Una giornata su una nave-ospedale

Una giornata su una nave-ospedale Una giornata su una nave-ospedale Incontro in alto martano prigionieri.- Le L'ospedale da' campo si sa cos'è. La .-«ave ospedale è qualcosa di più: il concetto di portare l'ospedale ai feriti, non potendo i feriti venire all'ospedale. Vna specie di ponte fra trincee d'oltre mare e la patria. A seconda del tonnellaggio si caricano sopra una nave anche 900 tra feriti e ammalati. E l'imbarco è facile rndo si può attraccare aibanchina. Autoambulanze della Croce Rosta accompagnano i feriti a bordo, e chi può sale con' le prò p ne gambe, chi non può viene portato in barella. Ma quando la,.nave deve ancorarsi al largo, e peggio c'è mare grosso, allora l'imbarco diventa un'impresa -ardua. Tre naufraghi Effettuato V imoarco, avviene lo smistamento: ogni matato è convogliato in ascensore al repai lo che il suo caso richiede, e affidato alle cure delle crocerossine e degli infermieri per i lavugyi e le disinfezioni, prima di passare al controllo dei medici. Spesso si devono,'durante la navigazione, affrontare, casi imprevisti. gualche esempio: Un giamo all'altezza di Stolta, vediamo dei naufra ghi che si sbracciano da una ciambella pneumatica in bona delle onde. Si cala una lancia, si va a recuperare i naufraghi. Quasi svenuti vengano portati a bordo. Sono cinque. Erano sei, formanti l'equipaggio di un idrosilu rante caduto a qualche miglia dalla costa. Nessuno dell'isola ti aveva visti. Erano in mare da vari giorni, senta viveri e senza acqua. Un giorno si e uno no' si erano divisi delle pasticche di gomma. Finite quelle avevano masticato la carta. Avevano visto la notte prima passare al - largo un'altra nave ospedale. Avevano gridato, ma nessuno li aveva sentiti. Non speravano più di salvarsi. Erano all'estremo delle forze. Adesso vengono spogliati delle loro divise bagnate, avvolti in panni caldi, messi a letto e 'ristorati- con oordiaii. Hanno fame, ma dopo dieci giorni di digiuno, bisogna andate adagio. Le bistecche ci sono, ma c'è anche da morire d'indigestione* E allora ci vuole pazienza. Altro episodio. Vieri dato alla nave ordine di recarsi a un certo punto X per recuperare naufraghi di un piroscafo silurato. La nave parte, cerca e perlustra il mare per due aiomi in lungo e m largo: rottami, zattere vuote, cadaveri. Non un solo uomo vivo. Benonchè quando ogni speranza era finita, si sentono delle voci Dalla pio-eia si guarda c e - Un particolare asp lacrime d'un inglese cannocchiale: si tratta di naufraghi, e certamente di ufficiali, almeno da quanto dicono i distintivi dei berretti. Ma sono biondi, tutti e tre biondi. Nemici. Sentiamo stringerci il cuore. Invece dei nostri si trovano dei nemici. Per un momento ci si sente svuotare Vanima, poi si scrolla di dosso questa impressione, e ciascuno compie il proprio dovere. I tre naufraghi vengono raccolti a bordo: lenzuola calde, cordiali, frizioni, e sono restituiti alla vita. Per sentirsi dire qualche momento dopo, che erano proprio gli affonda tori detta nave di cui invano cercavamo i superstiti; con 'questa soddisfazione almeno, ohe il piroscafo silurato, prima di inabissarsi, aveva a sua volta colpito a morte l'aereo inglese. La guerra vista da una nave ospedale è l'altra faccia della guerra. Il medico trae interessanti conseguenze, dallo studio di ausati /rammenti d'umanità. Cominciamo dotte osservazioni chirurgiche. Bi può subito dire che le lesioni ai traumatologia dell'attuale conflitto presentano caratteristiche differenziali da quelle dell'altra guerra mondiate. Non si tratta di ferite prodotte da armi portatili a