0 la capitolazione polacco-anglosassone o la costituzione di on nuovo sedicente governo polacco a Mosca

0 la capitolazione polacco-anglosassone o la costituzione di on nuovo sedicente governo polacco a Mosca 0 la capitolazione polacco-anglosassone o la costituzione di on nuovo sedicente governo polacco a Mosca Lisbona, 29 aprile. La dichiarazione pubblicata ieri da Sikorski in risposta "J'^i* MVVrtlcJÌ £L25 SHfcle, secondo il giudizio della S^^SS le. icata posta SHfc della SS? J££ uesto a Pro: e 1AC""» Pj°,re: SP% ^SLiS. rebbe d ne, ne in eduto robleonieri d insianche della il simento retato ogicaconsilegati ra dei a pcira raCrem ricertoriaota di alsiasi NI lilo uce , Tele- j Croce Rossa inquantochè il silenzio su questo argomento dovrebbe essere interpretato come una rinuncia. Logicamente dovrebbero così considerarsi caduti i motivi allegati ida Mosca per la rottura dei ;rapporti diplomatici, ma pci; che tutti sanno che la vera ra,glene che ha spinto il Crem: lino a questo passo è da ricer| carsi nelle sue mire territoria li, gli altri puntl della nota di ; Sikorski escludono qualsiasi lQ D'ORDINI possibilità di trattative: con essa infatti si riafferma il diritto della Polonia ad essere ricostituita in Stato indipendente entro i confini della vec chia repubblica, e si chiede con un appello alla « più elementare umanità » la consegna alla Polonia di tutti 1 prigionieri e di tutti i civili Internati polacchi ancora in vita. Ma questa gente è già stata dichiarata dal governo di Mosca come popolazione di cittadinanza sovietica ed è impossibile pensare che esso intenda ora, lasciandola uscire dai confini, riconoscerne di nuovo la cittadinanza polacca, e implicitamente rinunciare a considerare il loro territorio di nascita come parte dell'Unione sovietica. Del resto da Mosca è già venuta la risposta a questo punto. Essa è contenuta in un articolo pubblicato sulle Isvestia da Wanda Wassilewska, che presiede la cosiddetta «Unione dei patrioti polacchi ». La scrittrice reclama la creazione di un esercito polacco nell'Unione sovietica da farsi dunque con quegli eie. menti di cui Invece Sikorski ohiede la liberazione. Pei prò segue su questo tono: « Non vogliamo che gli atti di un governo che non ha mai rappresentato la Polonia ma un piccolo gruppo di emigrati I che non hanno nulla a che fa' re col nostro Paese occupato gettino un'ombra sulla Nazione polacca. Quando il generale Anders inviò le sue truppe a Bagdad avevamo domandato la creazione di una forza armata polacca in territorio sovietico. Non vegliamo formare truppe che restino per mesi e mesi sotto le tende, ma unità che lottino fianco a fianco con quelle russe. Crediamo ohe il governo sovietico ci permetterà di combattere contro i tedeschi per la nostra patria con le armi in pugno ». Un articolo della < Pravda i La Wassilewska è la moglie del poeta ucraino Corneitciuk, che poco tempo fa fu nominato vice-ccimmissario per gli affari esteri. Questa circostanza, e il fatto che l'articolo non è stato pubblicato sul giornale Po?o»iia libera ma su un organo ufficioso sovietico come le Isvestia non lasciano dubbio che il governo di Mosca ha già deciso di inquadrare 1 polacchi nell'esercito dell'Unione. A conferma dell' intransigenza di Mosca sta anche la e a a n a diffusione data oggi dall'agenzia Tass a un editoriale della Pravda che contiene un violentissimo attacco contro il governo polacco di Londra, accusato di aver agito con perfidia nei confronti dell'Unione Sovietica. Anche ammesso che al momento della pubblicazione dell'articolo la dichiarazione di Sikorsky non fosse ancora nota al governo di Mosca, questo non poteva ignorare che era in corso un intervento anglosassone, tanto più che Malsky ne era stato regolarmente Informato. VI sono dunque tutte le ragioni per credere che, siccome la dichiarazione di Sikorsky non sarà consegnata all'ambasciatore sovietico avendo prima l'ambasciatore polacco a Mosca rifiutato di ricevere la nota sovietica, il governo russo continuerà a ignorarla. L'articolo della Pravda quindi prosegue: « Da molto tempo i circoli imperialistici polacchi non si peritano di affermare apertamente nella loro stampa e nelle