Tra i libri curiosi di Antonio Antonucci

Tra i libri curiosi Tra i libri curiosi Frottole e spropositi di antichi storici Nel passare In rivista le notizie incredibili, pescate tra gli storici antichi da Don Secondo LanJ cellotti, abbate perugino, accademico Insensato, Affidato e Humorista, ne lasciammo indietro molte, e non delle minori. Vale la pena tornarci su, magari a scopo educativo, per trarne cioè il suggerimento di aprire le nostre orecchie alla ragione, Invece di presentarle come recipienti inerti, con 11 rischio d'essere definiti < dapoconacci », ossia gente da poco. Le onestissime spartane Racconta Plutarco che Serse, re di Persia, fece fustigare 11 mare colpevole di avergli dato qualche dispiacere con una tempesta irriverente. Disciplinato, il Monte Athos, ricevuta una lettera del medesimo con la minaccia di gettarlo nel mare se non lasciava passare le sue truppe senza fastidi, se lo tenne per detto. E fin qui, passi, sia pure con un certo sforzo. Ma Erodoto ci racconta Vecchi e giovani si azzuffano - Giannini contro alcuni suoi coetanei - Una lettera di Turi Vasile - E ora basta questo arruffio? A mischiare e a imbrogliar sempre più quelle carte che si volevano sciorinare sul tavolo. In definitiva proprio a quelli che si vogllon colpire. Ma neppure: non giova a niente e .a. nessuno. Il teatro va per la sua strada e se n'Infischia di tutte queste storielle. Errore di gioventù, dunque. Non parliamone più. Ma questo non significa che non dobbiamo aver fede nei giovani. Non aver fede nei giovani è lo stesso che non aver fede in Dio che 11 ha fatti nascere e li fa crescere. I teatri del G.U.F. assolvono un compito grandissimo, Indicativo e culturale, ma, a mio vedere, essi debbono puntare più decisamente sull'avanguardismo. Abltuare e educare all'audacia, al combattimento, alla sopraffazione, in nome proprio, per conto proprio, contro tutto e contro tutti, sarebbe molto più utile e educativo che attardarsi in discriminazioni che a volte appaiono persino passate al setaccio della pedanteria. A esser saggi c'è sempre tempo. E tu, mio caro Vasile, che hai talento e numeri come pochi per riuscire, sentimi: l'anno prossimo, al Teatro dei G.U.F., fai co se da pazzi, non da savi. Vedrai che interesse e che successo... Uvecchi vadano per la loro strada, ■ voi per la vostra: il punto di su-jtura si troverà quando darete al teatro italiano l'opera nuova chcjattendiamo. Perchè non c'è dub-tbio che la vittoria grande o pie-[cola sarà vostra: vi appartiene diitt di t per diritto di natura. ». 8. Silenzio ufficiale sulla catastrofe nella metropolitana di Londra Lisbona, 8 aprile. Come si apprende da Londra, il Ministro dell'Interno, Morrlson, ha dichiarato al Comuni che ilGoverno non intende rendere pub-blicl i risultati dell'inchiesta sul-la catastrofe avvenuta in una sta-zlone della metropolitana di Lon dra, durante un'Incursione aerea. Morrlson ha dichiarato che tale pubblicazione fornirebbe preziose informazioni al nemico. ORECCHIO SINISTRO < Pronto, signorina, passatemi subito il commendatore, ma si, sono la suo signora, si ttatta di cosa urgentissima, vi prego, non ho tempo da perdere, nè voglia, se è in seduta non importa, fatelo venire lo stesso, pronto, pronto, ah,, finalmente! Franci, sono sfinita. Si, era vero. Il peggio, naturalmente. E non tupere chi sia stato il mascalzone... Ma si, come te lo devo dire, da padre diventi nonno, non c'è il minimo dubbio, io lo avevo anche capito da come le si era gonfialo il petto, e poi sempre stanca, sempre triste. Dev'esser stato quando era in viaggio con te, anzi, io direi senz'altro in Rumenia, l'epoca coincide... Cosa''. Ma si capisce, l'ho detto subito al dottore, ma lui ha sconsigliato, dice che una c fausse-rourhe » potrebbe riuscirle fatale, orto se si producesse naturalmente... voglio provare a farle fare un poco di ginnastica, non si sa mai. No, è stato gentilissimo, ha detto che, se le doglie cominciano di notte, posso telefonargli subito, verrà immediatamente, penserà a tutto. Ah, ma sono fuori di me, mi sento talmente madre disono¬ bel merlotto* replicò meraviglia to dove mai si trovasse un toro dt tal mole, e apprese infine che, appunto per ciò, a Sparta radioterio era affare impossibile. E' vero che Alcibiade, fuggito da Atene e rifugiatosi alla corte spartana, sedusse Timaja, con¬ pure che le armate di Serse erano tanto numerose che prosciugavano i fiumi dove si fermavano a bere, prodigio ripetuto poi da Alarico. Nè si tratta d'iperbole. Il padre della storia cita 1 fiumi