La militarizzazione
La militarizzazione La militarizzazione E' prevista l'uniforme per i lavoratori al seguito delle troppe • Per gli altri particolari distintivi Roma, 31 marzo. La Gazzetta Ufficiale pubblica in data odierna il R.D.L con il quale si stabiliscono le norme per la militarizzazione dei dipendenti delle amministrazioni dello Stato e di qualsiasi cittadino che non essendo in servizio alle armi è assegnato a comandi, reparti o servizi delle Forze Armate per operazioni dl guerra. Lo stesso decreto prevede la militarizzazione dei dipendenti delle amministrazioni dello Stato e dl altri enti pubblici, degli appartenenti a stabilimenti ausiliari o ad altre aziende private e dl ogni altro cittadino che svolga una attività connessa con la condotta della guerra. La militarizzazione é disposta dal competente Ministero militare o, nel caso di stabilimenti ausiliari, dal Ministero della produzione bellica. Il servizio prestato dal personale militarizzato è equiparato al servizio militare. Per i militarizzati al seguito delle truppe è prevista l'uniforme e per gli altri speciali distintivi secondo norme da emanarsi dal Ministero competente. La militarizzazione comporta l'assoggettamento alla legge penale multare e alla giurisdizione militare nonché alle norme della disciplina militare. Anche per il personale militarizzato che non sia assegnato a comandi, reparti o servizi delle Forze Armate si applicano le disposizioni vigenti per il personale militare in materia dl ricompense e pensioni di guerra. E* da rilevare- die il servizio- del personale addetto alle fabbricazioni dl guerra, 11 quale verrà militarizzato dal Ministero della produzione bellica in base al decreto legge ora emanato, verrà cosi equiparato al servizio militare; la militarizzazione costituirà quindi un riconoscimento del sacrificio e della importanza dei compiti delle maestranze industriali impegnate nella produzione bellica nonché una equiparazione, mediante simboli e gerarchie analoghe, del loro stato a quello delle forze combattenti. Il decreto legge entrato ieri in vigore non modifica in maniera sostanziale la disciplina detta militarizzazione già da tempo stabilita. Il suo valore è quindi essenzialmente morale. Qualunque cittadino che sia o venga militarizzato appartiene alle Forze Armate, è sottoposto alla disciplina militare e a tutti i doveri di obbedienza e di subordinazione propri dei soldati. E' superfluo aggiungere che chiunque sia militarizzato ha l'obbligo di affrontare occorrendo gli stessi rischi dei combattenti. Ciò rientra del resto anche in quell'intima disciplina patriottica chn i lavoratori italiani hanno sempre sentito. Durante questa guerra sano stati registrati molti episodi di fulgido valore e di cosciente sacrificio dei quali sono stati protagonisti dei lavoratori militarizzati. Si possono ricordare fra gli altri i lavoratori militarizzati addetti alle mense a bordo delle navi da guerra i quali durante i combattimenti hanno sempre fatto il loro dovere gareggiando in ardimento coi marinai. I militarizzati fa differenza di quanto avvenuto nella guerra 1911-18) porteranno sulle loro uniformi o sui bracciali regolamentari le stellette a cinque punte prescritte per i militari. E' una piccola innovazione che ha però un grande significato: essa vuol dire che in tempo di guerra non ci sono doveri distinti per i militari e per i civili, ma un solo dovere, ed eguaglia anche formalmente la posizione del lavoratore militarizzato a quella del combattente. Botto l'aspetto pratico della questione è da rilevare l'equiparazione del servizio prestato dai militarizzati al servizio militare a tutti gli effetti, compreso Suello delle pensioni di guerra. <gni lavoratore militarizzato — la legge prevede largamente la militarizzazione del personale di interi stabilimenti — sarà'dunque in tutti i sensi un soldato. Sopra tutto per la volontà di vittoria e per la certezza della fede che i soldati del lavoro possiedono e onorano non meno dei soldati delle armi.
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