La memoria perduta

La memoria perduta La memoria perduta Da anni la madre si era riti¬ rata nella sua casa dùcampagnafjtffrfin dal principio della guerra, figli e nipoti se ne eon rallegrati. Quella cara e saggia mamma!... Ritirandosi, ha loro risparmiato tutti i fastidi e le preoccupazioni che hanno tanti altri figli e nipoti, oppressi da qualche congiunto in casa in età avanzata e con tutti gli acciacchi inerenti alla vecchiaia: e il non poter alzarsi con facilità per correre in Tifugio, e l'essere ma lata ogni momento alla minima corrente d'aria, ed aver bisogno di certi nutrimenti, di certe cure... Una vera croce! E loro no, loro son liberi da questa crpce, loro possono difendersi, resistere, provvedere a sè, senza vecchi ne bambini fra i piedi. Una fortuna rara, in questi tempi. Ma poi ecco che viene il momento in cui, non solo la mamma è già straordinariamente encomiabile per averli liberati della sua presenza, ma diventa addirittura preziosa e provvidenziale, giacche non sono più loro che devono tutelar lei, è lei che può provvedere a loro con la sua bella casa di campagna, capace di contenerli tutti, figli e nipoti, una casa ideale, in tempi di sfollamento, anche per gli uomini che devono andare "e venire' per il loro lavoro. Infatti la mamma, scrive loro,' semplicemente: — Venite tutti qui, figliuoli miei, per me sarà una gioia, come se vi avessi ancora tutti intorno., bambini Eh, sì, bambini... E' una bella illusione quella della mamma. Gregorio, il maggiore è già corpulento e grigio e le sue due figliuole roh già da marito, mentre la moglie è una donna malazzata, nervosa, che s'irrita di tutto. In quanto a Marina seconda, è invecchiata precocemente anche lei, col pensiero dei figli, tre maschi, uno ancora in collegio e gli altri due sotto le armi. E Silvestro, il terzo, con la moglie, una grassona che dovrebbe essere placida, ma non lo è, ha cercato di annegare nel fervore degli affari ben riusciti il dolore nascosto di non avere figliuoli. E poi c'è Maria Concetta. Ah, ben, questa è grossa, pensano tutti, quando la vedono arrivare. Mai e poi mai avrebbero immaginato che la mamma avrebbe Bcritto anche a lei. Maria Concetta è la pecora nera della famiglia, quella che ha voluto sposarsi contro il volere di tutti, quindici anni fa, quella che ha piantato il marito 'in America per tornarsene qui con un altro, quella che ha lasciato anche l'altro, pare, per un terzo, quella".cb.e ne ha fatto di tutti i colori, quella che la sorella e i fratelli han rinnegato, che le cognate non han mai voluto conoscere, che i nipoti han sempre ignorato... Il suo arrivo è stato qualcosa di impressionante, di angoscioso. Tutti l'han guardata con gli occhi sgranati, nessuno si è avvicinato a lei, ma lei, come se nulla fosse, 9'è precipitata sulla madre abbracciandola freneticamente, e singhiozzando: — Mamma... mammina mia!... E la mamma, come fosse la c'osa più naturale del mondo, a baciarla, ad abbracciarla, a lisciarle i capelli, a dirle tante paroline'dolci. E poi, a tavola, se l'è messa addirittura accanto. Uno scandalo, un vero scandalo. Agli altri, i bocconi non vanno giù. E le chiacchiere che fa la mamma sul loro passato di ragazzi? Sembra che la venuta di Maria Concetta abbia risuscitato per lei tutto quel dolce passato. —• Ti ricordi, Gregorio?... Tu ricordi, Silvestro?... E voialtre, Marina e Maria Concetta?... Quante cose, quante dolci cose!... Le loro villeggiature d'allora, al mare, e le birichinate, le allegrie sfrenate di quei tempi, le amicizie, le relazioni, i ritrovi, le