cosi ridotti: i'Orcinoco in Tessaglia, Il Simol nella Frigia, il Chidoro nella Beozia, ecc. A proposito di fiumi, da non dimenticare quello del Campi Catalaunici, il quale, nello scontro tra Attila ed Ezio che costò 180 mila morti, ingrossato dal sangue dei caduti, ne portava via 1 cadaveri nella corrente Impetuosa Secondo gli Ebrei, a Bitter, conquistata da Adriano durante la rivolta di Barcoscebas (cfr. il Bayle) il sangue scorreva con tanto impeto che, dopo avere percorso quattro miglia sulla terra, si precipitò in mare per altrettante. Con gli uccisi, Adriano fece recintare e dividere In mezzo una sua vigna sterminata, e il terreno, per sei anni, non ebbe bisogno di altri fertilizzanti. Anche ad Ascalona, assediata dal doge Mlchieli, il mare, dopo una battaglia pareva « convertito in, sangue ». A parte la propaganda ebraica In odio a Roma, non dobbiamo dimenticare che, in guerra, è minima la quantità di sangue perduta dai morti e che esso, per sua natura, tende subito a coagularsi. Ma, bando alle cose serie. Ci racconta Eliano che il poeta Fileta, maestro di Tolomeo Filadelfo, era cosi magro che il suo regale padrone gli fece rafforzare le scarpe con una suola di piombo, perchè 11 vento non glielo portasse via. Non sarebbe stato più prudente e più degno di un re, farlo viaggiare in lettiga? Lo stesso Ellano fida proprio sulla nostra ingenuità quando vuol farci credere che tra gli antichi Germani, se c'era il sospetto che un figliolo fosse adulterino, lo collocavano sul fiume Reno nella culla di una scudo da guerra, abbandonandolo stia corrente: se affondava, era figlio della colpa. Presso alcune tribù selvagge la stessa prova è invece devoluta alle serpi, nelle cui vicinanze si pone il neonato sospetto; se viene rispettato, ogni dubbio cade da sè. Nel Madagascar, ogni coppia gemellare è senz'altro riconosciuta parzialmente adulterina, e uno dei due viene ucciso, lasciando al buon Dio la cura di non indurre i giustizieri in errore. Beata invece la città di Sparta dove, secondo Plutarco, l'adulterio era sconosciuto. Uno straniero capitato tra le sue mura e desideroso di cavarsi qualche capriccio, domandò a uno spartano quale pena si rischiava a trescare con donne sposate. Gli fu risposto che bisognava pagare un toro cosi grande che, stando esso sul Monte Taigeto, si bevesse il fiume Eurota, scorrente ai suoi piedi. Il forestiero che « doveva essere un sorte del re ma, se la memoria non mi tradisce, suo marito non giaceva più con lei da dieci mesi, da quando elee un terremoto lo aveva sbalzato via dal letto coniugale. Il bacio del vino i ferisce e Nietzsche ci crede, che |f0sse ioro vietato il vino (non li|ceonf vinumj, pena la morte. Me1 cennlo uccise sua moglie, dopo Per preservare le antiche Ro: mane dall'Incontinenza, PlinL ri- averla battuta con le verghe, perchè s'era ubriacata. Come garanzia, le antiche romane, se vedevano qualche parente, anche per la strada, dovevano affrettarsi a ba- rata... Lei è qui con me, povera cocca, ha riconosciuto la tua voce, è emozionatissima, direi che si vergogna... Basta, ora spero di trovare un tassi, perchè, nelle sue condizioni è impossibile che rientriamo a piedi... L'allattaI mento no, la sciuperebbe del tut\ to, e poi. ne terremo uno solo, il i dottore lo sceglierà lui, gli altri li farà morire senza dolore. Allet vamento al biberon, ci penso io. ! E poi, un bastardo... Per lei, i piuttosto, ci vorrà un regime speciale, qualche bistecca supìlementare... Ho capito. Ora te passo all'apparecchio, povera cocca, su, vieni qui, tesoro, su, da brava, fai bau al papà, ma per benino, bau, bau, bau ». € Ciao, sono qui dal parrucchiere, faccio la fila, una cosa indecente. Un colpo di telefono: 2 ; Ma chi ti ha detto che ho cami biato pettinatura? In-cre-di-bi-le! | Se la smettessero un poco di pensare a me... No, sempre le ' orecchie scoperte. Capirai, fino a I ventitre anni, le tenevo coperte, ! sfavo del resto benissimo, ma poi I Augusto ha riconosciuto che una parte del segreto del mio fascino sta proprio B... Dicevo, uno porte del segreto del mio fascinosi, qui c'è una gran confusione, tutti parlano e poi, le macchine, ma ti dicevo, una porte del segreto del mio fascino... ». Irene Brin cmeiW'povèrf t>areVtm™o-j £,*.l?