mira orizzontale — pistola, fucile 0 moschetto — ma per la maggioranza, sono ferite dovute a frammenti di bombe, il che specifica lo stile della guerra moderna, mitragliamento o bombardamento dall'aeroplano, che dà lacerazioni al cranio o agli arti, specialmente ai piedi, avvenendo il lancio dall'alto m basso, a miro — diremo così — verticale. Osservazioni di natura psicologica vengono fatte sul carattere dei vari feriti. Noi imbarchiamo italiani, tedeschi,' inglesi, o prigionieri di bandiera inglese, vale a dire bianchi e di colore. Il ferito inglese tace, sapendosi in mano del nemico che lo ospita e lo assiste. Tace e ringrazia. Non può nascondere il suo stupore davanti alla modernità delle nostre navi-ospedale, e alla magnanimità con cui prodigano le lóto cure medici, crocerossine- e infermieri, 1 responsabili della diffamatoria propaganda inglése contro il nostro paese, avevano tanto «ridato che eravamo pezzenti. arbori e disumani, che i feriti britannici imbarcati stili e nostre navi non credono ai loro occhi. Bicordo un inglese più prigioniero che maiato, ti quale per tutto il viaggio di ritorno dall'Africa, si mostrava tutt'altro che dispiaciuto detta sua sorte, e preferiva accodarsi ai nostri, anziché far lega coi suoi. Sapemmo il perchè. All'altezza di Capri cominciò atsrlVmscmLMrund parte del compagni di viaggio, ma egli non se ne adda, e continua a sorridere, pur sapendo che quel continuo, Imperturbabile sorriso autorizza molti a crederlo idiota. Con i vicini scambia cortesi parole, e non si rifuta di'rispondere a pur-'importune e stupide domande. («Voi che slete di Roma, conoscete il aignor De Angelis ? ». *« Visggiate spesso su questa linea ?». «Avete una sorella a Torino? ». « Siete mai stato a Vigevano? ». «VI piacciono le donne di Slena ? ». « Perchè 11 treno s'è fermato? ». «A Bologna, slete mai stato a mangiare al Pappagallo? >). Ma vi è un limite alle domande. Per cui egli, benché mite ed educato, non risponde alle seguenti: 1) E' vero che ad X, c'è stato...? 2) Secondo voi, quando finirà la guerra? 3) E' vero che Ieri è stato bombardato il...? 4) Quali sono le vostre previsioni .circa la campagna russa? Siete in possesso di notizie circa i futuri movimenti militari in...? 6) Che cosa si dice a Roma? 7) Come si comportano a Fisa le cucitrici nei riguardi della, Carta della Scuola? E ad altre del genere che ricorrono numerose nei treni. Verso mezzogiorno; Torà del pranzo, egli non estrae da grossi pacchi pane' bianco, quarti di manzo arrostito, cubi di burro e panna montata. Si limita al comune pan nero, a poco companatico, a un'arancia e, cosa che può sembrare incredibile, non ne sparge qua e là le bucce; le raccoglie nella carta e le getta dal finestrino quando il treno corre in aperta campagna Dal finestrino getta solo bucce d'arancia, non bottiglie o altri corpi duri Prima di fumare, chiede 11 permesso. Non acoende pipe sotto il naso di-donne lnolnre. Non vibra di nascosto pugni alle reni di fanclullettl noiosi, e non istiga le madri a gettar dal finestrino neonati in pianto. Infine non entra in dispute e liti circa finestrini da aprire 5) spetto di questa guerra - Quando si ospi • I negri del Tanganica e l'uso del letto ad agitarsi in- un modo tutt'altro che britannico, finché chiese m pittoresco italiano dov'era Pompei. E gli fu indicata la vallata in flore ai piedi del Vesuvio. Davanti atta bellezza luminosa del golfo, gli occhi gli si empirono di lagrime, e finì col gettarsi fra le braccia del marinalo che ali stava vicino. Lagrime di fierezza. Pompei era la patria di sua madre, che vedeva oggi per la prima volta, di