LA SITUAZIONE

LA SITUAZIONE LA SITUAZIONE ao rel oal al] o iea} n• La battaglia divampa in unisia : l'offensiva nemica si e ^largata anche agli altri settoAi centro e al nord le punite inglesi ed americane sono Mate respinte con gravi perdite per gli attaccanti. Nel settore meridionale le truppe dell'Asse . sono ritirate su nuove posizioni; ma l'irruzione delle forze Corazzate dell'ottava armata è Stata bloccata e i tentativi di ggiramento sono falliti. Gli an- {;losassoni operano con assolua preponderanza di uomini e di [lezzi; la lotta è durissima; i Popoli d'Italia e di Germania he sono pienamente consapevoli appunto perciò il loro cuore, loro ansie sono tutte protese perso i fratelli che combattono (h terra d'Africa in mezzo a ante difficoltà e a tanti sacrilei. t Finalmente Tokio ha diradato un bollettino sulle operaioni nella zona del confine medionaie tra l'India e la Birmaa. La vittoria nipponica è orai completa; le divisioni di avell che si erano mosse col'obiettivo di rioccupare la base ereo-navale di Akyab sono [staio disfatte. Così la riconquifsta della Birmania, che avrebbe povuto costituire il punto di (partenza per la riscossa anglosassone in Asia, ritorna nel regno delle illusioni. Le posizioni giapponesi vanno sempre più consolidandosi e l'isolamento 8i Ciang-Kai-Scek diventa seni4pre più ermetico. A Washing [tòn e a Londra non resta che Ila consolazione di poter sconfiggere il Giappone quando l'Asse sarà stato liquidato in Europa. Ma intanto passano i mesi e gli anni. • Cordell Hull è stato invitato a recarsi a Londra quando 10 riterrà opportuno: questo è 11 succo delle recenti conversazioni di Washington. Il problema dei rapporti coll'Unione Sovietica è rimasto campato in aria; Mosca non dà segni di vita ed anche il recente appello di Roosevelt per un incontro con Stalin non ha avuto l'onore di una risposta. Tuttavia nel rilevare gli innegabili contrasti fra i nostri nemici non dobbiamo mài dimenticare che essi tutti sono animati dall'odio più feroce contro le Potenze dell'Asse. a. s.

Persone citate: Ciang, Cordell Hull, Roosevelt, Stalin