«rwnt» vÌ"°n»C0»iciarlo sulla bocca (Catone) perchè, dall'alito, risultasse subito la loro innocenza. C'è chi dice che l'abitudine di baciarsi tra parenti risalga proprio a tale usanza, mentre altri sostengono che tragga le proprie origini dallo sbarco dai Trojan! sul lidi latini, quando le donne, stanche del mal di mare subito, diedero fuoco ai vascelli e, per farsi perdonare, abbrac davano e baciavano congiunti ed amici. Comunque sia, Catone non è molto attendibile In fatto di baci. Egli depose'un senatore perchè fu visto dalla figlia baciare la moglie (Plutarco) operazione che egli non faceva con la propria, se non quando lo spaventava i tuoni (Nisi cum vehemens tonitru extitisset). E ve li immaginate stretti a donne eventualmente brutte e vecchie? C'è chi vuol spiegarsi un cosi strano divieto con la scarsità' del vino e con il fatto che esso non fosse gradito agli Dei, tanto che 1 sacrifici si iniziavano con il latte. Mà, Papirio, capitano dei Romani contro 1 Sanniti, fece voto di offrire a Giove un bic-. chiere di vino se risultava vinci- tore, e Messenzio, re di Toscana,' anteriore a Romolo, convenne di aiutare i Rutuli contro 1 Latini a condizione che gli dessero tutto il vino del Lazio. Doveva quindi essercene parecchio e del buono, se valeva la pena di una guerra. Aulo Gelilo afferma che era permesso alle donne di bere lorea o murina, il nostro acquaticcio, derivato dall'acqua fatta passare sulle vinacce, e di ciò vi è ricordo tuttora in qualche paese, come le Marche. Ateneo ci lascia capire Invece che le donne romane bevevano vini passiti. E' più verosimile. Comunque, per evitar loro la malinconia, i Romani pertnet tevano che vestissero di porpora e s'imbiondissero 1 capelli (Valerio Massimo). Pare inoltre che la condanna a starsene astemie, fosse in punizione di un antico peccato. Passava Ercole nelle vicinanze di Crotone e bussò ad una casa, la cui padrona aveva poco prima manomessa una botte di vino furtivamente. Stanco, egli domandò un poco di ristoro a Bac co, ma la donna rispose che lei non avrebbe aperto una botte per un pellegrino a vagabondo par suo. Del che la famiglia fu punita con la trasformazione delle botti In pietra, contenuto compreso. Anche i moderni... Oggetto d'incredulità formano anche gli antichi aasedii, sia per la loro durata (Troja dieci anni, Vejio dieci anni, Azoto, in Sirla, 29 anni, ecc.) sia per gli strattagemmi con i: quali, talvolta, fu allontanato il nemico. A Priene, il filosofo Biante mandò fuori muli cosi grassi che l'assedlonte, scoraggiato, domandò di trattare. ; suol ambasciatori, entrati in citta, furono portati alla presenza di enormi cumuli di grano che erano sabbia appena appena coperta. Anche 1 Romani, assediati In Campidoglio, gettarono pane ai Galli per denotare abbondanza, sicché, ad assedio tolto, fu eie vato un tempio a Giove Pletore. A Casiltno Castello, Annibale nel vedere che gli assediati semina vano rape intorno alle mura, ne dedusse che avevano troppo tem po da attendere e se ne andò. Il terreno nel pressi delle fortezze è solitamente ben duro ma più grande meraviglia è che l muli di Biante siano usciti di propria Ini ziativa, solo a scopo patriottico, essi cosi duri nell'obbedlre al conducenti. E come tratteremo Plutarco quando- ci riferisce che le donne d'Egitto tacevano sempre e non usavano scarpe? Donne che tacciono, ahimè, mai ne vide la storia dell'uomo. Quanto alle scar- Ee, ci racconta Erodoto che la elllssima meretrice Rodope stava prendendo un bagno in riva al fiume, quando un'aquila gettatasi sopra una delle sue babbuccie gliela portò via e, dopo lungo vo-. lo, la fece cadere nel seno del re'Psammetico. Molto sorpreso co- dlededordln!r"lia cercare'la" p£ frustarla e ne fece sua moglie.1 Del resto, alla regina d Egitto,. erano assegnate le rendite delia città di Antiela per sovvenire alle spese delle sue pianelle. Non si creda però che I moderni siano immuni da peccatucci nel raccontar frottole. La necessità di stupire il lettore è, talvolta, imperiosa nel giornalismo. Nel corso di questo secolo, in una brillante corrispondenza da non so più quale città asiatica, era descritto l'allucinante spettacolo di un fiume che l'attraversava, trascinando un'enorme massa di teschi, nube oltremodo macabra perchè si trattava di bambini. Assunte informazioni, il giornalista venne a sapere che una certa tribù di frontiera (descrizione della tribù) adorava una certa dea (descrizione della dea) alla quale, durante un certo giorno dell'anno, sacrificava tutti i neonati (descrizione della cerimonia). Il console del paese in parola protestò gentilmente, osservando che la uona fede del giornalista e gli occhi suoi erano stati tratti in inganno, perchè non esisteva quella tribù, quella dea, quel sacrifici inumani e... nemmeno 11 fiume. Antonio Antonucci