Non a Tunisi ma al Cairo

Non a Tunisi ma al Cairo Non a Tunisi ma al Cairo Montgomery ha passato la Pasqua ALGECI RAS, maggio, \tuosi nell'attacco, appoggiati Questo è certo, non ce l'han-'com'erano da tutta quella pono fatta secondo il loro calen-'tenza di materiale); non per dario. Avevano, Churchill e\colpa loro, ma per causa delle Roosevelt, promesso ai loro'truppe italiane e germaniche eserciti di fare Pasqua a Tu- che, pur essendo la metà o un nisi e a Biserta. Pasqua invece quarto degli attaccanti, hanno è passata, e a Tunisi e a Bi- opposto una resistenza che serta gli angloamericani non non ha crollato, fino al limite sono ancora arrh-ati. E' la ter- ài ogni possibilità umana. Paza volta che la solenne prò- rafrasando la rivista inglese, messa sfuma e viene procra- si deve ammettere che in fusfittata. La prima volta fu'turo basterà ad un italiano o quando gli anglo-americani de-, " un tedesco dire «io ero con i di N Nlquelli di Tii tii quelli di Tunisi » per sentirsi chiamare eroe. E a giusta ragione, qcisero di far Natale — Natale 19//S — a Tunisi e a Biserta, e non lo fecero. La seconda volta il Comando di Eisenhower s'impegnò a occupare Tunisi entio febbraio, e non ce la fece. Anzi tutt'altro, gli americani della quinta Armata del gen. Clark, il beniamino di Roosevelt, subirono a Gafsa e a Sbeitla, proprio verso la metà di febbraio, quel grosso scacco che tutti ricordano, in seguito ad una rapida azione d'avanti - indietro delle forze dell'Asse. Allora Clark fu sostituito con Patton, già Comandante del Marocco. George Patton è considerato in America il miglior generale U. 3. (... e quindi del'niondo; in fatto di guerra manovrata con armi corazzate. Terribilmente in ritardo f,la fece. Anzi tutt'altro, gli americani della quinta Armata del gen. Clark, il beniamino di Roosevelt, subirono a Gafsa e a Sbeitla, proprio verso la metà di febbraio, quel grosso scacco che tutti ricordano, in seguito ad una rapida azione d'avanti - indietro delle forze dell'Asse. Allora Clark fu sostituito con Patton, già Comandante del Marocco. George Patton è considerato in America il miglior generale U. 3. (... e quindi del'niondo; in fatto di guerra manovrata con armi corazzate. La parola di Monty Non avendocela fatta per febbraio, gli anglo-americani giurarono che ce l'avrebbero fatta per Pasqua, e preannunciarono anzi la preparazione formidabile, in uo?>uni e materiate, di una battaglia ohe, secondo le previsioni del Quartier Generale alleato di Algeri Io ho qui sott'occhi alcune frasi di corrispondenti di guerra inglesi e americani sul fronte tunisino. Tutti gli aggettila sono al superlativo. Si parla della « più grande battaglia che l'esercito inglese abbili finora affrontato in questa guerra », ai parla della « lotta più tremenda di tutta la campagna d'Africa », si parla « di resistenza inimmaginabile delle truppe dell'Asse che disputano il terreno palmo a palmo difendendo ad un tempo la loro vita e le loro posizioni ». Leggo in una corrispondenza da Londra: « Con un realismo che fa rabbrividire, gli inviati di guerra inglesi descrivono Za lotta corpo a corpo dove i contendenti abbandonano le armi e persino la baionetta per lanciarsi col pugnale uno sull'altro in una mischia furibonda mortale sopra cumuli di morti (cosi sulla collina di Tacruna) ». La corrispondenza con. fessa : « in questo genere di e in base alle indiscrezioni'fat- lotta i soldati inglesi, quantuntene dai corrispondenti di\que espressamente istruiti anguerra nordamericani, cornei che a ciò, pure non sempre l iih t i dli Non avendocela fatta per febbraio, gli anglo-americani giurarono che ce l'avrebbero fatta per Pasqua, e preannunciarono anzi la preparazione formidabile, in uo?>uni e materiate, di una battaglia ohe, secondo le previsioni del Quartier Generale alleato di Algeri b l ' pphanno avuto ragione degli avversari fitaHani) ». E la corrispondenza conclude che « la resistenza italo-tedesca è stata, come si aspettava, tremen d i ti sempre anelanti a primeggia re nella « notizia », sarebbe durata ben cinque settimane e avrebbe costato — già si scontavano le perdite — decine e di i i pe,p,decine di miqliaia di uomini Ida», anzi tiene a speci/fcaie.fuori combatiimento. E come\«è stata più tremenda e denon poter vincere con tutti cisa ancora di quello che ci si quegli aeroplani, con tutti quci\poteva aspettare». i t U'lt id d p pUn'altra corrispondenza da Londra dice che. nonostante tutto ma grazie al numero, gli inglesi hanno ferma fiducia di arrivare a Tunisi. « Però in tutto questo, per fare poi un bilancio della lotta e della vittoria — finisce l'articolo — bisognerà tenere in conto un fattore