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LIBRERIA LIBRERIA Cecilia e gli effetti perduti Semplice, piano, tutto esposto nelle situazioni, nei motivi e nelle conseguenze psico logiche sociali morali, è il ro manzo di Franco Bondioli: CecUia o gli affetti perduti (Sc schina Ed.). Lo scrittore si Interessa ai casi di questi per¬ r e o i o o l e e o, e, è , i a , o a o. e e e sonaggi, e li espone, con una . specie di confidenza delicata, pittoresca, un po' provinciale, il ritmo del racconto è largo, con un'apertura di discorso e dt immagini che sa di belle ■camDi-sne, di lungo crdtae di ìgenerazioni; e il dc'orc il pia'care la fatuità la varia fortuna — e !e «fantasie segrete», per riprendere un tema caro al Bondioli — gì distendono nella serie degli avvenimenti, con umano accento. MUnoria e nostalgia. Nella drammatizzazione degli affetti v'è à. vo:te iuna certa rettcrica, un giro di eloquenza che sfiora la teatralità e la logica sentimentaie ■tutta apparweente delle ben sceneggiate confessioni e dichlaiiazioni. Ma ecco una notte in Brianza: <:I1 silenzio è così trasparente e assoluto che ai vaghi aliti della nette non ai sa attribuire altra ragione «he lo staccarsi molle di una ■figlia, o il fremito di un'ala, da un nido, nel fclto dkun pioppo». Di quest'affettuosa partecipazione al respiro stesso delle creature, sono nel litoro ottimi esempi. Con vivace gusto del costume, dell'indole'', dei caratteri fine Ottocento, è narrato l'antefatto: pagine sapide e famigliari in cui senza ironia ma con scaltrezza si fa rivivere, nel senso .esteriore e •intimo, un' epoca che: sta diventando mitica nella letteratura d'oggi. Per una questione ■cavalleresca al circolo — donne onore puntigli — il fratello di Cecilia riesce al bel risultato di contendere e battersi a duello con un giovanotto che dovrebbe essere il promesso sposo dì lei. Il giovanotto, Corrado Mansaldi, ha •iniziato intanto, durante una festa di beneficenza che è episodio colorito, ventilato, piacevole, un altro amore, proprio con la donna, Giulia, che al circolo aveva disinteressatamente difesa e che, depo la colpa, abbandona non senza viltà; e, perdurando tenaci gli orgogli tra le due famiglie, va infine a nozze con un'altra signorina della sua aristocratica società. Cecilia tace, Cecilia sta nell'eirbra, Cecilia per anni e anni è votata al ricordo. Ma Giulia, quando Corrado l'aveva abbandonata, era incinta; e tutta scia, nel silenzio, nell' ombra aneh'essa, cerne Cecilia, s'è allevato un figliuolo che ha lo stesso nome del padre, e gli assomiglia in maniera impressionante, ed è, ormai, medico degno e valorose-. Un certo giorno questo seconda Corrado, persa la madre, si presenta a Cecilia, le si confidai, e a Cecilia è come se di colpo rinascesse tutto il passato, a Cecilia par proprio che un figlio le giunga ■« dalla rinverdita realtà dei suoi ricordi, dalla remòta.speranza della sua giovinezza». Per tale lo accetta, ricerca il vecchio Corrado, che non aveva mai più rivisto, gli fa riconoscere il giovane, intreducendolo cosi nella casa dei Mansaldi... Sennonché nella famìglia Mansaldi v'è una donna, una cugina, che è femmina sensuale, sùbdola, perversa; e Corrado ci casca, ed erra e si allontana nella colpa e nel tradimento. E a Cecilia pare che anche per lei tutto sia perduto, tutti gli affetti perduti. Ma non è cosi; che Corrado, al punto ormai della disperazione, s'accorge che soltanto nella spirituale maternità di Cecilia può trovare un rifugio. Cerne vedete un libro romantico; nel quale,, più che le grandi pp.ssicni, si propagano moti di bontà, a' smore pronto alla rasssgnEziono e pur capace di arditezze: un libro chiaro, attraente per la sua gentilezza affabile. f. b. Polveroni riceve I familiari dei Caduti dipendenti dal Ministero C. P. Roma, 20 aprile. Il Ministro della Cultura popolare ha ricevuto gli orfani e le vedove di funzionari del Ministero, caduti in combattimento, e le vedeve impiegate- presso il Ministero stesso interessandosi della loro situazione. L'isolamento del Campidoglio completato a Roma Roma, 20 aprile. . Il Natale di Roma dell'Anno XXI vede il compimento di una grande opera: l'isolamento completo del Campidoglio. Domani, infatti, sarà aperto al transito l'ultimo tratto di via della Consolazione, la cui sistemazione conclude ì lavori iniziati, per volontà del Duce, 14 anni fa. Un risultato di pratica utilità si è potuto ottenere con l'apertura di una nuova via carrozzabile che, partendo dinanzi all'antico ospedale della Consolazione, sale a raggiungere la sommità del Campidoglio; incastrata nella roccia essa presenta un aspetto quanto mai variato scoprendo, di -mano in mano che vi si sale, un panorama stupendo. Al di sopra della roccia, per sostenere la strada e la spianata In alto del colle, si sono costruite solide mura a sperone Dalla riunione di vari piccoli giardini si è venuti a formare sul fronte meridionale un nuovo parco da cui si gode una vista mirabile verso il Palatino, l'Aventino e i menti lontani. Cosi può dirsi compiuta l'opera di isolamento del sacro colle, vagheggiata da tanto tempo e iniziata solo ai giorni nostri per la ferma volontà del Duce.

Persone citate: Bondioli, Cerne, Duce, Franco Bondioli, Semplice

Luoghi citati: Roma