Il M A I I fi IY E11D fi Pài Movimenti e nomine IL mUV U LUIYV ì Hi ll dil i

Il M A I I fi IY E11D fi Pài Movimenti e nomine IL mUV U LUIYV ì Hi ll dil i Il M A I I fi IY E11D fi Pài Movimenti e nomine IL mUV U LUIYV ì Hi nella diplomazia germanica elei anglo-americane //primo ostacolo: l' Berna, 17 aprile. (S.). Le rivelazioni pubblicate sul baluardo atlantico non sono passate inosservate nè in' Inghilterra, nè in America. E' indubitato che dall'impresa di Dleppe, che avrebbe dovuto servire agli inglesi per rendersi conto delle difficoltà di uno sbarco, ad ora l'aspetto delle coste è molto cambiato. Se ne accorgono bene in Inghilterra ove il Times esprime l'opinione che soltanto in questi ultimi giorni ci' si è potuto formare un'idea chiara della fortezza Europa. Il giornale aggiunge che, indipendentemente dalle fortificazioni militari, hanno grande importanza più grande di quella che si prevedeva dapprima, le modifiche apportate al piani industriali e specialmente il fatto che, mentre in Francia hanno cessato la loro attività certi stabilimenti, altri ne sono sorti nella Germania meridionale e nell'Europa centrale ove svolgono la loro produzione pressoché indisturbati. Illusione americana Da Washington giunge una dichiarazione emanata da fonte competente americana la quale pretenderebbe di demolire con quattro chiacchere tutto il lavoro fatto dall'Asse. Secondo tale di chiarazione, il vantaggio sarebbe strategicamente dalla parte degli alleati, i quali potrebbero concen trare i loro mezzi di attacco nel punto prescelto e non dalla parte dell'Asse, che dovrebbe tenere dappertutto sufficienti forze e sufficiente materiale bellico per la difesa. E' vero perfettamente il contrario: il vantaggio strategico è quello dell'Asse che, date le ottime linee di comunicazioni esistenti in Europa, può rapidamente spostare, dai luoghi di concentramento opportunamente predisposti all'interno le sue truppe e il suo materiale nei punti ove eventualmente si dovesse verificare maggior bisogno di forze, mentre l'invasore correrebbe sempre il rischio di non poter far sbarcare oon sufficiente rapidità effettivi proporzionati a quelli, d'altra parte ignorati, che potrebbe concentrare il difensore. In secondo luogo la dichiarazione fa un paragone che non regge: dice che la strategia difensiva è una misera strategia e che gli alleati hanno esperlmentato a loro spese che cosa significhi essere ridotti alla difensiva. Essi non hanno mai nascosto le molte disillusioni derivate loro da un simile modo di condurre la guerra. La dichiarazione si diffonde a lun- fo su questo argomento, tirando ì ballo fra l'altro un libro che sarebbe divenuto classico negli Stati Uniti e che si intitola «La sola difesa non può 'vincere la guerra». Secondo il pietoso commento americano sarebbe una ironia della sorte che 1 tedeschi, dopo, aver fornito agli alleati la prova che le linee fortificate hanno perduto la loro importanza, debbano ora riporre la loro fiducia In questi valli. E' superfluo osservare che c'è anzitutto una differenza fondamentale fra quella che era la si' tuazione degli alleati prima della loro offensiva d'Africa e quella attuale dell'Asse: gli alleati, sebbene siano stati loro a dichiarare la guerra, invece di prendere l'of fensiva hanno invano tentato di difendere le loro posizioni di partenza, mentre l'Asse ha conquistato tutta l'Europa e ora difende le sue conquiste. E' stupido parlare in questo caso di strategia difensiva in contrapposto a quella offensiva, perchè in guerra è sempre stata una buona regola fortificare le posizioni strappate al nemico affinchè questo non possa riprenderle. La battaglia dell'Atlantico Ma se è vero che l'Asse ha fatto sapere che le coste europee sono ben fortificate è del tutto immaginario che abbia dichiarato di avere rinunciato a qualsiasi offerìsiva. I piani militari dell'Asse non sono mai stati svelati, senza contare che 1 tecnici di Washington non possono dimenticare che la battaglia dell'Atlantico è in pieno svolgimento e che chi attacca e con successo in questa battaglia è proprio l'Asse. Ora l'offensiva atlàntica è per l'appunto quella che ha finora difeso 11 continente anche quando le sue coste non erano fortificate ed è quella che certo continuerà a costituire la sua prima difesa. Non è dunque con argomentazioni simili, si osserva in questi circoli militari, che si può demo lire il vallo atlantico. Nella guerra navale intanto non bastano a diminuire i successi dell'Asse le ambigue dichiarazioni di Churchill. Un tecnico della Gazette de Lausanne, pur non volendo tener conto delle affermazioni italiane e tedesche secondo cui l'offensiva dei sottomarini deve aumentare ancora di intensità, osserva che comunque la minaccia resta seria e il successo dei piani dell'Asse per la battaglia subacquea potrebbe ben ostacolare per molto tempo l'esecuzione continuamente preannunciata dei progetti di invasione della fortezza Europa. Un secondo