La polìtico dell loghillerra Io une via senza ascile di Italo Zingarelli

La polìtico dell loghillerra Io une via senza ascile La polìtico dell loghillerra Io une via senza ascile L'alternativa: o la organizzata intorno con l'Europa in ba ISTANBUL, marzo, iLa grande illusione d'una du- ratura intesa fra anglo-sassoni, \ russi e polacch mii di I silenzi di Stalin H signor Wallace, vice-presidente degli Stati Uniti, dichiara che ad evitare una terza guerra 'mondiale (sic) occorre che Stati Uniti, Inghilterra e Russia si met[t'ano subito d'accordo in merito a tutte le questioni del dopoguerra, e contemporaneamente l'ammiraglio Stanley, ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca, perduta la pazienza definisce ingiusta l'attitudine di eterna querelante assunta dalla Russia, restia a mettere in evidenza l'aiuto forni,tole dalle Potenze anglo-sassoni. Nel discorso pronunziato in occasione del venticinquesimo anniversario dell'esercito rósso, Stalin — rammentiamo — non disse sillaba dei soccorsi giuntigli dall'Inghilterra e dall'America, come a significare che la guerra la Russia l'ha sostenuta e la sostiene solo basandosi sull'esercito rosso, cosi formulando un rimprovero all'indirizzo degli alleati, se non amici. Il signor IAtvinoff, ambasciatoro a Washington d\ Stalin, senza dubbio deve aver riconosciuto che Stanley, col suo linguaggio da brusco marinato più che da diplomatico, tutti ì torti non li aveva; e profittando d'una colazione ha fatto leggere un messaggio in cui, premesso che l'Unione soviètica sostiene da venti mesi una lotta ininterrotta ed accanita sopra un fronte lungo più di tremila chilometri e che Za maggior parte delle armi adoperate dall'esercito rosso sono di fabbricazione 'sovietica, ha concesso che il materiale da guerra e i viveri spediti *n Russia in base alla legge '« Affitto e prestito » hanno contribuito enormemente alla resistenza russa, specialmente lodando gli aeroplani da caccia americani — gli Aircobras — e rilevando che i viveri sono stati di valore inestimabile dopo l'occupazione tedesca delle fertili pianure ucraine. A buon conto, l'amministratore della legge « Affitto e prestito », signor Btettinius, ha tenuto a precisare che sino al primo gennaio 1943 la Russia ha ricevuto dagli Stati Uniti forniture militari per più di 2.900.000 tonnellate, ed un valore di un miliardo 300 milioni dollari, accennando in particolare alla fornitura di 130.000 fucili mitragliatrici, mezzo milione di tonnellate di esplosivi, 900.000 tonnellate di rame e grandi quantità di viveri. Balcani e Polonia ■Se la Russia tace di tutte queste cose vuol dire — anche attribuendo un certo valore alla citata ipotesi della Son Posta — che debbono esserci motivi serii e complessi, motivi che riguardano lai:politica odierne e la futura, riservandosi Stalin, ove le cose vadano come lui dtsidera, di presentare un conto del quale ignora se gli anglo-sassoni vogliano saldarlo. Zia. parola « panslavismo » la Taas l'ha adoperata a ragion veduta; a vànvera la Tass non parla mai. La Tass intende dire che Mosca volge lo sguardo verso i paesi baltici, la Polon'u, l'antica Jugoslavia e la Bulgaria, per arrivare alla quale le occorrono almeno le boccile del Danubio, d'altronde reclamate apertamente alla ultima conferenza danubiana, tenuta a Bucarest (se non sbaglio nel dicembre del '37). Qui interessante non è la misura delle aspirazioni territoriali — incerte — bensì la tendenza. Mosca deplora che Londra dia asilo ad un Governo emigrato jugoslavo che ha come ministro della guerra il generale Craga Mihatiovw, capo dei franchi tiratori in Serbia, non russofilo e non comunista, ma pans&bo, un generale che Mosca ha già accusato di esser in combutta con l'Asse. I veri amici della Russia, e per illazione delle Potenze democratiche, sarebbero, nei Balcani, i partigiani, gli aderenti al gruppo comunista croato dei « liberatori delia patria » e i cetnici ritiratisi nelle montagne del Montenegro agli ordini -di un ex-funzionario détta Legazione sovietica a Belgrado, Lebedeff: questi gruppi che si battono nel nome di Stalin