importantissimo, il fattore tempo ». Gli anglo-americani, infatti, si sentono terribilmente in ritardo sul loro programma 1943, nè i loro giornali nascondono l'affanno. Il Times del 6 aprile scriveva: « E' urgentissimo costringere le forse dell'Asse in Tunisia a deporre le armi nel più breve tempo possibile ». /( Daily Telegraph del giorno dopo aggiungeva: « Ogni settimana che t'Asse riesce a ritardare la sconfìtta in Tunisia, è una settimana guadagnata per la organizzazione dell'offensiva contro la Russia e della difesa in Europa occidentale e meridionale >. Gli anglo-americani hanno nervosamente fretta. Bono in ritardo di vari mesi sul calendario del loro programma, sono in ritardo causa Tunisi e Biserta. Di molto superiori a noi in uomini e mezzi, non ancora son riusciti a schiacciarci. Di questo si deve tener conto per qualunque circostanza futura, perchè i più bravi a far la guerra ci siamo dimostrati, anche questa volta, noi dell'Asse, noi Europei che in difesa dell'Europa abbiamo combattuto e tuttora combattiamo con accanimento ineguagliabile sull'estremo limite africano contro la potenza militare riunita degli imperi d'Inghilterra e d'America. Bisogna perciò convenire che se bravi forti e prodi sono stati i nemici, certamente più bravi e più prodi ci siamo dimostrati noi dell'Asse. qg pqcannoni, con tutti quei carri e tutta quella fanteria sceltu, con tutte quelle magnifiche e modernissime armi e soprattutto con tutta quella dovizia di bombe e munizioni che l'impero britannico e quello americano andavano da quattro mesi concentrando e ammassando instancabilmente in Afrlca contro la testa di ponte europea, impegnando e assorbendo per la bisognu un buon terzo del naviglio globale i alleato» disponìbile? Come non poter vincere dal momento che ai corpi d'armata inglesi e misti di Anderson, ai corpi d'armata americani di Patton, e alle divisioni dei francesi colonia.i e metropolitani s'era aggiunta l'VIII Armata inglese di Montgomery 'definita «il più perfetto e formidabile strumento di guerra che la storia militare inglese abbia mai vi-1 , |c.a'''P?fl".a. sto»? Come non vincere con questa Ottava Armata che nella seduta ai Comuni del B5 febbraio il Ministro della Guerra, Sir James Grigg, aveva così definito: « the finest instrument of war which has so far been fashioned in the history of the Britlslt Empire »f E nel suo proclama alle truppe il 18 aprile scorso, il generale Montgomery non aveva forse detto testualmente: «Il neutro Impero non ha mai posseduto una macchina di guerra così formidabile come l'Ottava Armata»? E la rltusia londinese The Sphere nello scorso marzo non arerà iscritto: « ideali anni futuri nulla di più orgoglioso sarà per un uomo che il dire: io sono stato con l'Ottava Armata nel deserto»? Con questi co>irinci??ienti e questa realtà, come potevano dubitare i Comandi alleati della grande tJittoria di Pasqua a Tunisi ? Montgomery stesso aveva dato appuntamento ai su-oi amici in Tunisi per Pasqua, a battaglia 'finita e vinta. Montgomery, Monty come lo chiamano confidenzialmente i suoi soldati, ha tenuto a non mancare alla riunione pasquale, ma invece che a Tunisi l'ha tenuta al Cairo, ne ha potuto mantenere ciò che ìveva promesso alle sue truppe, un meritato riposo pasqua le a Tunisi città, depo tanta e tanti morti nel deserto. (Sembra che Mpntgn\mery sia andato al Cairo, olItrechè per far Pasqua, anche e soprattutto per prendere certi accordi col gen. Wilson, Comandante del Medio Oriente, in vista d'una nuova utilizzazione dell'Ottava Armata). Pasqua è passata, e a Tunisi gli anglo-americani non ci sono ancora arrivati, e non certo per colpa loro, che essi ci han messo tutta la loro buona volontà (accaniti e impe- mento di guerra che la storia gg pe la militare inglese abbia mai vi-1 organizzazione dell'offensiva t? C i contro l Rusi dll dif Antonio Lovato — Oggi alla Radio Pwinmvt.ma «A. (Omfe metri 803,8 • 8K.VJ • 308,6 480.8 • ore 19.1.',: Canzoni o. melodie 13.10 (dna): Orchestra diretta dal M.o Gallino - 13,45: .Musica operettistica 14,10: Musica sinfonica ■ 11.90: Orchestra diretta dui M.o Ulz/a ■ 17,15: Coro a cappella diretto dall'Ecc. Mons. Lorenzo Perosl . 91,tri: Orchestra diretta dal M.u Seguriiu - 91.30: «Nuove avventure ili Iloti Chisciotte e Sunclo Pancia « radiorivista di Mario Amendola • 98: Musiche quasi ignote di celebri maestri del Settecento 53: Orchestra diretta dal M.o Angelini. Programma >B» (Onde metri 891.1 • 930.8 . 945,5 • 491.8 559,7). Ore 90,50 (circa): Orchestra diretta dal M.o Barzlzza • 80.15: Concerto sinfonico - 82.55 (circa): Corpo musicale della R. Aeronautica diretto dal M.o A. Mlniello . 83 (circa): Musica varia.