fronte sulle coste della Francia, dell'Olanda o delta. Norvegia suppone, come è noto, che le vie di comunicazione marittime siano li bere per far affluire i rinforzi di uomini, il materiale da guerra, le munizioni e i viveri. Non siamo in questa situazione, soprattutto se ci si riferisce al calcolo dell'ammiraglio inglese sir Herbert Rich mond. Questo ufficiale infatti dichiara che l'arma subacquea ha causato il 50 per cento delle perdite complessive, l'aviazione il 15 20 per cento e le unità di superficie 11 15 per cento circa. Per risalire la corrente gli anglosassoni hanno moltiplicato la costruzione di navi, aeroplani, granate e concilili mum^mSi^^umnwtS^i l'offensiva subacquea contestabilmente essi hanno dovuto dedicare tempo e somme preziose per colmare .un deplorevol» deficit Iniziale di incrociatori p controtorpediniere ». I sommergibili aumentano Lo scrittore per quanto dia al trattato di Londra la colpa della situazione sfavorevole in cui gli anglosassoni si sarebbero trovati all'inizio della guerra, riconosce che le nazioni unite devono fare tuttora « uno sforzo inimmaginabile se vogliono non dominare 1 mari ma semplicemente mantenervisi». Ciò che rimane un mistero, d'altro lato, è il numero dei sommergibili di cui l'Asse dispone attualmente e soprattutto quello di cui potrà disporre in seguito. Il tecnico che abbiamo citato crede che 10 stato maggiore della marina del Reich abbia preferito il tipo di sommergibili piccoli, ma dotati di un raggio di azione di 15-20 mila chilometri che possono essere costruiti In grandi serie molto più rapidamente di altri fusi di acciaio di dimensioni imponenti e che esso deve anche avere risolto 11 problema del motore unico per la navigazione in superficie e In immersione. Dalla costruzione di 15 unità al mese che era la produzione al principio della guerra, la Germania è passata ad una cifra tenuta segreta, ma che certo è molto più forte. Qualche settimana fa gli anglo-americani calcolavano a 400-500 il numero dei sommergibili germanici e italiani in agguato lungo le vie seguite dai gradi convogli transatlantici, vale a dire — conclude lo scrittore — che non soltanto sono state sostituite le unità perdute, ma che i grandi risultati della produzione del tempi passati sono stati largamente superati. Cordoli Hull smentisce le voci di un accordo anglo-americano tulle frontiere della Polonia Buenos Aires, 17 aprile. Si ha da Washington ohe Cordeli Hull in una sua dichiarazioni, ha smentito le voci circa l'esistenza di un accordo anglo-americano sul ripristino delle frontiere della Polonia nel dopoguerra, (Radio Stefani). Von Weinaecker ambasciatore del Reich presso il Vaticano Berlino, 17 aprile. Dal Quartier Generale del Fuhrer si annuncia che, su proposta del Ministro degli esteri del Reich, von Ribbentrop, il Fuhrer ha proceduto oggi alle seguenti nomine nel servizio diplomatico tedesco all'estero. Il Segretario di Stato al Ministero d-eigli esteri, von Weizsaecker, è nominato Ambasciatore del Reich presso il Vaticano in sostituzione dell'attuale Ambasciatore, von Bergen, che è collocato a riposo. Il Ministro di prima classe, dott. Adolfo von Steen Gracht, è nominato Segretario di Stato agli affari esteri L'Ambasciatore a disposizione del Ministero degli esteri, Hans Dieckhopf, ultimo Ambasciatore del Reich a Washington prima dello scoppio della guerra, è nominato Ambasciatore del Reich a Madrid. H capo del dipartimento politico presso il Ministero degli esteri del Reich, sottosegretario di Stato dott. Ernesto woermann, è nominato Ambasciatore del Reich a Nanchino. Il consigliere d'ambasciata Sresso l'ambasciata del Reich a [adrid, Ministrò di prima classe Andor Henke, è nominato sottosegretario di Stato ed assegnato al Ministero degli esteri del Reich. L'attuale direttore del diparti mento giuridico, sottosegretario di Stato dott. Federico Gaus. è nominato Ambasciatore e desti nato al Ministero degli esteri. Il delegato presso il Fuhrer, MI nistro di prima classe Walter Hi vel, è nominato Ambasciatore, continuando nella sua attuale destinazione. L'incursione sa Anversa Le case colpite sono oltre mille Brusselle, 17 aprile. I giornali pubblicano che nel recente attacco aereo anglo-americano su Anversa, 326 case d'abitazione sono state completamente distrutte, 163 gravemente danneggiate e rese inabitabili, e 703 parzialmente danneggiate. Complessivamente, le case colpite sono state quindi 1192. La cappella di S. Antonio de la Florida restaurata Madrid, 17 aprile. La famosa cappella di San Antonio de la Florida a Madrid, che era stata seriamente danneggiata dai miliziani rossi durante la guerra civile, è ora stata completamente restaurata. La cappella è famosa anche all'estero perchè in essa è il monumento sepolcrale di Goya ed è decorata con affreschi del celebre pittore.

Persone citate: Adolfo Von Steen Gracht, Andor, Churchill, Cordeli Hull, Federico Gaus, Goya, Hans Dieckhopf, Henke, Herbert Rich, Hull