non hanno da essere considerati alleati di Mosca, al pari di Londra, che offre asilo all'esule governo jugoslavo, e di Washington, che offre asilo all'esule Re Pietro f Dato ciò. Mosca esige die il generale Mihailovic, colpevole d'opposizione ai russofili e ai comunisti, sia messo fuori dal Governo esule, o sia addirittura messo fuori dell'Inghilterra il Governo jugoslavo al completo. Ma non i Balcani sono i mag- sconfitta, con l'Europa all'Asse, o la vittoria, lìa della Russia sovietica giori perturbatori dell'armonia fra anglo-sassoni e russi: il qros so ostacolo è in realtà la Polonia, e al generale Sikorski, capo del' l'esule Governo polacco a Londra, tocca convincersi che la garanzia della indipendenza della sua patria è intesa a Londra con riserve. Invano egli s'affanna, a costruire sulla carta confederazioni: di questi stessi progetti la Russia capisce che se sono a tendenza antì-tedesca lo sono anche, ed in misura non minore, a tendenza anti-russa. E la lite è incominciata perchè la Russia, che cedendo a insistenze inglesi firmò nel giugno del 'il, col generale Sikorski, un patto che definisce nullo l'accordo russo-tedesco del '39, allorché s'è trattato dell'interpretazione ha obiettato che la firma non voleva dire restituzione alla futura Polonia di territori russi, quali quelli abitati dagli ucraini, dai ruteni e dai russi bianchi; mai più, ad esempio, la Polonia potrebbe riavere Leopoli e la Galizia orientale. Quando la Polonia dichiarò di voler'ricostituire un esercito con i suoi soldati in prigionia russa. Mosca, siccome questi prigionieri dovevano andarsi a battere contro l'Asse, non ebbe nulla in contrario e li avviò verso l'Iran e la Siria: però trattenne gli originari delle terre che ai suoi occhi son russe e non si dimostrò in grado di procedere pure alla ricerca e alla liberazione di centinaia di migliaia di borghesi, uomini e donne, dispersi nell'interno. Mosca non vuole restituire neppure i bambini, di qualunque età: vede in essi dei futuri sudditi russi e intende fin da ora educarli secondo i criteri sovietici. Mosca ha recentemente fucilato come agenti nemici e spie due polacchi che il Governo Sikorski era tuttavia riuscito, nel settembre del 'J,l, a far rimettere in libertà, ma all'episodio non vogliamo attribuire importanza eccessiva, anche a motivo del nome non polacco dei due giustiziati, Ehrlieh e Alter. Grave, viceversa, l'accusa rivolta da Mosca, ai polacchi ch'essi si oppongano a troppo sollecite astoni in aiuto della Russia, in quanto non risponderebbero agli interessi della Polonia: e però Mosca attribuisce forse ai polacchi idee e iniziative del genere, supponendo o sapendo che così si ragiona proprio nel campo degli stessi anglo-sassoni, premurosi -degl'interessi delle democrazie più che di quelli d'una Polonia alla quale Londra comincia a spiegare che certe pretese territoriali mancano di base etnica. Reciproca intolleranza Forse abbiamo sbagliato parlando, nell'esordio, d'una grande illusione che svanisce: più probabile è che l'Inghilterra — l'America è lontana ed un po' ignara deUe cose d'Europa — questa illusione non l'abbia mai nutrita, bensì, opportunista, abbia voluto solo assicurarsi quanti mezzi le si offrissero per risolvere i problemi del momento; a tempo debito, ha scritto il direttore della locale République Yunus Nodi, si penserà alle situazioni che potranno crearsi ed è chiaro che anche per esse si troverà una soluzione. Giacché questo scrittore turco l'Inghilterra ce la presenta così: «La politica inglese non può tollerare che una forte potenza controlli la situazione nell'Europa continentale. Dopo d'essersi battuta contro Napoleone, l'Inghilterra costrinse l'impero zarista a ritirarsi dai Balcani. E per venire ai tempi moderni, ricoraiamo che l'Inghilterra, non potendo sopportare la Francia dopo l'ultimo conflitto mondiale, sostenne la Germania, mentre oggi è appunto la Gei-mania ch'essa cerca di eliminare. Se un'altra Potenza continentale, la Russia ad esempio, prende il posto della Germania, per gli inglesi la questione rimane la stessa ». Italo Zingarelli