promesse, le speranze... — A quei tempi c'era ancora il vostro povero papà Lei si asciuga gli occhi col fazzoletto, e anche Maria Concetta, per la verità, lacrima, ma gli altri rimangono col ciglio asciut to, le labbra che tremano di rab bia. Ma è pazza la madre?... Dopo in camera, o in ogni ca mera vi sono discussioni, proteste, quasi litigi — Io non rimango .un altro giorno sotto questo tetto — dice, iraconda, sdegnata, ecura da far paura, la moglie di Gregorio se tua madre non manda via quella donna!... E' un simile esempio che le mie figliuole de vono aver sotto gli occhi?... Via, bisogna andarcene di qui subito ! — Già, ma dove?... — chiede Gregorio, cacciandosi le mani nei capelli. — Un bel problema mi vieni a proporre!... Dove • vuoi andare? Lo sai che non trova niente? Senza, contare che qui stiamo gratis. La moglie di Silvestro si agita anche lei, amareggiata dal fatto che una donna simile, la vergogna della famiglia, abbia conservato un personale così snello mentre lei, l'onestà in persona è diventata una botte .In quanto a Marina, piange rabbiosamente, . strappando un fazzolcttino coi denti. La mam ma non vorrà mica essere ingiù catoquviteil goa msinocoococtrca» cocarichsttedcòlamvmNsucEIdlalilaloqnsmdftmstltbfzptta.., La mamma, lei lo sa, sol rtspssnsmdcrqrunnp fjtfaria Concetta... Non vorrà mi- friva tanto per la condotta di o i e o a i a n n o i ca, qra, passar la spugna su tutto e trattare nello stesso modo, quella svergognata e lei, lei così virtuosa, che si è sempre, durante tutta la vita, sacrificata per il marito e per i figli... E così tutti e tre i figlioli, Gregorio, Silvestro e Marina, vanno a trovare in camera sua la mamma. E, timidamente, ma con insistenza, le domandano: — Mamma, Maria Concetta non intende mica fermarsi qui con noi?... Lei depone la calza, si leva gli occhiali, li guarda coi suoi dolci occhi un ^>o' annebbiati, un po' trasognati. Evidentemente- non capisce. » — E perchè no?... — Qui, con le nostre mogli, coi nostri figli... Capirai... Ma la mamma seguita a non. capire, li guarda tutti, con torriso dolce, affabile, lontano, E perchè no?... Dovè volete che vada ? Avrà pure qualche altro po sto!... — scoppia a dire, fremente, ,Marina, che vuol sottinten dere, con quel" suo tono, molte còse. — No, cara, >— fa dolcemente la madre — non ha nessun posto, me l'ha detto. E perchè non do vrebbe staro con sua madre, come tutti voi? — Ma non pensi mamma... Non ti ricordi?... Lo sguardo della madre e la sua inalterabile serenità fanno cascare lo braccia a tutti e tre. Essi vanno poi a sfogarsi con Irene, che è la cameriera, la donna di fiducia della mamma, la sua compagna degli anni solitari. — Ma senti, Irene, dì un po', la mamma non ricorda più quello che ha fatto Maria Concetta, quale è stata la sua vita?... * Irene scuote il capo, compassionevole, ma riservata — Forse non ricorda più. La signora, certo, ha perso la me moria di tante cose. Anche il dottore se ne è accorto. — Altro che persa!... E nelle rispettive camere, i tre figli si discolpano davanti all'ai tro coniuge. • — Se la mamma ha perso la memoria, che possiamo farci!... — Sì, persa la memoria ! Eppure deve essere proprio così, perchè la mamma, specie a tavola, non parla che dei tempi lontani, quando tutti e quattro suoi figliuoli erano ragazzi, tut ti uniti da quel legame tenace e benedetto che è un segreto della fanciullezza, e sta nella sua letizia e nella sua innocenza. E a poco a poco, figli, nuore, gene¬ sgratcrrellpmczbLètsetz

Persone citate: Maria Concetta, Senza

Luoghi citati: America