MANIFESTI DI DUEMILA ANNI FA

MANIFESTI DI DUEMILA ANNI FA MANIFESTI DI DUEMILA ANNI FA Stagione di spettacoli a Pompei e dintorni Non poco interessante e pregno di insegnamenti dal più vari punti di vista è il capitolo della vita di Pompei antica relativa alla predilezione del popolo per eli spettacoli anflteatrali d'ogni ordine e specie, a cominciare dalle gare atletiche della Juventus (la GIL... di quei tempi) a por capo alle lotte cruente tra gladiatori, alle movimentate e sanguinose cacce tra belve ed uomini, e, là do. ve ve ne erano gli apprestamenti come nella Capitale e nelle più grandi città, perfino alle naumachie, o combattimenti navali. Poco o nulla si aggiungerebbe- In questo campo di conoscenze a quanto ce ne tramandano gli Autori classici, se non soccorresse Pompei col tesoro delle sue pubbliche affissioni conservatesi fino a noi in cospicuo numero, cioè con la numerosa collezione ' dei suoi edicta munerum edendorum, ovvero dei pubblici annunzi anflteatrali contenenti in breve il programma del concernente spettacolo, l'evento festivo che lo spettacolo determinava, il Magistrato od 11 ricco Signore che sosteneva le relative ingenti spese, il proprietario e la provenienza dei gladiatori, la menzione della scuola che ne aveva curato l'allenamento, il direttore o regista del ludi (summa rudis), le date delle esibizioni,1 ed infine acclamazioni ai munifici finanziatori e funzionari preposti alle gare, ed echi anticipati del plauso e dell'entusiasmo popolari. Un caravanserraglio Riservando ad altra occasione una rassegna adeguata degli edieta finora incontrati a Pompei, voglio oggi occuparmi di quel soli quattro, i più interessanti, con i quali i Pompeiani erano invitati a godersi serie di ludi agonistici e gladiatori, non già nel proprio anfiteatro, ma negli anfiteatri di oltre città più o meno lontane, da Nocera, a Nola, a Pozzuoli. Questo gruppo di edicta chiarisce in primo luogo che reciprocamente allorché slmili spettacoli davansi a Pompei, essi non mancavano di essere annunziati, come nelle città già additate, anche a Stabia, ad Equa, a Sorrento, a Sarno, Salerno, Avella, Ercolano e Napoli per lo meno, per l'opera di scriptorea (letterìsti) Ivi residenti e tempestivamente forniti del testo del'relativo editto, da tracciarci come al solito nei colori rosso o nero, e sovra un congruo riquadro ' appositamente imbiancato con pastoso latte di calce dal deaibntor, nelle piazze e nelle vie più frequentate. E chiarisce ulteriormente perchè-agli anfiteatri si desse di regola tale ampiezza da potervisi quasi per intero ospitare tutta la popolazione cittadinaBasta inoltre riferirsi a quel singolare gruppo di edicta per rappresentarsi al vero le vie le piazze ed i mercati di quelle antiche città, e nelle accennate circostanze, rigurgitanti di forestieri nelle più .pittoresche divise di fé stro mezzogiorno): folle numerose e policrome, esuberanti di vita ed ebbre degli effluvi della primavera rifiorente, liete di interporre una breve parentesi di spassi e divagazioni nel consueto duro travaglio del campi e delle officine. E, con -gl'Interni delle città anima ti dal vocio di si numerosi advenae accorrenti da.ogni Porta e da ogni provenienza, le vie esterne avvolte in un fitto polverone mosso da ogni sorta di veicoli: dal leggieri oarpenta o casta trainati da focosi cavalli, fino ai lenti carri agricoli di mamma Cerere, trainati da buoi; i virgiliani tardaque Elausinae Matrìì volveiitìa plaustra, Unico congruo termine di paragone per tutte le città del mondo romano antico, Pompei chiari- sce però quale era l'attrezzatura ulteriore e quali erano le.Installazioni sussidiarie che entravano in- giuoco ad occasione dei ludi anflteatrali e dei relativi riposi. A Pompei, adunque, sono oggi nella loro totale integrità restituiti alla luce l'ampio piazzale d'accesso all'Anfiteatro con le adiacenti larghe vie che vi pongòh capo, e, a suo immediato contatto, la immensa Palestra della Iuventus: spazi ed ambienti ombreggiati tutti da annosi platani a comodo schermo e riparo sia delle moltitudini accorse, sia d'ogni genere d'installazioni provvisorie del piccolo commercio, pronto a servire, in-tende o baracche s'opra infissi, ovvero sui deschetti mobili dei venditori ambulanti, ogni sorta di conforto: dalla leccornia ai bruscolini, dal generoso vino vesuviano alla bibita rinfrescante. La notte poi gli spaziosi portici coperti della Palestra non sappiamo vederli che come un grande caravan-serraglio, dove promiscuamente prendevano riposo quelle folle stanche. E con questi dati offerti dall'esame della topografia dei luoghi collimano nel modo più convincènte dati ed elementi realistici, presi dunque dal vero, della famosa pittura pompeiana riproducete la tragica e storica rissa dell'anno 59 (Tacito, Annali, XIV, 17), determinata principalmente dal cronico «.tifo sportivo » che da tempo aizzava nell'anfiteatro gli uni contro gli altri Pompeiani e Nocerini. Ma veniamo finalmente agli speciali edicta pompeiani indicati. 1. - Il primo di essi, del quale qui diamo, anche la esatta riproduzione, fu scoperto sulla facciata d'un sepolcro monumentale nel primo tratto della Via PompeiNosera, ad oriente dell'Anfiteatro, ed annunzia ordinatamente ma con non poche abbreviazioni che, nel di dedicati, Numini Augusti, cioè nelle feste commemorative della divinizzazione di Augusto, a Nocera (Constantitoe Nvceriae) ed a spese di Pompeiua sacerdote del culto di Augusto divinizzato (muneribua Pompei flit/minia Anglisti), combatteranno 20 pala di nllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllMllllll una postazione antiaerea sullgelate del fronte dell'estremo

Persone citate: Nocera, Tacito