Torino e Ivi residente in via Verolengo, con la seguente motivazione: « Magnifico comuniia nte d'una compagnia alpini, in un particolare e difficile momento della lotta cruentissima ed incerta, si a lanciava tre\ volte alla te-1 sta del oro-' rc/tiand foize nemiche. Duran- te la violenta mischia che ne|seguiva, trascinava eroica- mente i suoi alpini alla lottai a corpo, ributtando W !proprio ieparto, al contrattacco contro imbaldanzite e sover- corpo nemico incalzante oltre le prò prie linee. Nell'epilogo del combattimento quando l'avversario volgeva in fuga, un colno mortale troncava il suo qeneioso slancio. Fulgido esempio di eroismo. — Novoseli (fronte greco-albanese), 30 novembre 1940-XIX ». Tenente del 31° Reggimento Carrista Passalacqua Ugo (alla memoria), nato a Chiaravalle (Ancona) e residente a Castellamonte con la seguente motivazione: « Comandante di compagnia cari i armati, d a lui creata e forgiata a l suo entusiasmo e alla sua fede, durante una fase cruenta dell' azione, mancatogli il collegamento con un plotone spinto in rischiosissima missione nelle lìnee nemiche, volontariamente ed arditamente si lanciava col suo curro nel cimento per rendetti optilo della situazione. Mentre riusciva ad avvistare i carri già colpiti ed immobilizzati, veniva raggiunto da granata avversaria che squarciava la corazza, gli spezzava e maciullava le gambe, feriva il pilota ed altro uomo dell'equipaggio. In così gravi condizióni incitando il pilota, tenace ed incurante del dolore persisteva nel compito e si svincolava da martellamento nemico, solo dopo essersi reso pieciso conto della sorte toccata agli altri carri. Riuscito dopo sovrumani sforzi a Centrare nelle nostre linee, estremamente indebolito pel sangue perduto, accettava le cu- Tenente del 4° Reggimento Artiglieria Alpina Ranieri Bruno (alla memoria), nato a Ivrea e ivi residente, con la seguente mo¬ tivazione « Comandante di un pezzo ardito, in linea con gli alpini, in posto avanzato e delicatissimo, sprezzante di ogni pericolo, si prodigava generosamente nelV impiego dell'arma e riusciva, sparando ininterrottamente a zero, a contenere ripetuti e violenti attacchi nemici. Ferito assieme a parecchi serventi durante il settim.o attacco avversario, rifiutava le cure, e neH'tnfUriare della lotta vicinissima, si lanciava arditamente in avanti tra i primi, e con la llllllllllllllllllllllMIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIItlllllMIIIMI In difesa dei con tragliatrice e con le bombe a mano, ricacciava gli attaccanti e salvava il pezzo. Esausto per l'abbondante sangue perduto, decedeva poco dopo. Esempio di coraggio e di elevate virtù militari. — Chiariste e Fratarit (fronte greco), 23 dicembre 1940-XIX». Sottotenente del 4° Gruppo Alpini Valle Turinetto Aldo (alla memoria), nato ad Albenga (Imperia) e residente a Cumiana, con la seguente motivazione: « Comandante di plotone durante u n attacco con'tr o importante posizione fortemente presidiata, a i lanciava all'assalto alla baionetta e con le bombe a mano alla testa dei suoi alpini e, superato con irruente impeto un tratto di terreno scoperto violentemente battuto dal fuoco di mitragliatrici nemiche, giungeva per primo sulla posizione contesa. Contrattaccato, benché ferito, continuava nella lotta. Esaurite le munizioni, si slanciava su di un avversario e, strappatogli il fucile, 7nanovrando questo a modo di clava, continuava con i pochi superstiti nell'accanita resistenza, finché colpito a morte, immolava eroicamente la vita alla Patria. — Nikisic q. 852 (Balcania), 5 maggio 1942 A. XX». IIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIllllllllllllllllllllllllllllllllllll sumatore