lontano, da prigioniero. Ma'era bastata la visione di quel lembo d'Italia per scuotere il suo sentimento. Churchitl forse disapproverebbe, ma lo dirai a tua madre, e tei ti capirà, e dò servirà ad avvicinarti di più a lei, poiché tale slancio è soltanto italiano di un cuore non addormentalo netta compassata freddezza dette nebbie del nord. Per quésto ci silurano riti, cosi détti inglesi che por- riamo a curare in Italia, vi so- Per quésto ci silurano A bordo fra i.prigionieri fo¬ no anche dei negri. Ne abbiamo imbarcato uno che deve subire l'operazioni- di appendi otte, | — Dove sei nato' oli si ohiede. Silenzio. 7n' città o in campagna f Mai visto città, mai visto villaggio. Nato in foresta. Pare che sia del Nihamba. Non gli si da da mangiare per presorisione medica, ed egli crede che sia perchè è prigioniero e perchè è negro. Oli inglesi si servono detta gente di colore'finché combatté, poi se ne disinteressano, quando oli ha insegnato a dire: — Io honot Io mangiare'. — E' incredibile con : che appetito mangiano questi prigionieri di colore! Hanno una fame da uomini delle seivel Abbiamo anche un negro del Tanganica. Parla anche lui una lingua.incomprensibile, e invitato a mettersi a letto, si è disteso per terra, sotto la rete metallica. Istinto primitivo della capanna. Oltre a negri,abbiamo francesi degaullisti. arabi, indiani, e curiamo tutti, allo stesso modo, con la stessa umanità. ■ Questo l'atlante d'uomini che l'Inghilterra assolda sotto la sua bandiera, e ci mette contro, per combattere la civilizzazione di Roma! Basta una giornata in una nave-ospedale per farsi una idea del suo perfetto organismo. Tutto funziona a bacchetta, ciascuno sa cosa deve fare, non ai sentono ordini, si commina in punta di piedi, ogni cosa è eseguita in silenzio. Ecco che cosa stupisce: il silenzio delle navi-ospedale. Non non è utile più. Per noi l'anima [di un negro è uguale atta'nò- [etto' davanti *■ Dio. Ma come si. fa ad aiutarti), aitando que- «t'animo non parta una lingua umana f Finalmente l'istinto [ 0 da tener chiusi. E se lo desidera aperto non appoggia 11 suo diritto ad aprirlo con antiche e nuove benemerenze. Vi ridete ancora di me se per lungo tempo ho ritenuto questo viaggiatore un angelo ? Un viaggiatore sereno, che parte sorridendo, e sorridendo viaggia e sorridendo arriva E non ai lamenta del tempi duri. E"hon rievoca i tempi della pasta bianca, E non bacia 1 ritratti della panna montata Ho schermato. Non esiste. Me lo sono immaginato. M'è fiorito, stamane, nel pensiero, mentre tornavo da Roma a Milano,- e la campagna lombarda èra tutta fiori e tenerissime foglie. J t 1 id.il a Mosca nt Il cannoncino di un «U-booi» amara* dai marosi durante la tempesta, sempre pronto all'offesa. (Foto Trans.) deve essere rubato un minuto di riposo a questi nostri feriti che hanno vegliato, combattuto e sofferto. Medici, crocerossine e infermieri prevedono un desiderio, intuiscono un bisogno, compiono ogni vetta un atto di bontà: per il corpo e per lo spirito. E per ricompensa, malati e feriti fan del toro meglio. In che modo, se hanno già dato tanto atta Patriot Un modo c'è, e l'usano.'Nessuno grida, nessuno si lamenta. Le loro ferite sembrano incise non nella viva cornei ma nella pietra. Se qualche urlo si sente nellé'sale a* medicazione, è proprio quando sotto i ferri non ne possono più, e l'anima esce 'loro dai denti. Ma in generale sono sereni, forti e sereni. Da quanto tempo non riposavano in un letto, fra due lenzuola puiitef Da quanto tempo non sentivano un passo di. donna intorno a loror Ma ci sono gli altri, gli ammalati inguaribili, { tisici, i tu Jff^"1*' '!