loro emissioni radiofoniche nonché per bocca del ministri polacchi, le loro pretese sulle terre dell'Ucraina sovietica, della Russia Bianca sovietica e della Lituania sovietica. Il 25 febbraio 1943 il governo polacco, riunito sotto la presidenza del generale Sikorky, ha pubblicato una dichiarazione ufficiale dalla quale risulta che esso non vuole riconoscere 11 diritto storico dei popoli ucraino e bielorusso a far parte del loro Stato nazionale. La dichiarazione del governo polacco del 25 febbraio dimostra che esso considera legittima la politica di conquista degli Stati imperialisti e che nega ai popoli ucraino e bielorusso 11 diritto di Unirsi ai loro fratelli di razza. Queste dichiarazioni non giovano che alla causa del nemici del popoli slavi. Esse spezzano l'unità del fronte slavo nella lotta contro l'invasione tedesca. I fatti comprovano che le pretese aggressive degli imperialisti polacchi sono la vera causa della campagna ostile del governo polacco contro l'Unione Sovietica, e che tutta questa campagna è stata iniziata dal governo polacco per esercitare una pressione su quello sovietico allo scopo di strappargli concessioni territoriali. Il governo polacco, incamminandosi su questa perfida via, ha peggiorato i suoi rapporti con l'Unione Sovietica. Esso ha adottato di fronte all'U.R.S.S. un atteggiamento nettamente ostile. Senza alcun dubbio il popolo polacco, che lotta coraggiosamente contro gli invasori tedeschi per il suo onore, la sua Indipendenza, la sua libertà e il suo diritto alla vita, condannerà e stigmatizzerà il tradimento del governo Sikorsky. La nota del governo sovietico del 26 aprile afferma la volontà inflessibile della U.R.S.S. di opporsi energicamente ai tentativi di ledere i diritti sovrani dello Stato sovietico e dei popoli dell'Unione sovietica ». Il vero scopo del Cremlino Dopo di ciò c'è da domandarsi quale via resti apèrta agli anglosassoni per comporre Il conflitto. Nei circoli bene Informati di Londra, come dice il corrispondente del giornale svedese Dagens Nyheter, si è persuasi che il governo sovietico, mediante la rottura del rapporti diplomatici con la Polonia, ha Inteso non soltanto liquidare la questione polacca ma costringere anche la Gran Bretagna e gli Stati Uniti a cedere In tutto il problema del confini fra la Russia e l'Europa. Perciò quest'oggi nè a Lo»^ dra nè a Washington si nasconde la gravità della situazione. Si ammette che gli anglo-sassoni si trovano di fronte ai più difficili problemi politici che potessero sorgere per loro. Il corrispondente da Londra dello Svenska Dagbladet dice che net circoli politici polacchi si ritiene ormai che ci siano soltanto due possibilità: o la riforma del cosiddetto « governo polacco in esilio », introducendovi elementi grati a Mosca, oppure il consenso della creazione a Mosca di un governo polacco completamente dipendente dalla Russia. Ambedue i casi significherebbero però la capitolazione polacca e anglosassone. Qualora gli anglosassoni si rifiutassero di riformare il governo fantasma secondo le istruzioni russe. Il governo di Mosca creerebbe immediatamente il suo nuovo governo, e l'esistenza di due governi polacchi concorrenti perpetuerebbe il conflitto fra gli anglo-sassoni e i russi. Sarebbe insomma la fine dell'alleanza. D'altra parte la capitolazione anglo-sassone nel caso attuale significherebbe stabilire una volta per sem- Sre il principio della piena intendenza di Mosca in seno alle nazioni unite, vorrebbe dire ammettere che l'unico compito che resti a Churchill e a Roosevelt è di mettere il polverino su qualsiasi decisione di Stalin. All'ultima ora si apprende da Mosca che la dichiarazione polacca non è stata pubblicata in Russia. Coloro che la hanno conosciuta a mezzo della radio britannica affermano però che non può contribuire per nulla a colmare l'abisso che separa il punto di vista russo da quello polacco. Inoltre si nota che non contiene il minimo accenno a una riforma anche parziale del gabinetto polacco che elimini coloro sui quali incombe la responsabilità dell'appello al comitato internazionale biella Croce Rossa,

Persone citate: Churchill, Roosevelt, Sikorski, Stalin, Wanda Wassilewska