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Vittorie giapponesi Vittorie giapponesi in cielo e in mare Aeroplani nemici distrutti; incrociatori danneggiati; un caccia colato attieme a 4 sommergibili e varie navi-trasporto Tokio, 29 marzo. TI Quartier Generale Imperiale fca comunicato questa mattina: Una Jornia!,^ne dell'aviazione iella marina ha attaccato il 88 marzo nella baia di Or nella Nuova Guinea,'dove in combattimenti ae rei sono stati abbattuti 19 aerei nemici. Inoltre una nave-trasporto da 8000 tonn., un'altra da 5000, un cacciatorpediniere, una nave pattuglia sono stati colati a picco. Tre apparecchi nipponici non sono rientrati alle basi ri a-t Il 27 marzo una formazione di forze aeree della marina nipponica intercettava una formazione navale nemica composta di due incrociatori e di un certo numero di cacciatorpediniere nelle acque ad occidente delle isole Atsuta ( Al enfine J. Un incrociatore pesante nemico è stato gravemente danneggiato con lancio di bombe. Un incrociatore leggero ed un cacciatorpediniere sono pure stati danneggiati. Le perdite giapponesi sono state straordinariamente lievi. Una formazione di apparecchi dell'aviazione della marina nipponica ha effettuato, nel periodo di tempo dal 19 al 26 marzo attacchi contro l'isola di Canton (gruppo delle Phoenix) ed ha causato gravi distruzioni a baraccamenti, ad «n aeroporto, ai ricoveri delle basi degli idrovolanti nonché ad altri obiettivi militari. Ttttti gli apparecchi giapponesi sono rientrati alle rispettive basi. Unità della Marina nipponica ed aerei della marina hanno affondato nel periodo di tempo dal 15 al 27 marzo quattro sommergibili nemici. Il comando militare della Tailandia ha proclamato lo stato di assedio. Le norme integrative al provvedimento dicono che gli incettatori di denaro e gli speculatori saranno arrestati e tenuti in carcere per un periodo di tempo indeterminato non eccedente, tuttavia, la durata della gurera. Una pena analoga sarà inflitta a tutti coloro che con parole o atti disturberanno l'ordine pubblico o causeranno aumenti nei prezzi dei generi di prima necessita. La guerra del tonnellaggio