*g 222. 0 01 sanatorio. Ecco questi sono i più tristi, i veramente tristi e stroncati detta guerra, di fron| te ai quali ogni bontà e rinun- c'° 8 sacri/fcio nostro non è f?*il,V5?Jlni® ??r averL#ri"° ^ la giusta pace, e meritare questa pace. Adesso è sera. jtsnmmoilèdsiBi l i e i a o a r i a a , i n iimmmiMimiiiiimmimmimmmiiiiiiHmMiFigurati un corpo alto e sottile, come arco di violino, avvolto di neri panni In tutte le stagioni; vestito di perpetuo lutto, come se tutti gli affini e parenti gli morissero [di ora in ora... arrogi a tante - [gramaglie un volto gracile pale 'lido smunto, due pupille fosche tarde languide, due sopracci ! glie inarcate folte nere, un [mento ovale nascosto in una foresta di' peli neri, che parte del collo e della gola gii inveì ve ». Non è, costui, il classico iettatore, è un romantico, a Napoli, circa 11 1840, nella descrizione di un contemporaneo. Mille Tenni entra 11 cervello, Come un cacio van piacendo, Ch'or de, quest'occhio or da quello Cadon «la sul volto... ohimè: Troppo tardi mi comprendo; Altri almen capiate me. E questi sono 1 versi di un romantico estremista, negli stessi anni, Antonio Valentin!, pugliese, autore di Meo culpa della Corona di chiodi. Sicché se l'anacreontico, e neoclassico marchese Gargallo proruppe nella grande invettiva: < Credono gli oitremontanl che il Cbolera non sia contagioso, ed io bramerei potersi altrettanto asserire del Romanticismo tra noi, che parmi esserne coetaneo e gemello», quasi quasi verrebbe vo- flla di non dargli torto. Ma en altro, come tutti sanno, fu il romanticismo; non In questa bassa moda, In questo comico malcostume sentimentale e letterario, va ricercato. ti nero barbagianni nella Inee del mezzodì Tue: ventata romantica a Napoli fu ' premessa - di grandi rornate; ed Edmondo Cione stato mosso a un ampio studio di quel tempi da due motivi: « una sorta di amore nostalgico e fantasioso per la Napoli di Ferdinando II », e 11 bisógno di dimostrare < come le forze spirituali della poesia e della filosofia, agendo in profondità, contribuirono decisamente, per l'Intima coerenza tra le attività Armane, a deternair.are nelle sue-origini prime la rivoluzione del '48. « Ricerche svolte ,ih Uh grosso,' sontuoso volume, " Napoli romanticqj 18S0-18{8, pubblicato dal «Gruppo Editoriale' Domus ». Il volume è illustratissimo da deliziose stampe, in nero e a colori, che ci restituiscono gli aspetti dell'epoca piacevolmente. Tipi e caratteri, rivenduglioli e pescatori, lazzaroni e acquaioli, cocchieri e zampognari. Bozzettistica anch' essa sentimentale, romanticismo in tono minore, mentre nella scia del maggior romanticismo, e di un'insigne cultura, passano In varia gui sa collaborando per azioni e reazioni, per consenso e contrasto, i nomi del Galuppi e di Bertrando Spaventa, di Basilio Puoti e di Carlo Trova e di Saverio Baldacchini, di Pietro Paolo Parzaneae e di Alessandro Poerlo, è altri e altri an cora; e, maestro di vita, rivelatore di poesia, slngcJarissl mo per originalità e potenza intellettuale, Francesco De Sanctis. Dice 11 Clone che il periodo dal 'SO al '48 fu a Napoli < caratterizzato da un tono di cordialità e di fiducia, di benessere, e di serenità ». I romantici frenetici, Cesare Malpica, Achille de Lauzières, il Tarantini, il Valentin!, non riuscirono dunque con le scomposte stravaganze e i furori a freddo, a turbare davvero 11 ritmo paesano, provinciale, socievole, di quella vita. Era 11 tempo del < corsari » e del « briganti », degli uomini fuori legge, e del grandi poetici delitti; ma la società riassorbiva il veleno, scioglieva 1 tb